Emoglobina glicata (HbA1c): nuove indicazioni per il diabete
I sintomi del diabete possono essere molto variabili in relazione anche alla tipologia: diabete insulino dipendente o di tipo 1, diabete non insulino dipendente o di tipo 2, diabete secondario e diabete mellito gestazionale. Non sempre però i sintomi sono facilmente rilevabili. Nel diabete di tipo 2 può per esempio accadere che non vi siano sintomi precoci e solo diversi anni dopo la sua insorgenza, quando le complicazioni sono già presenti, si diagnostica la patologia. Per questo motivo, soprattutto se ci sono casi di diabete in famiglia o condizioni di salute particolari, è importante fare delle analisi periodiche.
A partire da questo mese (Febbraio 2011) anche in Italia si inizierà ad utilizzare una nuova unità di misura con relativo nuovo ambito di riferimento per l'emoglobina glicata (HbA1c), una forma di emoglobina usata principalmente per identificare la concentrazione plasmatica media del glucosio per un lungo periodo di tempo. In base ai risultati di una serie di studi, condotti sia in Italia che all'estero, i consulenti dell'International iabetes Federation (WHO-IDF) hanno stilato le nuove linee guida per la diagnosi di diabete mellito e iperglicemie intermedie.
L'emoglobina glicata (HbA1c), misurata ogni 6 mesi nei pazienti diabetici, è un valido riferimento per l'aggiustamento della terapia, per ottenere il miglior controllo glicemico possibile ed evitare le complicanze croniche della malattia diabetica. Questo tipo di analisi da inoltre dei vantaggi anche nella diagnosi del diabete, oltre a presentare una minore variabilità biologica, permette di misurare la glicemia media di un lungo periodo e non di un singolo momento.
Prima di effettuare il prelievo per misurare l'emoglobina glicata non bisognerà più digiunare per almeno 8 ore, inoltre la nuova diagnosi da una maggiore certezza nei risultati in quanto non vengono influenzati da possibili stati d'ansia legati al prelievo del sangue.
Le nuove indicazioni prevedono che:
L'emoglobina glicata può essere utilizzata come indagine diagnostica per il diabete purché vi sia certezza della qualità dell'analisi e della standardizzazione dei valori in accordo con quelli internazionali.
Un valore di HbA1c di 6,5 per cento è raccomandato come valore soglia per la diagnosi di diabete. Un valore inferiore a 6,5 per cento non esclude il diabete se questo è diagnosticato utilizzando la misurazione delle glicemie.
HbA1c o glicemia
Perché l'HbA1c è un parametro più affidabile rispetto alla glicemia per fare diagnosi di diabete?
- Ha una migliore standardizzazione (se allineata al sistema IFCC e, di riflesso, al sistema DCCT/UKPDS);
- E' espressione della glicemia media di un lungo periodo e non di un singolo momento;
- Ha una minore variabilità biologica;
- Ha una minore instabilità pre-analitica;
- Non ha necessità di un prelievo dopo 8 ore di digiuno;
- Non soffre di alcuna influenza da parte di perturbazioni acute (es. stress da prelievo);
- E' lo stesso parametro usato per il monitoraggio clinico del diabete.
Il Comitato di Esperti insiste sul concetto che la misurazione della glicemia è molto meno accurata e precisa di quanto molti ritengano, e che più del 12 per cento dei soggetti in cui viene misurata la glicemia potrebbero essere classificati in maniera erronea, anche per instabilità pre-analitica.
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