Monellina, dolcificante senza calorie in alternativa allo zucchero
Un dolcificante per diabetici, con zero calorie e un potere dolcificante tremila volte maggiore dello zucchero, sta per essere prodotto da una start-up battezzata iSweetch. Il nuovo dolcificante potrebbe rivoluzionare il gusto dei diabetici; chi è affetto da diabete, a causa dell'incapacità di evitare bruschi aumenti di glicemia, deve infatti escludere dalla propria dieta gli zuccheri semplici. Questa alternativa allo zucchero non rivoluzionerà però solo la dieta dei diabetici, ne basta infatti un solo grammo per ottenere la stessa dolcezza fornita da 3-4 cucchiaini di zucchero. La start-up iSweetch, nata da un gruppo di ricercatori dell'Università di Napoli, ha presentato il suo progetto in occasione del BioInItaly Investment Forum (Milano, Aprile 2015).
Delia Picone, docente di Chimica generale presso l'Università Federico II e cofondatrice della ISweetch, spiega che sono ormai diversi anni che stanno lavorando sulla monellina, una proteina dolce presente in natura. La monellina, scoperta per la prima volta nel 1969, è contenuta nel frutto di un arbusto dell'Africa occidentale.
Grazie ai risultati incoraggianti ottenuti in questi anni si è deciso di compiere un ulteriore passo importante ed è per questo che è nata iSweetch, una start-up che sviluppa e produce proteine dolci con l'intento di fornire un'alternativa ai tradizionali edulcoranti ipocalorici. Si è puntato sulla monellina perché non influisce sul rilascio dell'insulina nei diabetici e per dolcificare una tazza di tè ne basta 1 grammo rispetto a 3-4 cucchiaini.
Fino ad oggi, da quando è stata scoperta la monellina, nessuno era mai riuscito a sfruttare il suo elevato potere dolcificante. Questo perché quando la proteina dolce viene scaldata sopra i 50 gradi perde una considerevole quantità di quella caratteristica che le conferiscono dolcezza, una condizione che la rende inadatta non solo per essere utilizzata a scopi industriali ma anche per dolcificare un semplice caffè o un suo utilizzo nei dolci.
I ricercatori dell'Università di Napoli, sfruttato batteri geneticamente modificati, sono però riusciti ad apportare piccole modifiche alla struttura della molecola. Grazie alle biotecnologie si è quindi ottenuta una monellina modificata non solo più stabile ma anche con un potere dolcificante tremila volte superiore a quello dello zucchero.
Prima di poter utilizzare la monellina modificata su larga scala bisogna però superare alcuni problemi come ad esempio quello legato al costo di produzione. I costi di produzione di questo dolcificante biotech sono infatti più elevati rispetti a quelli da sostenere per produrre lo zucchero comune, pur essendo necessario un quantitativo molto più limitate per ottenere lo stesso effetto in termini di dolcezza, i ricercatori voglio diminuire il costo della spesa di produzione per rendere il processo competitivo economicamente. La proteina dolce modificata potrebbe inoltre trovare altri impieghi oltre a quelli alimentari, si potrebbe utilizzare anche nello sviluppo di edulcoranti per le preparazioni farmaceutiche destinate ai diabetici.
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