Proprietà lupini e dieta diabete
Sfruttare le proprietà dei lupini per regolare la glicemia (concentrazione di glucosio presente nel sangue), un approccio che potrebbe rivelarsi più efficace di alcuni farmaci attualmente utilizzati per gestire il diabete. Un gruppo di ricercatori australiani della Curtin University di Perth, coordinati da Philip Newsholme (professore e direttore della Scuola di Scienze Biomediche), hanno messo a punto un estratto di semi di lupini in grado di regolare i livelli di zuccheri nel sangue. I risultati preliminari della ricerca sono stati presentati in occasione della conferenza annuale dell'Australian Diabetes Society (Perth, Agosto 2017).
Un estratto, ricavato dai semi di lupini ridotti in polvere, ha portato alla realizzazione di un supplemento alimentare che si è dimostrato efficace nello stimolare nelle cellule beta del pancreas la secrezione di insulina. Anche se la ricerca è solo in fase iniziale, secondo gli esperti questo estratto potrebbe rivoluzionare la cura del diabete. Tale sostanza, potrebbe inoltre regolare i livelli di zuccheri nel sangue se aggiunto a bevande o a prodotti a base di yogurt da assumere poco prima dei pasti.
Philip Newsholme spiega che i picchi glicemici che si registrano dopo i pasti sono particolarmente insidiosi per i diabetici e per le persone con prediabete (una condizione che in molti casi porta al diabete mellito di tipo 2). Con il progredire della malattia, i picchi sono sempre più alti e il ritorno alla normalità è sempre più lento. È proprio a causa di questa eccessiva concentrazione di glucosio nel sangue che, con il passare degli anni, si presentano molte delle conseguenze del diabete. Una particolare proteina presente nei lupini, la conglutina gamma (Conglutina-y o Cy), si è però dimostrata efficace anche in piccole dosi nel ridurre lo zucchero nel sangue e, su di essa, si sono concentrate numerose ricerche.
Come abbiamo spiegato in maniera dettagliata nella sezione sui tipi di diabete, in certi casi il pancreas non riesce più a produrre un sufficiente quantitativo di insulina, in altri casi le cellule non rispondono più all'insulina prodotta, in entrambi i casi il risultato è un aumento della concentrazione di glucosio nel sangue. L'estratto messo a punto dai ricercatori australiani potrebbe offrire un nuovo approccio alla cura del diabete, la sperimentazione sull'uomo inizierà però solo tra due o tre anni.
I ricercatori australiani non sono i primi ad essersi interessati alle proprietà dei lupini in campo diabetologico. Qualche anno fa un team di colleghi italiani dell'Unità di Metabolismo e Nutrizione dell'Istituto Scientifico Universitario San Raffaele, in collaborazione con i Dipartimenti di Sport, Nutrizione e Salute e di Scienze Molecolari Agroalimentari dell'Università degli Studi di Milano, aveva già esplorato questo campo, pubblicando i risultati ottenuti sulla rivista Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases (Insulin-mimetic action of conglutin-gamma, a lupin seed protein, in mouse myoblasts - Doi: 10.1016/j.numecd.2009.09.004). In quell'occasione si dimostrò che la conglutina gamma (Conglutina-y), una glicoproteina presente in abbondanza nel seme di lupino, è una sostanza con proprietà insulino-mimetiche utili a migliorare il metabolismo del glucosio e, di conseguenza, utilizzabile per la cura del diabete di tipo 2.
L'effetto ipoglicemizzante e le proprietà antidiabetiche dei lupini sono note in campo medico già da diversi decenni, basti pensare che i primi studi farmacologici sui semi di lupino come ipoglicemizzanti risalgono agli anni '30. Nel corso del tempo le ricerche hanno contribuito a fornire nuovi dati fino a scoprire che nel legume è presente un principio attivo che, oltre ad avere un effetto ipoglicemizzante, è potenzialmente in grado di normalizzare il livello di colesterolo. L'attenzione è stata rivolta in particolar modo verso la conglutina gamma perché, nel corso di un'indagine, si rilevò che la sua somministrazione per via orale ad alcuni ratti iperglicemici contribuiva a ridurre in maniera significativa la glicemia plasmatica.
I ricercatori italiani hanno quindi approfondito gli effetti della Conglutin-? utilizzando delle cellule precursori delle fibre muscolari di topo incubate dopo 72 ore di differenziamento con insulina. In alcuni casi è stata utilizzata la conglutina gamma mentre in altri la metformina, un farmaco ipoglicemizzante insulino-mimetico già utilizzato nella terapia del diabete di tipo2. I campioni sono stati successivamente analizzati basalmente a 5, 10, 20 e 30 minuti dopo lo stimolo.
I risultati ottenuti hanno confermato l'ipotesi che la conglutina gamma svolga un ruolo centrale nella regolazione dei processi di sintesi delle proteine, modulando l'attivazione di enzimi cellulari coinvolti in tali meccanismi all'interno della cellula. Inoltre, la proteina mima l'azione insulinica incrementando la concentrazione di altre proteine che svolgono un compito cruciale nell'attivazione del trasportatore di glucosio del muscolo (GLUT-4) e nella regolazione del metabolismo energetico muscolare.
I risultati dello studio pubblicato su Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases sono molto interessanti perché fanno luce sui meccanismi d'azione della conglutina. Non ci sono dubbi che tale proteina naturale può essere potenzialmente utile nel trattamento del diabete di tipo 2 con notevoli vantaggi rispetto alle terapie convenzionali. Prima di tutto, come tutti gli insulino-mimetici, la Conglutin-? non stimola la secrezione insulinica, un aspetto non da poco in quanto si evitano possibili crisi ipoglicemiche acute. Secondariamente, essendo un derivato naturale, è potenzialmente privo di effetti indesiderati.
Nei due studi di cui abbiamo parlato si fa riferimento ai risultati ottenuti in laboratorio e a future indagini sull'uomo che saranno avviate fra qualche anno. Non mancano però le ricerche che hanno esaminato i benefici dei lupini anche nelle persone. Fra tutte possiamo citare ad esempio i risultati di un'indagine, pubblicata su Nutricion Hospitalaria, condotta da un team dell'università San Francisco di Quito (Ecuador).
I ricercatori ecuadoregni hanno rilevato che il consumo di lupini impiegato nella gestione del diabete di tipo 2, può essere un' alternativa terapeutica, anche a basso costo, per coloro che presentano una condizione di iperglicemia cronica.
Grazie ai risultati dei numerosi studi già condotti, diversi medici consigliano l'integrazione dei lupini nella dieta dei pazienti con diabete di tipo 2. I benefici non sarebbero tutti riconducibili alla conglutina gamma, anche se questa proteina si è dimostrata straordinaria, non bisogna sottovalutare l'apporto della fibra solubile offerto dal legume. Le fibre rallentano l'assorbimento dei carboidrati riducendo, di conseguenza, i picchi glicemici. Esse esercitano inoltre un'azione positiva sul microbiota intestinale, un altro elemento che migliora il controllo del colesterolo e dei valori della glicemia.
É importante evidenziare che i lupini da soli non possono essere utilizzati per curare il diabete, il diabete di tipo 2 è una malattia complessa dove bisogna prendere in considerazione numerosi parametri. In alcuni casi da un'integrazione nella dieta del legume si possono avere buoni risultati mentre in altri casi potrebbero essere meno efficaci, il discorso potrebbe cambiare con gli estratti che si stanno sperimentando in laboratorio, ma, prima di poterli utilizzare, servirà ancora del tempo.
Anche se il consumo di lupini potrebbe non garantire un miglioramento del controllo della malattia, si può sempre provare a mangiarli e beneficiare di tante altre proprietà. Un'ipotetica porzione di lupini potrebbe variare tra i 50 e i 100 grammi (dalle 2 alle 4 vole a settimana), molto dipende dal tipo di attività che si fa e se si sceglie di assumerli sotto forma di snack o all'interno di un pasto (alla fine di questo articolo potrete trovare 2 ricette con i lupini). Se non si è particolarmente amanti del sapore del legume intero, si potrebbe acquistare la farina di lupini con la quale si possono preparare diversi alimenti quali, ad esempio, pane e dolci.
In caso di diabete mellito, alcuni esperti suggeriscono di consumare una porzione da circa 100 grammi di lupini dopo un pasto dove sono presenti dei carboidrati. Ovviamente si parla di persone dove il diabete è ben compensato (glicata inferiore a 7,5 per cento).
Calorie lupini e valori nutrizionali
Prima di elencare le proprietà dei lupini, i valori nutrizionali e quante calorie apportano 100 grammi, cerchiamo di capire da dove arriva questo legume. Il lupino è un seme prodotto dal fiore della pianta Lupinus albus, si tratta di una specie appartenente alla famiglia delle Fabaceae. La parte commestibile è quella interna al seme, di colore tendenzialmente bianco, mentre l'involucro esterno, di colore giallo, è costituito in prevalenza da cellulosa (risulta quindi poco digeribile). La pianta, nota fin dall'antichità, è originaria del Medio Oriente e del Mediterraneo. Nel nostro Paese è coltivata sopratutto in Campania, Calabria, Lazio e Puglia. I semi, una volta raccolti, prima di essere mangiati vanno lavati e bolliti, quelli presenti in commercio sono generalmente già pronti per il consumo.
Proprietà nutrizionali dei lupini | ||
Carboidrati: 23% | Proteine: 58% | Lipidi: 19% |
Analizzando il profilo nutrizionale si scopre che in 100 grammi di lupini, un quantitativo che fornisce 115 Calorie, oltre alle proteine, ai carboidrati e ai lipidi (per lo più acidi grassi insaturi) sono presenti:
- Amido: 6 g
- Calcio: 45 mg
- Ferro: 5,5 mg
- Fosforo: 100 mg
- Niacina: 0,2 mg
- Riboflavina: 0,01 mg
- Tiamina: 0,1 mg
Ci sono inoltre tracce di aminoacidi essenziali quali leucina, treonina e lisina. Tra i micronutrienti, oltre a quelli già citati, troviamo anche: vitamine C, B6 e B12, A e D. Grazie alle loro caratteristiche, i lupini sono spesso presenti nell'alimentazione non solo dei diabetici ma anche dei celiaci e dei vegetariani.
Fra le proprietà dei lupini non ci sono solo quelle ipoglicemizzanti di cui abbiamo parlato nel corso dell'articolo, altri studi hanno infatti rilevato proprietà ipotensive e ipocolesterolemizzanti. Oltre a tenere sotto controllo la glicemia sono quindi utili anche in caso di ipertensione e potrebbero essere d'aiuto se si ha il colesterolo alto (grazie alla presenza di steroli che favoriscono l'abbassamento del colesterolo LDL). Come tutti i legumi, potrebbero inoltre essere impiegati all'interno di un regime alimentare utile per perdere peso, possono infatti aiutare a controllare il senso di fame e, di conseguenza, l'introito di cibo.
In caso di stipsi i lupini possono essere molto utili, il loro consumo favorisce l'attività intestinale accelerando il transito degli alimenti nell'intestino. Sebbene non ci siano particolari controindicazioni per il loro consumo, se si eccede si può avere un effetto lassativo. Si sconsiglia inoltre il consumo in caso di allergie alimentari ad arachidi, lenticchie e fagioli.
Se i lupini presentano un sapore amaro è bene non mangiarli, questo accade in genere in qui casi in cui gli alcaloidi presenti nel legume fresco non sono stati completamente rimossi mediante il processo di salamoia. Se si dovessero ingerire dei lupini con queste caratteristiche si potrebbe rischiare un avvelenamento caratterizzato da stati confusionali, febbre, aumento della pressione sanguigna e vertigini.
Ricette lupini
Se non avete mai provato nessuna ricetta a base di lupini, vi riportiamo due semplici piatti, alla portata di tutti, facili e veloci da preparare.
Lupini in insalata
Ingredienti:
- 250 g circa di pomodori datterino;
- 250 g circa di lupini;
- 80 g di olive taggiasca;
- 1 mazzetto di erba cipollina;
- 40 g di pinoli;
- 1 limone;
- olio extravergine d'oliva;
- sale.
Per prima cosa lavate i pomodorini datterino e, dopo averli tagliati a metà, metteteli in un'insalatiera. Prima di aggiungere i lupini lasciateli in ammollo nell'acqua corrente per almeno 10 minuti, a seconda del tipo di salamoia potrebbero risultare molto salati e il procedimento potrebbe essere più lungo. Dopo aver eliminato la componente salina, sbucciateli e divideteli a metà, dopodiché aggiungeteli nell'insalatiera. Se non avete comprato delle olive senza nocciolo, prima di aggiungerle agli altri ingredienti, è meglio snocciolarle. Lavate ora l'erba cipollina, asciugatela e tagliatela finemente, per quanto riguarda i pinoli si possono aggiungere così come sono, o dopo averli leggermente tostati in un pentolino. Grattugiate ora un po' di buccia di limone (non trattata) e mescolate con 3-4 cucchiai di olio extravergine d'oliva. L'aggiunta del sale dipende dal gusto personale.
Polpette di lupini
Come con altri legumi anche con i lupini si possono fare delle squisite polpette vegetariane. Per prima cosa prendete una confezione di lupini già pronti (lessati e deamarizzati) da 250 gr, frullateli e aggiungete al composto pan grattato (circa 35 gr), prezzemolo, un uovo, formaggio grattugiato (50 gr), 2 cucchiai di olio di semi, sale e pepe, impastate tutto, infine aggiungete 50 grammi di pan carré a pezzetti e amalgamate. Finita questa fase formate tante piccole polpette e fatele rosolare in padella con olio bollente facendole dorare uniformemente su tutta la superficie.
Approfondimenti sull'argomento
Cerca nel sito
Se non hai trovato quello che ti serve, o vuoi maggiori informazioni, utilizza il motore di ricerca