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Disturbi del sonno: cause e rimedi - Prima di addentrarci nella spiegazione dei disturbi del sonno, delle cause e dei possibili rimedi, cerchiamo di chiarire brevemente cosa è il sonno

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Disturbi del sonno: cause e rimedi

Prima di addentrarci nella spiegazione dei disturbi del sonno, delle cause e dei possibili rimedi, cerchiamo di chiarire brevemente cosa è il sonno. La nostra vita si svolge attraverso tre stati: la veglia, il sonno REM e il sonno NREM. La fase della veglia è la parte della giornata dove svolgiamo tutte le attività quotidiane, la parte dedicata al sonno è invece divisa in due: sonno con movimento oculare rapido (noto anche come sonno REM dall'inglese Rapid Eye Movement) e sonno con movimento oculare non rapido (noto anche come sonno NREM dall'inglese Non Rapid Eye Movement). Mediamente una persona passa circa un terzo della propria vita dormendo, una parte fondamentale che può incidere considerevolmente sulla veglia. Se la qualità e/o la quantità del sonno è inappropriata, si ha uno scarso rendimento al lavoro, peggiorano i rapporti sociali e ne risente lo stato psico-fisico.

Sebbene oggi si hanno numerosi strumenti per studiare il sonno, come ad esempio il "polisonnografo" (uno strumento in grado di analizzare numerose variabili relative alle funzioni cardiorespiratoria, muscolare e cerebrale), la medicina moderna è riuscita a far luce solo sua una piccola parte degli aspetti e delle funzioni fisiologiche del sonno. In alcuni casi il riposo è danneggiato dalle cattive abitudini personali, esistono però numerose patologie che possono compromettere la qualità di questa funzione biologica.

Oggi la medicina del sonno è diventata una branca multidisciplinare, oltre ai neurologi sono coinvolti diversi specialisti quali psicologi, psichiatri, pediatri, pneumologi, otorinolaringoiatri, chirurghi maxillo-facciali e odontoiatri. Anche se i disturbi del sonno interessano circa il 45 per cento della popolazione mondiale, in molti casi sono spesso sottodiagnosticati. Le casistiche sono numerose, attualmente ne sono state identificate quasi un centinaio, ma le più frequenti sono: le insonnie, le ipersonnie ed i disturbi della vigilanza, i disturbi del movimento e comportamentali durante il sonno e i disturbi respiratori (come ad esempio la sindrome delle apnee ostruttive).

Le cause dei disturbi del sonno

Dietro ad ogni disturbo del sonno vi è una specifica causa, per quanto riguarda l'insonnia, che può interessare la fase dell'addormentamento e/o il mantenimento del sonno, il disturbo può essere la conseguenza di stati psicopatologici come ad esempio l'ansia. Per quanto riguarda l'ipersonnia, uno stato di eccessiva sonnolenza diurna e un eccessiva durata del sonno, in genere la causa va ricercata in lesioni post-traumatiche, malattie neurodegenerative o disturbi respiratori. C'è poi la sindrome delle apnee ostruttive, un disturbo del sonno che può avere origini neurologiche.

In alcuni casi si dorme poco e male per dei periodi limitati, una situazione che può verificarsi in seguito ad alcune condizioni specifiche del nostro vivere quotidiano, se però questa condizione permane nel tempo è opportuno non ricorrere a dei rimedi "fai da te" ed è importante una valutazione multidisciplinare da parte degli specialisti. Solo in questo modo si potrà individuare la giusta cura per il disturbo.

Elenco dei principali disturbi del sonno

Come accennato in precedenza i disturbi del sonno sono numerosi, quelli più frequenti sono però un numero limitato, vediamo alcuni di essi:

Insonnia

Circa il 30 per cento della popolazione soffre di insonnia, un problema che si cronicizza in un 10 per cento dei casi. L'insonnia si può presentare in due modi: disturbo nella fase di addormentamento o disturbo del mantenimento del sonno. Dietro a un problema di insonnia ci possono essere diverse cause, alcune più comuni come la depressione o i disturbi d'ansia e altre meno comuni, di tipo neurologico, come ad esempio la sindrome delle gambe senza riposo. Nei bambini e negli adolescenti ci può poi essere un'insonnia da condizionamento negativo (o cattive abitudini).

Curare l'insonnia è importante non solo per migliorare la qualità del risposo ma anche per prevenire diverse patologie. Diversi studi hanno dimostrato che l'insonnia cronica incrementa il rischio di problemi cardiaci e patologie internistiche. Meglio non affidarsi ai rimedi della nonna per curare l'insonnia cronica, se la terapia non è impostata correttamente si può cadere in un circolo vizioso che porta a un uso eccessivo di farmaci psicotropi.

Ipersonnia ed eccessiva sonnolenza diurna

I disturbi della vigilanza e l'eccessiva sonnolenza diurna raggruppano numerose casistiche che vanno dalle ipersonnie rare su base genetica, come ad esempio la narcolessia, a forme più comuni quali l'ipersonnia su base psicogena. In alcuni casi anche i disturbi respiratori nel sonno possono alterare la qualità del riposo notturno e, di conseguenza, portano a una sonnolenza diurna.

Generalmente si diagnostica un problema di sonnolenza quando durante le ore del giorno si è assaliti da attacchi di sonno improvvisi in situazioni impensabili e inappropriate. Tale condizione può essere molto pericolosa, basti pensare a cosa può accadere con uno stato di sonnolenza mentre si guida l'auto o si svolge un'attività pericolosa.

Sebbene in alcuni casi la sonnolenza può essere la conseguenza di un mancato riposo (dato ad esempio da turni di lavoro notturni), da stati di depressione o di particolare ansia o stress, ci sono delle situazioni dove la causa va ricercata in una patologia. Ecco un elenco delle patologie e disturbi che possono provocare stati di sonnolenza: diabete, ipotiroidismo, leucemia, meningite, morbo di Parkinson, cirrosi epatica, gastrite, ictus, influenza, insufficienza renale, intolleranze alimentari, sclerosi multipla, apnee notturne, bruxismo, cefalea, insufficienza cardiaca, acidosi metabolica, anemia, botulismo e sindrome premestruale.

Apnea ostruttiva notturne e disturbi respiratori nel sonno

Molte patologie legate ai disturbi respiratori nel sonno possono comparire, o peggiorare, esclusivamente nelle ore notturne. Un forte russamento, spesso sottovalutato dai medici e considerato da molti pazienti un fenomeno banale, e la sindrome delle apnee nel sonno (che interessa dal 2 al 4 per cento della popolazione), quando non curate, possono determinare sonnolenza diurna, pertensione arteriosa e nei casi più gravi scompenso cardiaco. Diverse patologie cardiache possono inoltre essere associate a disturbi respiratori nel sonno.

L'apnea ostruttiva del sonno, o notturna, nota anche con l'acronimo OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome), è una condizione medica caratterizzata da interruzioni nella respirazione durante il sonno dovute all'ostruzione, parziale o totale, delle vie aeree superiori. La patologia interessa prevalentemente gli uomini e nelle donne l'incidenza cresce leggermente dopo la menopausa. Gli specialisti hanno identificato tre stadi del disturbo: si parla di apnea quando il respiro si interrompe da 10 secondi a meno di 3 minuti, si ha un ipopnea quando si ha una riduzione parziale del respiro mentre si parla di RERA (Respiratory Effort Related Arousal) quando c'è una limitazione del flusso aereo con progressivo incremento dello sforzo respiratorio, seguito da un rapido sblocco e ricadute visibili a livello dell'elettroencefalogramma (arousal).

Si può parlare di sindrome delle apnee ostruttive nel sonno quando si verifica un numero di apnee o di eventi respiratori ostruttivi incompleti (ipopnee/RERA) uguale o superiori a 5 episodi per ora di sonno con evidenza di sforzo respiratorio durante l'ostruzione e presenza di altri sintomi come la sonnolenza diurna, oppure quando si verifica almeno un numero di eventi uguale o superiore a 15 con evidenza di sforzi respiratori.

Cura e rimedi per i disturbi del sonno

Abbiamo visto che dietro a un disturbo del sonno ci possono essere molteplici cause, di conseguenza ci sono diversi rimedi e cure specifici per ogni disturbo. Il problema può risiedere in uno stile di vita poco salutare (alimentazione squilibrata e scarsa attività fisica), nell'uso di farmaci specifici o in specifiche patologie che possono incidere sull'equilibrio sonno/veglia (Parkinson, malattie neuromuscolari, cefalee, patologie di natura respiratoria, ecc).

Per curare il disturbo del sonno in modo efficace e duraturo bisogna intervenire in molti casi con un approccio di tipo multidisciplinare, bisogna partire dall'analisi dei sintomi d'esordio senza trascurare tutte le possibili ipotesi. Per trattare questo tipo di patologie non basta quindi solo l'intervento del neurologo ma serve anche il lavoro di altri specialisti come ad esempio il pneumologo (un medico specializzato nello studio e nella cura delle malattie dell'apparato respiratorio).

Vediamo quali possono essere le cure e i rimedi per alcune delle patologie del sonno più frequenti:

Cure e rimedi per la sonnolenza

Nei casi in cui la sonnolenza non è sporadica ma persiste ne tempo, tanto da incidere in maniera significativa sulla vita quotidiana, è importante rivolgersi al proprio medico. In alcune situazioni può essere opportuno recarsi al pronto soccorso, per esempio se la sonnolenza si presenta in modo improvviso ed è associabile ad altri sintomi che possano far pensare a problemi di salute di una certa entità.

La sonnolenza si cura individuando le cause, sebbene in alcune situazioni il rimedio è abbastanza "semplice" ci sono delle casistiche dove solo lo specialista può dare una aiuto. Nei casi meno gravi questo problema del sonno può essere trattato seguendo alcuni consigli: cercare di andare a letto e svegliarsi più o meno sempre alla stessa ora e non coricarsi subito dopo aver mangiato, se si guarda la TV o si utilizzano dei dispositivi elettronici (computer, smartphone, tablet, ecc) è meglio aspettare almeno 30 minuti prima di coricarsi. Per le persone più sensibili a certe sostanze, è opportuno evitare l'assunzione di sostanze eccitanti (contenenti ad esempio caffeina) fin dal pomeriggio. In camera da letto bisogna tenere una temperatura confortevole, ne troppo calda ne troppo fredda.

Nelle situazioni più gravi lo specialista valuterà se è il caso di prescrivere una terapia a base di farmaci specifici anti insonnia o, nei casi in cui la sonnolenza è provocata da insonnia dovuta a vampate associate alla menopausa, una terapia ormonale sostitutiva. In alcune circostanze l'insonnia, e di conseguenza la sonnolenza, potrebbe essere causata dall'assunzione di determinati farmaci, in questi casi sarà il medico curante a modificare la posologia o il tipo di medicinale.

Cure e rimedi per l'insonnia

Nei casi in cui l'insonnia peggiora considerevolmente la qualità della vita è bene rivolgersi al proprio medico. Nelle situazioni di insonnia grave, conseguente a depressione, stress o ansia , può essere utile l'aiuto di uno psicologo.

Come per le altre patologie, per combattere l'insonnia bisogna combattere le cause che ne sono alla base. Se si hanno abitualmente dei comportamenti "scorretti" (coricarsi sempre in orari differenti, mangiare cibi pesanti prima di dormire, dormire a lungo durante il giorno, fare scarsa attività fisica e utilizzare apparecchi elettronici mentre si è a letto) per prima cosa bisogna cercare di eliminare questi . Dal punto di vista dell'alimentazione, sopratutto per chi soffre di reflusso gastroesofageo, è importante evitare particolari cibi che possano disturbare il sonno. Come per la sonnolenza, è importante non coricarsi subito dopo avere mangiato ed evitare cibi o bevande, come il caffè, che in alcune persone possono compromettere in maniera significativa il sonno.

In determinate situazioni potrebbero essere utili i farmaci che favoriscono il sonno, questi sono però consigliati se alla base dell'insonnia c'è una patologia, sarà quindi il medico a valutare caso per caso. Non bisogna dimenticarsi che il trattamento più adatto dipende dalla causa dell'insonnia, in alcuni casi potrebbe essere necessario modificare l'assunzione di alcuni farmaci (prescritti magari perché si hanno altre patologie) o iniziare ad assumerne di specifici per trattare la patologia alla base del problema. Spesso alla base dell'insonnia non c'è però una patologia e in molti casi il primo fattore su cui si dovrebbe agire è sicuramente lo stile di vita.

Consigli per dormire bene

Salvo patologie specifiche e condizioni fisiche particolari, esistono alcuni consigli che se seguiti possono essere utili per dormire bene. Prima di tutto non bisogna dimenticarsi che le ore di sonno variano col variare dell'età, se per un adulto possono essere sufficienti 7-9 ore, un bambino in età prescolare (3-5 anni) dovrebbe dormire dalle 10 alle 13 ore. Una volta compiuti i 6 anni possono essere sufficienti 9-11 ore di sonno, nel periodo dell'adolescenza le ore diminuiscono ulteriormente e si arriva a 8-10. Per un maggiore approfondimento sull'argomento vi rimandiamo alla Tabella ore di sonno consigliate per ogni età.

In un'era dove la tecnologia è sempre più presente nella vita di tutti noi non bisogna sottovalutare l'impatto che questa può avere sul nostro riposo. Circa un'ora prima di andare a dormire bisognerebbe evitare di utilizzare qualsiasi tipo di dispositivo tecnologico (computer, smpartphone, tablet, ecc.). Qualora non si riesca a fare a meno di questi strumenti tecnologici bisognerebbe almeno prendere alcune precauzioni: utilizzarli ad almeno 35 cm di distanza diminuendo possibilmente anche la luminosità. La luce emessa da questi apparecchi influisce sulla produzione di melatonina e di conseguenza ostacola la fase del l'addormentamento.

Il riposo notturno può essere influenzato da quello che si è fatto durante il giorno, se quindi si ha una particolare predisposizione verso la caffeina o la teina, meglio, già a partire dal tardo pomeriggio, non bere caffè, tè o altre bevande eccitanti. Meglio evitare inoltre di fare attività fisica poco prima di andare a dormire o mettersi a letto subito dopo aver cenato. Per quanto riguarda gli alimenti dell'ultimo pasto della giornata meglio puntare sulla dieta mediterranea con pochi grassi e molta frutta e verdura di stagione. Sebbene alcune persone riescono a mangiare qualsiasi cosa e poi dormono tranquillamente, nella maggior parte dei casi si sconsigliano alcolici, fritti, cibi salati e cibi piccanti.

Potrà sembrare superfluo ma anche l'ambiente dove si dorme deve essere adeguato, un materasso troppo rigido o morbido e/o un guanciale non troppo comodo possono influire molto sul riposo. Attenzione inoltre alla temperatura della stanza, non deve infatti essere ne troppo fredda ne troppo calda, mediamente questa deve essere tra i 15 e i 19 gradi.

La routine è importante per riposare bene, un'eccezione ogni tanto ci può stare ma, sopratutto quando si hanno delle difficoltà ad addormentarsi, andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora aiutano a dormire bene e a migliorare la qualità del sonno.

Molte delle informazioni date valgono per grandi e piccini, per i più piccoli potete però consultare anche la pagina: Come addormentare un neonato? Informazioni e consigli

Approfondimenti e Pubblicazioni Scientifiche relative ai disturbi del sonno


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