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Obesità, nuove abitudini grazie alle mense biologiche

Obesità e mense biologiche

Ben il 7 per cento della spesa sanitaria è relativa a patologie legate a problemi di obesità, una situazione che se non affrontata tempestivamente potrebbe peggiorare nel giro di qualche anno. Secondo la Coldiretti, per aiutare gli oltre 14 milioni di ragazzi europei fuori forma bisogna intervenire nelle scuole, in questo modo il fenomeno dell'obesità potrebbe iniziare una fase di regressione.

Le stime parlano di un incremento annuo di 400 mila ragazzi europei che perdono la forma fisica, attualmente i giovani in sovrappeso sono circa 14 milioni, di questi quasi il 5 per cento rientra nella fascia degli obesi. Come già evidenziato più volte, il modo migliore di intervenire è attraverso la scuola e la famiglia, in questo modo si potranno modificare le abitudini alimentari scorrette che purtroppo si stanno diffondendo anche nel nostro paese. Di questo parere non sono soltanto i medici ma anche la Coldiretti che, nel commentare i risultati della consultazione effettuata dall'Unione Europea sull'alimentazione sana e l'attività fisica, fa notare che in base ai dati forniti si è evidenziato che le malattie collegate direttamente all'obesità sono responsabili di ben il 7 per cento dei costi sanitari dell'UE.

La Coldiretti sottolinea che l'aumento di peso, derivante da un'alimentazione sbagliata e una scarsa attività fisica, è direttamente correlato ad una maggiore incidenza di molte patologie relative a problemi cardiocircolatori, di diabete, d'ipertensione, d'infarto e alcune forme di cancro. Il problema purtroppo non è circoscritto ma interessa il 27 per cento degli uomini e il 38 per cento delle donne europee sovrappeso od obesi.

Alcuni dei suggerimenti giunti dalla Commissione Europea riguardano le etichette dei cibi, queste dovrebbero fornire maggiori informazioni. Bisognerebbe inoltre incrementare la promozione del consumo di prodotti come la frutta e la verdura e migliorare l'accesso a cibi sani per scoraggiare il consumo di quelli grassi o ricchi di zuccheri.

Negli ultimi tempi in Italia qualcosa sembra si sia iniziato a muovere, le mense scolastiche dove vengono serviti prodotti biologici si sono decuplicate negli ultimi dieci anni, si tratta di piccoli numeri ma è comunque un inizio. Si è passati dalle 64 del 1996 alle 647 del primo gennaio 2006. I dati sono emersi da un'analisi della Coldiretti sulla base dei dati Biobank divulgata in occasione dell'inizio dell'anno scolastico che si apre all'insegna dell'allarme sul rischio che i giovani di questa generazione, per la prima volta nella storia, potrebbero essere i primi ad avere una vita più breve dei propri genitori.

Osservando nel dettaglio i dati presentati dalla Coldiretti al Sana sulla base dei dati di Biobank, si nota un'Italia a due velocità, le mense dove vengono serviti prodotti biologici sono concentrate al nord (459), a seguire al Centro (135) e al Sud e nelle Isole (53). Dal computo statistico generale c'è da evidenziare che per la prima volta si è tenuto conto anche delle mense presenti in Sicilia (5) e Sardegna (6). Fra tutte le regioni quelle che prevalgono sulle altre sono l'Emilia-Romagna regione leader, con 133 mense bio, seguita da Lombardia (105), Toscana (77), Veneto (71) e Friuli Venezia Giulia (67).

Purtroppo l'incremento registratosi negli ultimi anni e una magra consolazione, la Coldiretti sottolinea che la crescita che c'è stata non è stata sufficiente per mantenere in forma i giovani italiani, come confermano i dati preoccupanti sull'aumento dei casi di obesità o soprappeso, dovuti a una non corretta alimentazione, che riguardano il 36 per cento dei ragazzi attorno ai dieci anni, il valore più alto tra i Paesi Europei secondo una indagine Merrill Lynch.

Intervenire unicamente attraverso le mense scolastiche non è sufficiente, la Coldiretti afferma che occorre intervenire anche nella formazione per educare i giovani al consumo consapevole attraverso i principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell'agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.


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