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Obesità, un virus delle vie respiratorie fra le possibili cause - Salute: Fra le varie cause dell'obesità ci potrebbe essere anche un comune virus, l'adenovirus-36 (Ad-36)

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Obesità, un virus delle vie respiratorie fra le possibili cause

Obesità e virus Ad-36

Fra le varie cause dell'obesità ci potrebbe essere anche un comune virus, l'adenovirus-36 (Ad-36). La relazione fra obesità e adenovirus, un gruppo di virus che causano malattie a carico dell'apparato respiratorio, è stata osservata in numerosi studi e una nuova ricerca condotta presso la Louisiana State University sembra confermarne il legame. I risultati della ricerca sono stati presentati in occasione del congresso dell'American Chemical Society (20 Agosto 2007).

Oggi si sa che il peso corporeo è determinato da diversi fattori come l'anatomia e la fisiologia individuale, il metabolismo, il peso alla nascita, eventuali malattie o disfunzioni ormonali, l'ambiente psicosociale, infezioni, ecc., quello che ancora non si sa è il peso che ognuno di questi fattori ricopre effettivamente sull'obesità.

I ricercatori della Louisiana State University si sono concentrati su legame di tipo infettivo cercando di approfondire le informazioni relative al coinvolgimento dell'adenovirus-36 (Ad-36) nell'accumulo di grassi nell'organismo. In base a una prima analisi si è constatato che il 30 per cento delle persone obese era stata infetta da questo virus, osservando invece gli individui con un peso normale la percentuale scendeva all'11 per cento.

Per verificare l'effettiva relazione, nella seconda fase della ricerca sono state prelevate alcune cellule staminali adulte le quali sono state esposte all'adenovirus-36. Questo procedimento ha trasformato le staminali prelevate in cellule adipose, tale trasformazione non è invece avvenuta nelle cellule non esposte all'agente infettivo confermando così il legame fra adenovirus-36 e obesità.

Magdalena Pasarica, coordinatrice della ricerca, ha comunque precisato che questo studio non vuole dimostrare che i virus sono l'unica causa di obesità ma, in alcune situazioni, il sovrappeso potrebbe essere legato ad un infezione e quindi va affrontato in maniera diversa.

Pasarica evidenzia che anche se uno specifico gene dell'Ad-36 potrebbe essere coinvolto nell'accumulo dei grassi, non tutte le persone infettate dal virus diventano obese. I ricercatori cercheranno ora di capire il meccanismo preciso d'azione del virus, degli studi che potrebbero consentire la realizzazione di un vaccino, o un farmaco antivirale, specifico per questo tipo di obesità.

Le conseguenze dell'obesità

Tra le conseguenze precoci le più frequenti sono rappresentate da problemi di tipo respiratorio (affaticamento, apnea notturna), di tipo articolare, dovute al carico meccanico (varismo/valgismo degli arti inferiori, ossia gambe ad arco o ad "X", dolori articolari, mobilità ridotta, piedi piatti), disturbi dell'apparato digerente, disturbi di carattere psicologico: i bambini con qualche chilo di troppo possono sentirsi a disagio e vergognarsi, fino ad arrivare ad un vero rifiuto del proprio aspetto fisico; spesso sono bambini derisi, vittime di scherzi da parte dei coetanei e a rischio di perdere l'autostima e sviluppare un senso di insicurezza, che li può portare all'isolamento: escono meno di casa, stanno più tempo davanti alla televisione, instaurando un circolo vizioso che li porta ad una iperalimentazione reattiva.

Per quanto riguarda le conseguenze tardive, occorre sottolineare che l'obesità infantile rappresenta un fattore predittivo di obesità nell'età adulta. Oltre ad avere una maggiore predisposizione al sovrappeso/obesità, la persona che è stata cicciottella da piccola, risulta maggiormente esposta a determinate patologie, soprattutto di natura cardiocircolatoria (ipertensione arteriosa, coronaropatie), muscoloscheletrica (insorgenza precoce di artrosi dovuta all'aumento delle sollecitazioni statico-dinamiche sulle articolazioni della colonna e degli arti inferiori, più soggette al carico), conseguenze di tipo metabolico (diabete mellito, ipercolesterolemia ecc), disturbi alimentari, fino allo sviluppo di tumori del tratto gastroenterico.

Da non sottovalutare le conseguenze di tipo psicologico, che possono trascinarsi ed amplificarsi negli anni. Il disturbo può arrivare a stravolgere la vita del soggetto e i suoi rapporti sociali: si comincia col rifiutare gli inviti degli amici fino a chiudersi in se stessi, vittime del proprio problema, che sembra senza via di uscita.


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