Disturbi del sonno e insonnia
Fra i disturbi del sonno il più noto è forse l'insonnia, questa non è però l'unica condizione che rovina il nostro riposo, una fase essenziale della giornata importante anche per lo sviluppo fisico e cerebrale dei bambini. Le abitudini della società cambiano e non sempre in meglio, negli ultimi anni si è assistito a un notevole incremento di minori con problemi legati al sonno, inoltre, rispetto a 10 anni fa, si dorme mediamente un'ora in meno e le ore perse negli ultimi 50 anni sono ben due. Anche quest'anno, in occasione della Giornata Mondiale del Sonno (World Sleep Day), medici ed esperti cercano di sensibilizzare su un aspetto spesso sottovalutato e rimarcano l'importanza del sonno.
Diversi studi scientifici hanno dimostrato che una riduzione del sonno favorisce l'obesità, il diabete, l'ipercolesterolemia la depressione e può incidere in maniera significativa su eventi quali ictus e infarto. Sebbene ancora oggi il sonno presenta molteplici aspetti oscuri, rispetto al passato molte domande hanno ricevuto una risposta e si ha una visione un po' più chiara. Una qualità del sonno scadente non incide solo su aspetti medico-sanitari ma anche sociali, le persone che non riposano bene hanno un maggior rischio di incidenti stradali e sul lavoro, inoltre, hanno una notevole riduzione della produttività.
In alcuni casi disturbi del sonno quali difficoltà ad addormentarsi, o a riaddormentarsi, risvegli frequenti, apnee notturne, ecc, possono essere sintomi di altre patologie, se protratti nel tempo non andrebbero quindi presi sotto gamba. Sonno e invecchiamento cerebrale sono inoltre correlati, se si dorme male e poco, in età avanzata si potrebbe aver un maggio rischio di demenza. Stando ai dati di un sondaggio dell'Associazione europea disturbi da attacchi di panico (Eurodap), condotto su circa 900 italiani, ben il 70 per cento del campione soffre di disturbi del sonno in generale, il 40 per ha difficoltà ad addormentarsi, il 30 per cento ha diversi risvegli durante la notte e il 20 per cento si svegliano sempre molto in anticipo rispetto alla sveglia.
Il sonno è una fase fondamentale per l'uomo, basti pensare che circa un terzo della vita la si trascorre dormendo. Purtroppo non sempre si riesce a dormire bene, una situazione a volte legata a degli stili di vita frenetici o comportamenti inappropriati (per esempio l'utilizzo di smartphone, tablet o pc poco prima di dormire), e altre volte a delle malattie del sonno spesso ignorate o sottovalutate.
Pierluigi Innocenti, neurologo e presidente di Assirem (Associazione scientifica per la cura dei disturbi del sonno), spiega che nella società di oggi (dove le giornate sono sempre più lunghe e fitte di impegni) si pone sempre meno attenzione al sonno che spesso viene considerato come un momento di "vita persa". L'esperto spiega che molte delle funzioni importanti per il nostro organismo vengono svolte in prevalenza proprio durante le ore di riposo, fra queste troviamo ad esempio il consolidamento della memoria e la produzione di alcuni ormoni.
Se si ha difficoltà ad addormentarsi ci potrebbe essere dietro un problema d'ansia o un altro disturbo noto come sindrome delle gambe senza riposo (o RLS dal termine inglese restless legs syndrome). La RLS è una sindrome di origine sconosciuta, una condizione non dolorosa ma che causa una sensazione di irrequietezza molto fastidiosa nelle gambe che spinge chi ne è affetto a muoverle nel letto e in alcuni casi si ha addirittura la necessità di alzarsi e camminare per far passare il fastidio. La sindrome delle gambe senza riposo può presentarsi in alcuni casi nelle donne in gravidanza. Mentre per le gestanti il problema sparisce spontaneamente dopo il parto, negli altri casi va trattata con alcuni farmaci che si utilizzano anche nella malattia di Parkinson.
Se durante la notte si hanno numerosi risvegli durante il sonno, la causa potrebbe essere attribuibile a un mioclono notturno (dei movimenti periodici degli arti, generalmente le gambe, durante il sonno) o a un problema respiratorio come ad esempio le apnee. La frammentazione del sonno potrebbe essere però legata anche a rumori esterni (vicinanza con una strada trafficata, aeroporti, ecc). Nel caso in cui una persona tende a svegliarsi molto presto, senza riaddormentarsi, ci potrebbe essere invece un problema di depressione.
Per quanto riguarda l'insonnia negli ultimi anni si è assistito a un incremento vertiginoso tra i giovani, un fenomeno che gli specialisti attribuiscono in gran parte all'abuso delle nuove tecnologie. Luigi Ferini Strambi, direttore del Centro di medicina del sonno dell'Irccs San Raffaele Turro di Milano e presidente della Associazione mondiale di medicina del sonno (Wasm), spiega che negli ultimi 5 anni i pazienti con meno di 20 anni afflitti da insonnia sono quasi raddoppiati nei centri di medicina del sonno. Circa 10 anni fa questi pazienti rappresentavano il 10 per cento del totale, oggi si è arrivati al 18-20 per cento. Quando si parla di insonnia bisogna fare alcune distinzioni, il tipo di insonnia che più facilmente tende a cronicizzare (nel 70 per cento dei casi) è quella caratterizzata da frequenti risvegli nel corso della notte, la forma in cui si tende ad assumere più frequentemente farmaci è invece quella "iniziale", dove si ha più difficoltà ad addormentarsi. Spesso capita che i pazienti inizino un'assunzione cronica di un farmaco senza prima consultare un medico, essendo le cause dell'insonnia diverse, prima di entrare in questo circolo vizioso è bene sentire il parere di uno specialista.
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