Regolare la fame attraverso un sensore, mTOR
Parte da un enzima l'informazione che indica al cervello quando è il momento di dire stop al cibo, una scoperta che potrebbe aprire nuovi orizzonti per i medici dietologi. La ricercatrice italiana Daniela Cota, laureatasi in Medicina presso l'università di Bologna e che da qualche anno lavora presso il Centro Ricerche sull'Obesità dell'Università di Cincinnati (Ohio), durante alcuni esperimenti condotti su dei topi ha individuato questo particolare enzima, mTOR.
Alcuni dettagli relativi alla ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Science. L'enzima mTOR viene attivato da micronutrienti come gli amminoacidi e ricoprire un ruolo importante nella regolazione del bilancio energetico del corpo intero e di conseguenza influisce anche nella regolazione del peso corporeo. A livello cellulare mTOR viene regolato dalla presenza di nutrienti come lo zucchero (glucosio), e i costituenti di base delle proteine (gli amminoacidi), inoltre da ormoni importanti per il metabolismo energetico come l'insulina. Questi presupposti potranno permette in futuro l'ideazione di programmi di dimagrimento basati sull'assunzione di particolari micronutrienti che agendo sull'enzima mTOR saranno in grado di ridurre l'appetito.
La ricercatrice spiega che attraverso una serie di analisi sono riusciti a dimostrare che mTOR viene attivato in circuiti neurali ben noti per il loro ruolo nella regolazione del bilancio energetico, risultati che avvalorano l'ipotesi che l'enzima ricopre un ruolo importante per il controllo dell'appetito. Durante gli esperimenti si è verificata inizialmente la presenza di mTOR e della sua cascata di reazioni nell'ipotalamo, successivamente si è riscontrato che a livello ipotalamico l'enzima veniva bloccato quando le cavie usate nella ricerca venivano messe a digiuno e si riattivava quando gli animali venivano rialimentati.
Daniela Cota spiega che quando la leucina, un aminoacido essenziale ramificato di cui sono ricchi cibi come le lenticchie, gli arachidi, i formaggi, le sardine, il merluzzo, ecc., viene direttamente somministrata nel cervello, induce una riduzione dell'appetito e del peso corporeo. Inibendo farmacologicamente l'attività di mTOR nell'ipotalamo, si è notato che questa particolare abilità della leucina nel ridurre l'appetito non c'era. Si è quindi constatato che l'abilità della leucina nel ridurre l'appetito dipende dall'enzima mTOR.
La ricercatrice spiega che grazie a questa nuova scoperta si sono apprese nuove informazioni sui meccanismi che vengono utilizzati dai micronutrienti per modificare direttamente l'appetito, conoscenze che consentiranno la creazione di nuove diete che si differenziano da quelle attuali basate principalmente sui macronutrienti.
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