In vacanza non scordate di allenare il cervello
Anche se si va in vacanza un po' di allenamento fa sempre bene, non solo per quanto riguarda il nostro fisico ma anche per il nostro cervello. Poltrire e diminuire al minimo le situazioni che mettono alla prova il nostro cervello potrebbe costare caro al rientro dalle vacanze rendendo più pesante la ripresa dell'attività lavorativa. L'avvertimento arriva dal neurologo Rosario Sorrentino, direttore dell'Istituto di Ricerca sugli Attacchi di Panico (IRCAP) presso la casa di cura Pio XI di Roma.
L'esperto spiega che le vacanze non devono porci nella situazione di sottoporre il nostro cervello ad una nuova dose di stress. Bisogna cercare di evitare il contraccolpo, cioè lo "stop and go", che determina il brusco passaggio da un'attività frenetica, come potrebbe essere quella del periodo lavorativo, ad un'attività povera di stimoli e di sollecitazioni, come in molti casi avviene nel periodo di ferie. C'è bisogno di tenera un certo equilibrio chimico-fisiche (omeostasi) che consente comunque di smaltire le scorie dello stress accumulate nei mesi di lavoro. Grazie ad una vacanza "intelligente" si può tenere in allenamento il cervello ma allo stesso tempo si possono diminuire i livelli di particolari ormoni come il cortisolo, l'adrenalina e la noraadrenalina che alla lunga possono essere mediatori di disturbi e malattie.
Rosario Sorrentino evidenzia una caratteristica interessante del cervello, la sua plasticità. Il cervello, se adeguatamente sollecitato, è in grado di raggiungere la giusta flessibilità che gli consente di adattarsi in maniera progressiva al cambiamento delle abitudini come avviene nel periodo delle vacanze. Il consiglio dell'esperto è quindi quello di non staccare la spina e non lasciare il cervello ad oziare in panchina, in quanto successivamente il ritorno alle attività quotidiane produrrà ulteriore stress e sofferenze.
Tenere in allenamento il cervello anche in vacanza non servirà solo a diminuire lo stress al momento del rientro dalle ferie, un cervello allenato ci protegge da particolari malattie neurodegenerative come l'Alzheimer. In base ai dati ottenuti in uno studio multicentrico europeo coordinato dal San Raffaele di Milano, le persone con un alto grado di istruzione o che svolgono un'attività intellettualmente impegnativa sviluppano una sorta di "cervello di scorta" che rallenta i sintomi della malattia.
Per mantenere in forma sia il cervello che il fisico è stato stilato un decalogo che si può seguire quando si va in vacanza.
- Salvo rare eccezioni, bisogna cercare di mantenere lo stesso ritmo di riposo e di veglia che si ha abitualmente.
- Evitare di dormire eccessivamente al di fuori degli orari prestabiliti.
- Sono da preferire quelle attività socializzanti che, stimolando il nostro cervello, favoriscono la nascita di nuovi interessi, emozioni e amicizie.
- Bisogna ridurre al minimo gli eccessi alcolici e alimentari, soprattutto nelle ore serali, perché provocano i risvegli notturni alterando la qualità del sonno.
- Al mattino, o nelle ore più fresche della sera, è bene svolgere un'attività fisica moderata, come ad esempio una corsa in riva al mare o in montagna, in quanto aiuta a smaltire lo stress.
- Favorire le attività mentali che stimolano e aiutano il rilassamento, come la lettura o ascoltare musica o giocare con gli altri.
- Almeno durante le vacanze bisognerebbe evitare i conflitti o le "rese dei conti" in ambito familiare, affettivo, relazionale.
- Le ferie sono un ottimo momento per ragionare su idee e progetti futuri, questa attività aiuta a stimolare la parte creativa del cervello.
- Le vacanze sono un ottima occasione per promuovere il dialogo con le persone, in questo modo si potrà migliorare l'umore e la comprensione reciproca combattendo l'isolamento e la solitudine.
- Infine, un consiglio non scontato, è quello di mantenere il contatto con le persone più amate dalle quali ci si è allontanati per le vacanze estive.
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