Come mangiare per non ingrassare
Se si mangia velocemente si rischia di mangiare di più e di conseguenza si ingrassa più facilmente. Già altri studi avevano concluso che mangiare lentamente aiuta a rimanere informa, una nuova conferma arriva da una ricerca condotta da Alexander Kokkinos dell'ospedale Laiko di Atene (Grecia). Ulteriori dettagli saranno pubblicati sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism (JCEM) il prossimo gennaio (2010).
I ricercatori greci spiegano che i pasti consumati velocemente riducono il rilascio di due ormoni, PYY e GLP-1, che inducono il senso di sazietà. Anche se da diversi anni nutrizionisti e dietologi consigliano di mangiare piano, sono numerose le persone che, in parte per colpa del poco tempo dedicato alla pausa pranzo, mangiano velocemente. Gli esperti spiegano che in assenza di questi due ormoni si mangiano delle porzioni più abbondanti con conseguente rischio di mettere su qualche chilo di troppo.
Non è la prima volta che i due ormoni sono al centro di uno studio che gli mette in relazione alla dieta. Il peptide YY ( PYY ), prodotto da cellule endocrine specializzate nell'intestino dopo l'ingestione di cibo, è un ormone che inibisce l'assunzione del cibo. Anche se attualmente mancano ancora dei dati definitivi, si pensa che il peptide PYY agisca a livello cerebrale sui recettori Y2 influenzando il senso di sazietà (riduce l'appetito e l'assunzione di cibo). Il peptide glucagone simile 1 (GLP-1), un ormone peptidico prodotto nell'intestino, stimola la secrezione di insulina, inibisce la secrezione di glucagone (un ormone di natura proteica sintetizzato dalla parte endocrina del pancreas) e lo svuotamento gastrico, e, come il peptide YY ( PYY ), riduce l'appetito e l'assunzione di cibo.
L'obiettivo dello studio greco era quello di scoprire se la velocità con la quale si consuma un pasto potesse influenzare il rilascio e l'attività di questi due ormoni. Per arrivare alle loro conclusioni i ricercatori hanno chiesto ad un gruppo di volontari di consumare, a diverse velocità, 300 ml di gelato. Durante la prova, ogni 30 minuti, ai volontari sono stati prelevati dei campioni di sangue per misurare i livelli di glucosio, di insulina, di grassi plasmatici e degli ormoni intestinali. Dall'analisi del sangue è emerso che i volontari che hanno consumato il gelato più lentamente presentavano una concentrazione più alta dei due ormoni (PYY e GLP-1) e, rispetto agli altri, dichiaravano di sentirsi più sazi.
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