Tumore prostata: esame delle urine per la diagnosi
Un possibile rischio di tumore alla prostata potrebbe essere diagnosticato con un semplice esame delle urine. Un gruppo di ricercatori britannici sta mettendo a punto un esame per la prostata in grado di individuare precocemente quali uomini potrebbero sviluppare un tumore. I risultati preliminari dello studio sono stati pubblicati sulla rivista PLoS One (Ottobre 2010).
Secondo alcune stime il tumore alla prostata colpisce circa 9.000 italiani l'anno. Anche se nel nostro Paese la sopravvivenza è elevata, supera mediamente il 70 per cento dei casi a cinque anni dalla diagnosi, nel 2008 ha causato 258mila morti nel mondo.
In base ai dati di alcune analisi si è scoperto che in circa il 40 per cento degli uomini europei sono presenti delle variazioni genetiche che aumentano il rischio di tumore alla prostata del 50 per cento. Gli studiosi hanno scoperto che il livello di una particolare proteina nota come MSMB (Microseminoprotein Beta), rilevabile attraverso un semplice esame delle urine, è sempre più basso negli uomini che presentano tale variazione genetica ereditaria.
La dottoressa Kate Holmes, capo ricercatrice presso il Prostate Cancer Charity, spiega che la creazione di un test in grado di diagnosticare con precisione la propensione al tumore alla prostata è molto importante. Il test, per il momento ancora in fase sperimentale, è stato utilizzato in uno studio che ha coinvolto 1200 uomini. Per poter valutare con cura l'efficacia della nuova diagnosi per il tumore alla prostata bisognerà attendere i dati che saranno disponibili per fine anno.
L'esperta spiega che i test attualmente in circolazione non sono sufficientemente accurati e non possono essere utilizzati per prevedere rischi a lungo termine. La Società Italiana di Urologia Oncologica evidenzia comunque che uno screening di massa sul tumore alla prostata non è necessario, bisogna però tenere alta la guardia contro questo cancro. Anche se per il tumore alla prostata non ci sono elementi per mandare un invito ai 50enni a fare il test, un controllo è necessario per chi ha qualche sintomo e per chi ha casi in famiglia. Il test delle urine potrebbe aprire la strada a un programma di screening a livello nazionale, fino ad allora per le persone con basso rischio, superati i 50 anni, è consigliabile una visita dall'urologo.
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