UniversONline.it

Obesità e predisposizione genetica - Salute: Un nuovo gene associato all'obesità è stato individuato da un gruppo di ricercatori dell'Istituto di neurogenetica e neurofarmacologia del Cnr

Continua
Universonline su Facebook

Obesità e predisposizione genetica

Obesità genetica: gene FTO

Un nuovo gene associato all'obesità è stato individuato da un gruppo di ricercatori dell'Istituto di neurogenetica e neurofarmacologia del Cnr. L'obesità è legata a molteplici fattori come l'ambiente, le abitudini alimentari e la predisposizione genetica. I primi due elementi sono sicuramente più semplici da classificare, per quanto riguarda la genetica, sebbene sia un fattore ormai scientificamente comprovato, ci si imbatte in alcune difficoltà legate all'identificazione dei geni coinvolti, soprattutto se si utilizzano degli approcci tradizionali.

I ricercatori dell'Inn-Cnr di Cagliari sono riusciti ad identificare un nuovo gene, denominato FTO (Fat Mass- And Obesity-Associated), che sembra avere una correlazione diretta con l'obesità.

Manuela Uda, ricercatrice presso l'Istituto di Neurogenetica e Neurofarmacologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Cagliari (Inn-Cnr), spiega che per ottenere i dati si è utilizzata un'innovativa tecnica all'avanguardia denominata "genome-wide association scan". Questa tecnica, che consente di analizzare il genoma in maniera globale, ha permesso di identificare alcune varianti geniche associate all'obesità. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Plos Genetics (Agosto 2007).

La ricerca ha interessato un campione di oltre 4000 individui sardi, con un età compresa tra i 14 e i 102 anni, residenti in quattro centri abitati situati nella Valle di Lanusei, nella provincia dell'Ogliastra. Dall'analisi si è riscontrato che una sequenza specifica all'interno del gene FTO è associata all'obesità, una variante genetica presente nel 46 per cento del campione e correlata in maniera altamente significativa all'aumento di tre caratteri tipici dell'obesità: l'indice di massa corporea BMI (Body Mas Index) (p = 8.6 x 10-7), la circonferenza dei fianchi (p = 3.4 x 10-8) ed infine il peso corporeo (p= 9.1 x 10-7). Se si considera che il valore "p" esprime l'efficacia della correlazione dal punto di vista statistico e che valori di p inferiori a 0,01 sono già significativi, dai dati raccolti si può intuire quanto sia rilevante la relazione tra la presenza della variante genica di FTO e i tre caratteri esaminati.

La ricercatrice spiega poi che un'ulteriore conferma dell'associazione tra FTO e obesità è data da un altro studio condotta su un campione differente. Dall'analisi di un gruppo di persone del Nord America, di origine sia europea che ispanica, si è rilevato ugualmente un'associazione fra la variante genica di FTO e l'obesità. In questo studio la percentuale era intorno al 38 per cento. Anche in questo caso i dati erano molto significativi (valori di p inferiori a 0,001) anche se lo studio condotto in Ogliastra ha fornito delle informazioni più interessanti. Gli esperti evidenziano che anche se il risultato è estendibile ad altre popolazioni, quella sarda permette di ottenere delle informazioni migliori quando si effettuano degli studi di genetica.

Il sovrappeso e l'obesità sono responsabili di una serie di gravi patologie che se trascurate contribuiscono a ridurre le aspettative di vita ma non solo, possibili problemi di salute dei singoli individui si ripercuotono su tutta la società in quanto aumenta la spesa sanitaria. L'obesità è oggi uno dei maggiori fattori di rischio per l'insorgenza di malattie croniche come il diabete di tipo 2, l'ipertensione e le patologie cardiovascolari.

Manuela Uda evidenzia che un approccio genetico su larga scala potrebbe offrire la possibilità di individuare nuove relazioni tra obesità e vie metaboliche e di conseguenza nuovi targets terapeutici. Attualmente la terapia migliore contro l'obesità rimane la prevenzione, purtroppo negli ultimi anni l'obesità è cresciuta vertiginosamente. Osservando i dati che vanno dal 1997 al 2007 si rileva che i casi di obesità sono aumentati del 50 per cento, gli incrementi maggiori si sono registrati prevalentemente nei soggetti in età pediatrica e nelle classi socio-economiche più basse.

Se si pensa che la spesa della sanità legata all'obesità è stimata intorno ai 23 miliardi di euro annui, si intuiscono le proporzioni di un problema che con il tempo potrebbe peggiorare sempre più, per questo motivo, oltre alla ricerca in campo medico, sono particolarmente importanti le campagne informative contro l'obesità.


Condividi questa pagina

Invia pagina

Articoli di medicina e salute correlati

Cerca nel sito

Se non hai trovato quello che ti serve, o vuoi maggiori informazioni, utilizza il motore di ricerca

Seguici sui Social Network

Universonline su Facebook