Diabete secondario
Esistono varie forme di diabete secondario, nella maggior parte dei casi la malattia è però più simile al diabete di tipo 2 che al tipo 1 poiché vi è solo un'alterata tolleranza al glucosio piuttosto che una totale assenza di insulina. Questo aspetto è riscontrato sopratutto per le forme endocrine e da farmaci. Si utilizza il termine "secondario" per indicare che il diabete è conseguente a un'altra patologia, terapia o intervento chirurgico (es. asportazione totale o parziale del pancreas).
Il diabete secondario insorgere quindi in seguito ad altre patologie o a terapie mediche particolari:
- Malattie pancreatiche (pancreatiti croniche, cirrosi epatica, ecc.);
- Eccesso di ormoni corticosteroidi;
- Ipertiroidismo;
- Feocromocitoma;
- Farmaci (diuretici , analgesici, psicofarmaci, ecc.);
- Anomalie dei recettori per l'insulina;
- Gravidanza.
Dietro a questa forma di diabete ci possono essere diversi fattori. Alcune patologie quali ad esempio la pancreatite cronica o la pancreasectomia, possono alterare in maniera significativa la secrezione dell'insulina, altre quali l'acromegalia (una sindrome cronica causata da livelli eccessivi dell'ormone della crescita hGH nell'età adulta) o l'ipercortisolismo interferiscono invece sull'ormone. La malattia in alcuni casi può essere un "effetto collaterale" conseguente all'uso cronico di determinati farmaci quali ad esempio steroidi, antiretrovirali e antirigetto, o il risultato di un esposizione a determinate sostanze tossiche o veleni.
Nel diabete secondario da danno pancreatico, a seguito della distruzione del pancreas (pancreatiti, interventi chirurgici, veleni e sostanze tossiche) viene a mancare l'insulina e di conseguenza l'organismo non riesce più a mantenere il glucosio del sangue al di sotto di una certo valore.
L'utilizzo per un periodo lungo di sostanze che possono interagire con la secrezione di insulina quali steroidi, alcuni farmaci per l'asma, ecc., raramente può portare al diabete secondario. Anche se non ci sono molti studi in merito, si ipotizza che questi farmaci non siano la causa del diabete ma, in determinati casi, possono favorire la comparsa della malattia sopratutto se il soggetto presenta una insulino resistenza.
Secondo alcune indagini anche particolari infezioni virali da adenovirus, da citomegalovirus, la rosolia congenita, ecc., possono essere implicate nell'insorgenza del diabete. Nella lista delle possibili cause ci sono anche gli stili di vita, l'alcolismo, ad esempio, può danneggiare nel tempo il pancreas e portare al diabete.
A parte il diabete collegato alla gravidanza, noto come diabete gestazionale, la forma di diabete secondario maggiormente diagnosticato è quella conseguente all'utilizzo di cortisone (diabete steroideo).
Sintomi diabete secondario
Nella maggior parte dei casi, come per il diabete di tipo 2, la patologia non dà alcun disturbo (sintomo) nella fase iniziale. Quando presenti, quelli più frequenti sono: poliuria (aumento, sia della quantità che della frequenza , dell'escrezione di urina), polidipsia (uno stato di sete intensa che porta a bere notevoli quantità di acqua) e astenia (una sensazione generalizzata di stanchezza psico-fisica). Per maggiori informazioni vi rimandiamo ai Sintomi del diabete mellito.
Cura diabete secondario
Non esiste una sola cura per il diabete secondario in quanto le cause dietro alla malattia sono molto diverse l'una dall'altra. La terapia di intervento deve considerare diversi aspetti quali ad esempio il danno al pancreas, una ghiandola che produce l'insulina e il glucagone (l'ormone antagonista dell'insulina). Nel caso di una malattia pancreatica bisognerà quindi valutare se c'è solo una carenza di insulina o anche di glucagone, in questo modo si potrà mettere in atto un trattamento in grado di trattare adeguatamente l'iperglicemia o l'ipoglicemia. In molti casi di diabete secondario la malattia sarà trattata con le stesse metodiche utilizzate per il diabete di tipo 2 e 1, ulteriori informazioni le potete trovare nella pagina relativa alla Cura del diabete.
Se il diabete secondario è conseguente a malattie endocrine, quali ad esempio la Sindrome di Cushing, dove c'è una produzione eccessiva di ormoni steroidei, o all'acromegalia, il trattamento può essere basato su una terapia volta a controllare l'eccesso dell'ormone che ha scatenato il disturbo.
Il diabete steroideo: diabete da cortisone
Dopo una cura a base di cortisone si possono avere dei valori alti tipici del diabete, si può quindi "diventare diabetici". Questo avviene perché il cortisone è un ormone che, se somministrato ad alti dosaggi e per lunghi periodi, agisce a livello dei tessuti esercitando un'opposizione all'azione dell'insulina. Si determina di conseguenza uno stato simile a quello causato dalla mancanza di insulina.
Il cortisone può quindi causare un aumento della glicemia ed è per questo che, circa 15 giorni dopo la fine della terapia, si consiglia un esame del sangue per misurare glicemia ed emoglobina glicata. Questa forma di diabete secondario, noto come diabete steroideo, si presenta in circa il 20 per cento delle persone trattate con corticosteroidi. Purtroppo, in molti casi, il diabete da cortisone è diagnosticato tardivamente o non viene diagnosticato per nulla, una situazione che porta ad un aumento dei ricoveri per complicanze diabetiche acute specifiche.
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