Ridurre le calorie aiuta il cuore
Una dieta a basso contenuto calorico aiuta a mantenere il cuore più giovane. Un'alimentazione a basso contenuto calorico, ma con il giusto apporto di tutti i nutrienti essenziali, ridurrebbe l'invecchiamento del cuore fino a 15 anni rispetto a quelle persone che mangiano cibi non sani.
Questi dati sono emersi da uno studio condotto nell'ambito di un progetto di collaborazione internazionale fra Italia e USA e coordinato da Luigi Fontana, ricercatore presso il Dipartimento di Sanità Alimentare ed Animale dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) e presso il Centro di Nutrizione Umana della Washington University School of Medicine, St. Louis, Missouri, USA. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati on line su PubMed e nei prossimi giorni compariranno anche sul Journal of American College of Cardiology.
Enrico Garaci, presidente dell'ISS, spiega che l'Istituto Superiore di Sanità è tradizionalmente impegnato nella ricerca volta a prevenire le malattie cardiovascolari. L'osservare nel l'uomo per la prima volta gli effetti della restrizione calorica e della qualità nutritiva delle calorie relative alla dieta, consente di acquisire numerose informazioni utili per prevenire molte malattie tipiche della società contemporanea.
La ricerca ha preso in esame 25 volontari sani che nella convinzione di poter vivere più a lungo e sani, sette anni fa iniziarono a seguire, e seguono tutt'ora, una dieta ipocalorica composta mediamente da 1700 calorie giornaliere. Il tipo di dieta seguita è molto ricca di proteine, 1.8 g/Kg/die, contiene inoltre numerose vitamine, sali minerali e i micronutrienti essenziali.
Il gruppo di controllo, composto anch'esso da 25 volontari, ha invece seguito una tipica dieta occidentale. Mediamente le calorie assunte giornalmente sono 2500, di queste il 17% sono fornite da proteine, il 52% da carboidrati e il restante 31% da grassi.
Un'altra distinzione fra le due diete è relativa ai quantitativi di sale, nella prima e di circa 2.6 grammi mentre nella seconda si aggira sui 3.4 g. . Nessuno dei volontari era un fumatore, faceva uso di anti-ipertensivi o farmaci per abbassare la quantità di lipidi nel sangue, inoltre nessuno risultava affetto da malattie croniche.
Dall'osservazione di questi due gruppi si è constatato che il cuore di chi seguiva una dieta equilibrata e con un più basso contenuto calorico era più giovane, elastico ed efficiente di quello delle persone che seguono una tipica dieta occidentale caratterizzata da un elevato apporto calorico.
Fontana ha inoltre evidenziato che la cinetica di rilasciamento del ventricolo sinistro, un noto marcatore d'invecchiamento primario, nei soggetti che mangiano meno calorie, ma più cibi ricchi di nutrienti, è paragonabile a quello di un soggetto più giovane di almeno 10-15 anni. Tale situazione probabilmente si verifica anche su altri tessuti, una dieta ipocalorica può essere quindi efficace contro l'invecchiamento dell'intero organismo. Per il momento però non si hanno ancora dei parametri di controllo in grado di dare una stima della loro età biologica per verificare l'efficacia su altri organi importanti come ad esempio il cervello.
I principi che spiegano il legame fra la restrizione calorica e la longevità non sono ancora del tutto chiari, lo studio ha però fornito numerose informazioni utili per approfondire la ricerca.
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