Disfunzione erettile, ricostruzione del pene
In particolari casi di disfunzione erettile si potrebbe procedere con una falloplastica che prevede la ricostruzione del pene. Questa particolare tecnica, attualmente sperimentata su dei conigli, è stata messa a punto dai ricercatori dell'Università Battista di Wake Forest (North Carolina - USA). I dettagli di questa tecnica rigenerativa sono stati pubblicati sui Proceedings of National Academy of Sciences (Pnas, Novembre 2009).
Anthony Atala, che ha coordinato lo studio americano, spiega che saranno necessari ulteriori ricerca ma i risultati ottenuti sono di per se molto promettenti. Questa tecnica può essere applicata in diversi casi. Potrebbe essere utile in particolari casi di disfunzione erettile, in quelle persone che soffrono di anomalie congenite, nei casi in cui a seguito di una malattia, come ad esempio un tumore, o un incidente hanno perduto il pene ma anche in casi completamente diversi come nei transessuali FtM (Female to Male - una donna che vuole diventare un uomo).
Attualmente esistono altre tecniche di falloplastica ricostruttiva, sono però molto complesse e non sempre danno dei risultati soddisfacenti. La nuova tecnica prevede la creazione di una protesi a base di collagene, che costituisce la struttura portante dell'organo, attorno alla quale vengono fatte sviluppare cellule di tessuto erettile. I risultati ottenuti sono la prosecuzione di precedenti ricerche dove si era riusciti ad ingegnerizzare piccoli segmenti di tessuto erettile di coniglio con il 50 per cento della funzionalità sessuale.
In quest'ultimo esperimento i ricercatori hanno prelevato dal tessuto erettile del coniglio cellule di muscolo ed endotelio (che costituiscono il rivestimento interno dei vasi) e, dopo averle fatte moltiplicare in laboratorio, le hanno distribuite sulla struttura a base di collagene. Il passo successivo è stato quello di impiantare il nuovo organo nel coniglio. Nel giro di un mese, irrorate da vasi sanguigni, si sono iniziate a formare le strutture organizzate di tessuto erettile.
Stando a quanto sostengono i ricercatori il successo di questo studio è legato al fatto che, a differenza di quanto si era fatto in precedenza, le cellule sono state iniettate nell'impalcatura in due diversi giorni. Questo procedimento ha consentito l'inserimento di un numero maggiore (di circa sei volte) di cellule. I conigli con il pene "artificiale" presentavano delle erezioni normali e perfettamente funzionante (durante l'accoppiamento 8 su 12 hanno prodotto sperma e 4 delle 12 femmine fecondate sono rimaste incinte).
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