Gene dell'obesità e sazietà, una possibile relazione
Il gene FTO, noto anche come "gene dell'obesità", sembra inibisca il senso di sazietà portando le persone a mangiare più del dovuto. Quest'interazione, fra il gene FTO e il senso di sazietà, è stata individuata da un gruppo di ricercatori inglesi, dell'UCL (University College London) e dell'Institute of Psychiatry del KCL (King's College London), coordinati da Jane Wardle. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul Journal of Clinical Endocrinology Metabolism (Luglio, 2008).
La conclusione dei ricercatori è frutto di un'indagine condotta su 3.337 bambini con un'età compresa tra gli otto e gli undici anni. Analizzando i dati raccolti gli studiosi hanno notato che i piccoli che hanno una maggiore fame, in quanto non sentono la sensazione di sazietà, presentano nel proprio DNA la variante del gene FTO associato all'obesità. Il risultato è che si continua ad avere fame, e di conseguenza a mangiare, anche se l'organismo non ne ha più bisogno.
Il gene FTO (Fat Mass- And Obesity-Associated) è stato esaminato in diversi studi, anche nel corso di una ricerca condotta dai ricercatori dell'Inn-Cnr di Cagliari su oltre 4000 individui sardi.
Dall'osservazione di numerosi dati si era notato che le persone portatrici di una particolare versione del gene FTO, a parità di altri fattori, presentavano dei valori maggiori su tre parametri utilizzati nell'analisi dell'obesità: l'indice di massa corporea BMI (Body Mas Index), la circonferenza dei fianchi e il peso corporeo. Tali persone pesano mediamente da 1,5 a 3 Kg in più. Fino ad oggi si sapeva che il gene era associato all'obesità ma lo studio inglese è il primo che ha evidenziato un'interazione con il senso di sazietà.
Jane Wardle conclude spiegando che saranno necessari ulteriori studi ma, in base ai dati raccolti, è molto probabile che il gene dell'obesità interferisca in maniera significativa nel controllo dell'appetito predisponendo al sovrappeso. L'esperta spiega inoltre che il gene FTO agisce indipendentemente dall'età, dal sesso o dalla classe sociale, in quanto si tratterebbe di una predisposizione genetica. Le persone che presentano questa variante del gene non sono comunque automaticamente obese o in sovrappeso, ma hanno una probabilità in più di esserlo. Il gene è molto diffuso, basti pensare che nella ricerca condotta presso l'Inn-Cnr di Cagliari fu rilevato nel 46 per cento dei volontari sottoposti all'indagine.
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