Shuttle Atlantis, la missione si avvia verso la conclusione
La missione dello Space shuttle Atlantis è ormai avviata verso la conclusione, domani, 17 Settembre 2006, la navetta si staccherà dalla Stazione spaziale internazionale (Iss) e inizierà il viaggio verso la Terra. Con la terza passeggiata spaziale è stato portato a termine il compito per il quale gli astronauti sono partiti in missione, l'installazione di due nuovi pannelli solari che consentiranno di raddoppierà l'energia a disposizione della Iss.
L'ultima passeggiata spaziale, iniziata con circa tre quarti d'ora di ritardi a causa di alcuni problemi tecnici, ha avuto una durata di sei ore anche se nel complesso è stata molto meno impegnativa rispetto alle due uscite precedenti. Joe Tanner e Heidemarie M. Stefanyshyn-Piper, l'unica donna dell'equipaggio, hanno dovuto attendere mezz'ora prima di distendere completamente le due strutture lunghe 73 metri che serviranno per raddoppierà la capacità di generare energia della Iss, un'operazione eseguita con molta cautela per evitare il problema verificatosi nel 2000 che aveva reso necessario l'intervento manuale degli astronauti per l'intera procedura. Questa volta i pannelli sono stati tesi meccanicamente per metà della loro lunghezza e solo dopo sono intervenuti gli astronauti.
Joe Tanner e Heide M. Stefanyshyn-Piper sono stati protagonisti anche della prima uscita spaziale dove il veterano Tanner si fece sfuggire un bullone, una svista che potrebbe rappresentare un rischio per la sicurezza della Stazione Spaziale Internazionale. Nella seconda passeggiata spaziale è stato invece il turno dei due astronauti Dan Burbank e Steve McLean, anche la loro uscita si concluse con successo pur non mancarono alcuni imprevisti.
L'uscita di Burbank e McLean durò circa 45 minuti in più del previsto per un totale di 7 ore e 11 minuti, anche in questo caso una svista degli astronauti fece perdere un bullone obbligandoli a fissare uno dei pannelli con sole tre viti invece che quattro, una situazione che comunque non ha destato particolari preoccupazioni neanche presso la base di Houston.
Anche se inizialmente la perdita dei due bulloni aveva impensierito gli astronauti, dal centro della Nasa sono arrivate alcune notizie incoraggianti in quanto si suppone che i pezzi smarriti vaghino nello spazio cadendo poi verso la Terra, gli esperti hanno inoltre aggiunto che le dimensioni sono talmente ridotte che si disintegreranno prima di arrivare al suolo senza arrecare alcun danno.
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