Intestino irritabile, cattiva alimentazione ma non solo
La sindrome dell'intestino irritabile (IBS) è una patologia che affligge quasi il 40 per cento della popolazione dei Paesi occidentali. La salute dell'intestino, compromessa in un italiano su cinque, non è legata solo a fattori genetici o ad una cattiva alimentazione ma è correlata anche allo stress. Numerosi studi hanno infatti accertato una correlazione diretta tra la sindrome dell'intestino irritabile e condizioni di stress psicologico, di ansia e di agitazione. Questi e altri dati sono stati divulgati in occasione della quinta edizione della Giornata Mondiale della Salute Gastrointestinale indetta dal World Gastroenterology Organization (Maggio 2008).
L'obiettivo principale della Giornata Mondiale della Salute Gastrointestinale è quello di sensibilizzare la popolazione sull'importanza di mangiare in modo sano, vario ed equilibrato. Nel nostro paese, l'evento è stato realizzato in collaborazione con la Società italiana di Medicina Generale (SIMG), la Società Italiana di Gastroenterologia (SIGE) e Danone.
La sindrome dell'intestino irritabile è un complesso sintomatologico che comprende diversi disturbi come: stipsi, gonfiore addominale, ritardo nella digestione, dolori aspecifici dell'apparato digerente, diarrea intermittente e difficoltà digestive in genere. Tutti questi disturbi riducono notevolmente l'indice della qualità della vita con conseguenze a livello sociale ed economico estremamente rilevanti: diminuzione delle giornate lavorative, spese per prescrizioni farmacologiche.
Nel nostro paese, i disturbi digestivi, o meglio, le malattie digestive, rappresentano la prima causa di ricovero. Per le patologie che interessano l'apparato digerente viene richiesta una visita presso gli ambulatori di Medicina generale da parte del 10-15 per cento della popolazione. Osservando le statistiche, possiamo notare come circa il 16 per cento di tutti i tumori interessano l'apparato digerente. Il cancro del colon-retto rappresenta il 10 per cento di tutti i tumori, ciò significa, in altre parole, che una persona su venti nei Paesi occidentali svilupperà un tumore del colon-retto durante tutto il corso della vita.
Durante l'evento, gli esperti hanno anche suggerito alcune raccomandazioni utili per migliorare la salute delle persone in generale soffermandosi poi su alcuni aspetti dell'apparato digerente. Ancora una volta si è evidenziata l'importanza di una corretta alimentazione che prevede 5 porzioni al giorno tra frutta e verdura, un'abitudine che contribuisce in modo significativo a combattere le patologie dell'intestino.
Oltre ad aumentare l'assunzione di fibre derivanti da frutta e verdura, altri consigli per tutelare la salute dell'organismo sono: bere 2 litri di acqua al giorno, mangiare cereali integrali e/o legumi, pesce, scegliere carni poco grasse, ridurre i fritti, gli alimenti ad alto contenuto di grassi o di zuccheri, le bevande contenenti caffeina e alcol.
Infine, gli esperti evidenziano anche l'importanza del consumo dei prodotti caseari fermentati, come ad esempio gli yogurt che contengono probiotici. Diverse ricerche scientifiche hanno evidenziato l'utilità dei probiotici nella prevenzione e trattamento della diarrea (soprattutto quella infantile e dovuta a terapia antibiotica), nella stipsi cronica e nel colon irritabile.
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