Diagnosi tumore al fegato con analisi del sangue
Grazie a una semplice analisi del sangue si potrebbe diagnosticare un eventuale tumore del fegato molto precocemente, prima della comparsa dei primi sintomi. Questo particolare esame del sangue potrebbe essere inserito nei protocolli diagnostici suggeriti ai soggetti maggiormente a rischio (pazienti con cirrosi epatica, con epatite B e C cronica). Il test, messo a punto da un gruppo di ricercatori dell'Institute of Molecular and Cell Biology di Singapore, è stato presentato in occasione del congresso organizzato dall'European Association for the Study of the Liver (Londra - Aprile 2014).
I ricercatori hanno individuato tre geni, rilevabili attraverso un'analisi del sangue, collegati al tumore del fegato. Attualmente il test ha una precisione dell'82 per cento. Inizialmente sono stati analizzati i dati di persone con epatite B cronica e cirrosi; fra tutti, tre geni hanno attirato l'attenzione dei ricercatori in quanto vi erano delle variazioni rilevanti della loro espressione. Successivamente i risultati sono stati convalidati da una ricerca che ha coinvolto 206 pazienti con epatocarcinoma e 194 con epatite B e cirrosi.
Oltre a diagnosticare l'eventuale presenza di un tumore al fegato, l'analisi dei tre geni è in grado di predire anche l'andamento della neoplasia. Helen Reeves, membro del comitato scientifico della European Association for the Study of the Liver, evidenzia che gran parte dei casi di cancro al fegato vengono diagnosticati troppo tardi. Una diagnosi efficace e tempestiva è di cruciale importanza per poter offrire una guarigione ai malati in quanto si interverrebbe quando la massa tumorale è ancora piccola.
Chi soffre di epatite e di cirrosi epatica, in condizioni normali, dovrebbe sottoporsi a ecografia almeno ogni 4 o 6 mesi. Secondo gli esperti il nuovo test contribuirebbe ad aumentare il tempo di sopravvivenza senza progressione dopo i 5 anni. Una volta convalidata l'efficacia dell'esame del sangue per la diagnosi del tumore al fegato, il test potrebbe essere utilizzato in accoppiata o in alternativa all'ecografia.
Perché è importante diagnosticare precocemente il tumore al fegato?
Il tumore del fegato, in particolar modo nelle fasi iniziali, non provoca nessun disturbo rilevabile dal paziente. Man mano che la malattia si diffonde iniziano però a presentarsi dei sintomi specifici quali: dolore alla parte superiore dell'addome, che si può irradiare anche al dorso e alle spalle, l'ingrossamento del ventre, la perdita di peso e di appetito, la nausea, il vomito, la sensazione di sazietà, la stanchezza, l'ittero, la colorazione scura delle urine e la febbre, l'edema agli arti inferiori. Spesso quando compaiono i primi sintomi rilevabili dal paziente la malattia si trova già in uno stadio avanzato, per questo motivo, sopratutto in caso di soggetto a rischio, è importante una diagnosi precoce. Attualmente è possibile diagnosticare un tumore al fegato, già poco tempo dopo la sua insorgenza, attraverso il dosaggio semestrale dell'AFP (alfafetoproteina) e l'ecografia epatica.
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