Calo del desiderio femminile, viagra rosa ko
Si sente poco parlare del calo del desiderio femminile eppure è un problema della sfera sessuale che interessa più coppie di quanto si possa immaginare. Molte donne vivono in silenzio, e con sofferenza, il disturbo da desiderio sessuale ipoattivo, un problema di cui non si parla ne con il medico ne con il partner. C'erano grandi aspettative per il viagra rosa, avrebbe dovuto avere un impatto significativo sulla libido femminile ma i primi test condotti sul farmaco non hanno dato i risultati sperati. In questi giorni (Giugno 2010) la FDA (Food and Drug Administration, l'agenzia USA per i farmaci) ha divulgato i primi risultati, tutt'altro che soddisfacenti, sulla sperimentazione condotta sul viagra rosa.
Il nuovo farmaco sperimentale non solo sembra essere ininfluente sulla libido femminile ma in alcuni casi ha dato anche degli effetti indesiderati. Le donne che hanno sperimentato il viagra rosa hanno accusato diversi effetti collaterali, alcuni durati per settimane, come: depressione, sonnolenza e vertigini.
Già prima che si iniziasse la sperimentazione del farmaco una buona fetta della comunità scientifica aveva espresso un parere negativo su questo tipo di medicinali. Secondo gli esperti i problemi sessuali come la mancanza di desiderio hanno spesso delle cause diverse da semplici squilibri chimico-biologici, problemi che difficilmente si possono risolvere con dei farmaci come il viagra rosa.
La Boehringer Ingelheim, la casa farmaceutica che ha messo a punto il medicinale, evidenzia comunque che l'obiettivo del farmaco è quello di curare solo una certa fetta di donne con problemi di tipo sessuale, quelle che non hanno ancora raggiunto la menopausa e che soffrono di prolungata e inspiegabile mancanza di libido. Ora saranno comunque condotti ulteriori test per eliminare le controindicazioni e migliorare il farmaco.
Il disturbo da desiderio sessuale ipoattivo non va comunque sottovalutato ed è bene che le donne si rivolgano ad un esperto. Questo particolare disturbo, che si manifesta nel 20 per cento delle donne, può essere permanente o acquisito, generalizzato (globale) o situazionale (relativo ad uno specifico partner). E' un disturbo in cui le fantasie sessuali e il desiderio di attività sessuale sono ridotte o assenti sempre o in maniera ricorrente, situazione che provocare un grave disagio personale e difficoltà nei rapporti con il partner con sensi di colpa e vergogna.
Molte donne non sanno che all'origine di questo problema ci potrebbe essere una causa biologica, più precisamente di tipo ormonale. In realtà, il calo del desiderio sessuale associato a disagio è un vero e proprio disturbo che può essere legato a cambiamenti ormonali al di fuori del controllo individuale. E' importante fare chiarezza, informare le donne e sensibilizzarle al dialogo con il medico. Molte di loro, infatti, vedono la loro vita di coppia fortemente compromessa da un disturbo che non conoscono, di cui si vergognano e che vivono con paura e tabù.
Il calo del desiderio sessuale può essere un sintomo della menopausa in generale, in particolare nelle donne in menopausa chirurgica. Altri sintomi includono: disturbi del sonno, vampate, calo di energia, cambiamenti di umore e problemi urogenitali, anch'essi generalmente più gravi nelle donne in menopausa chirurgica. In Europa, molte donne in menopausa chirurgica manifestano un calo del desiderio sessuale. Tra queste, una donna su tre vive con disagio tale condizione. Queste donne raccontano di essere infelici e preoccupate, di sentirsi meno femminili, di vivere la vita sessuale come un vero fallimento e di provare insicurezza e bassa autostima. Il 90 per cento delle donne con calo del desiderio associato a disagio è preoccupato dell'impatto sulla relazione di coppia e sulla qualità della vita dei partner. Per capire quanto è importante il problema, basti pensare che in Italia ci sono circa un milione di donne in menopausa chirurgica.
Purtroppo, molto spesso, le donne con disfunzioni sessuali e disturbo della libido evitano di parlarne al proprio medico. Da uno studio condotto in Gran Bretagna emerge che le donne, specie di una certa età, non sono propense a chiedere aiuto, per vergogna, imbarazzo o paura, oppure perché i problemi sessuali sono percepiti come "non gravi" o perché si pensa che non esista un rimedio. In molti casi è proprio la mancanza di informazione che rende più grave e difficile da affrontare il problema del disturbo del desiderio ipoattivo.
Spesso alcuni progetti non hanno un'adeguata visibilità ma in Italia sono stati condotti, e si continuano a condurre, degli studi importanti come ad esempio il "Progetto Lei", un'iniziativa patrocinata da tre importanti Società scientifiche: ISGE (International Society of Gynecological Endocrinology SIM - (Società Italiana per la Menopausa) e Si.Gi.T.E. (Società Italiana Ginecologia della Terza Età). Il progetto ha coinvolto diversi ginecologi italiani con l'obiettivo di sensibilizzare le donne con menopausa chirurgica sulla patologia e il ruolo del testosterone.
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