Alzheimer, più rischi se in sovrappeso dopo i 40 anni
Le persone che a 40 anni hanno la pancetta, anche se non sono in una situazione di sovrappeso, hanno maggiori probabilità di sviluppare l'Alzheimer o altre forme di demenza verso i 70 anni. Questa è la conclusione di uno studio, pubblicato sulla rivista Neurology (Marzo 2008), condotto dai ricercatori della Kaiser Permanente Division of Research di Oakland (California). Secondo gi studiosi, i centimetri di troppo nel girovita contribuirebbero ad aumentare di 3,6 volte le probabilità di ammalarsi di Alzheimer.
I risultati dello studio sono il frutto di un'indagine che ha monitorato 6.583 abitanti del Nord della California per un periodo di circa 36 anni. All'inizio della ricerca i partecipanti avevano un'età media compresa tra i 40 e i 45 anni. Per ogni volontario è stata creata una scheda dove sono stati annotati diversi parametri come ad esempio il girovita. Del totale dei partecipanti, ben 1.049 persone, una percentuale vicina al 16 per cento, nell'arco dei 36 anni successivi all'inizio della ricerca hanno sviluppato delle forme di demenza come ad esempio l'Alzheimer.
In base all'analisi dei dati, i volontari che all'inizio della ricerca avevano il girovita più abbondante, rispetto alle persone che non avevano la pancetta, hanno evidenziato una probabilità superiore di oltre tre volte di sviluppare qualche forma di demenza.
Questa è la prima volta che i risultati di uno studio mettono in relazione le dimensioni della "pancetta" e lo sviluppo dell'Alzheimer. Rachel Whitmer, coordinatrice della ricerca, spiega che in base ai dati raccolti si è potuto osservare che le maggiori probabilità di sviluppare una malattia di questo tipo non sono legate unicamente al peso, il fattore di rischio sembra legato anche a dove sono localizzati i chili di troppo. Prendendo in considerazione due persone, entrambe in sovrappeso di 4,5 chilogrammi, chi li porta sul ventre corre più rischi di chi invece li accumula sui fianchi.
Sebbene si sia riscontrata questa correlazione, centimetri del girovita e Alzheimer, non si conoscono ancora i meccanismi di base che legano le due cose, per questo motivo i ricercatori hanno spiegato che saranno necessari ulteriori studi.
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