Gravidanza e alimentazione: cibi da evitare
Perché bisogna evitare alcuni cibi in gravidanza? Il tipo di dieta seguita nei nove mesi di gestazione non solo influisce su un corretto sviluppo del bambino, può anche incidere in maniera significativa su futuri problemi di salute. Sono numerose le ricerche che hanno individuato una correlazione tra l'alimentazione della madre in dolce attesa e la probabilità di malattie nei figli, un nuovo studio ha indagato sui problemi correlati ad un eccesso di grassi e zuccheri. I risultati della ricerca, condotta da un gruppo di scienziati dell'Università di Cambridge, sono stati pubblicati sul Journal of Physiology (A Western-style obesogenic diet alters maternal metabolic physiology with consequences for fetal nutrient acquisition in mice - doi:10.1113/jp273684).
Se non si sta attenti all'alimentazione durante la gravidanza si potrebbe andare incontro a diabete gestazionale, si rischia di aumentare eccessivamente di peso (kg difficili da smaltire dopo il parto), ci potrebbero essere problemi di ipertensione con un aumento del rischio di preeclampsia (o gestosi), ecc.. Oltre ai problemi a carico della donna ci sono poi quelli sul bambino, un'alimentazione inadeguata può portare a: mancanza dei nutrienti necessari per lo sviluppo e/o danni agli organi del piccolo. Amanda Sferruzzi-Perri, coordinatrice dello studio, evidenzia però che le conseguenze derivanti da una dieta inappropriata non si limitano solo ai 9 mesi di gestazione ma si ripercuotono anche negli anni successivi alla nascita.
Esaminando alcuni topolini, i ricercatori hanno cercato di capire in che modo una dieta ricca di grassi saturi e dolci può influire su particolari meccanismi cellulari alla base di determinate patologie e condizioni fisiche. Dall'indagine è emerso che le topoline, nutrite con una dieta particolarmente ricca di zuccheri e grassi, presentavano, sopratutto a livello del tessuto adiposo e dei muscoli, un rilevante squilibrio metabolico con una tolleranza al glucosio e una sensibilità all'insulina compromesse. Analizzando un'altra parte dell'organismo si è invece rilevato un aumento della sensibilità all'ormone del fegato con una conseguente riduzione della produzione di glucosio. Questa alterazione porta a un'inadeguata capacità del controllo dei livelli di glucosio e, di conseguenza, non si riesce a produrne in maniera sufficiente nei casi in cui ce ne sia bisogno. Tali alterazioni innescano a cascata tutta una serie di processi, l'organismo non riesce ad esempio a controllare adeguatamente l'accumulo di grasso e di conseguenza aumenta la probabilità di prendere peso in gravidanza.
Barbara Musial, prima autrice dello studio, evidenzia che a risentire degli effetti della dieta ricca di grassi e zuccheri non è solo la mamma ma anche il bambino. Durante i mesi di gestazione il copro della mamma si trasforma per mettere a disposizione del feto alcuni nutrienti quali ad esempio il glucosio. In questo periodo il metabolismo materno tende verso l'insulino resistenza e la scarsa tolleranza al glucosio, un'alterazione fisiologica che limita l'utilizzo di questo zucchero per lasciarne un quantitativo maggiore a disposizione del piccolo. Se nella dieta c'è un eccesso di zuccheri e grassi, si alterano determinati equilibri e aumenta la probabilità di malattie, successive al parto, correlate a una "memoria metabolica". Il tipo di alimentazione in gravidanza può quindi incrementare nei figli il rischio di malattie future quali: obesità, malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2.
Un'altra conseguenza dello squilibrio metabolico della madre è l'alterazione dei nutrienti che arrivano al piccolo nel grembo materno. Anche se la placenta filtra in parte alcuni elementi potenzialmente pericolosi per il bambino, l'alterazione metabolica della madre influisce sul flusso di nutrienti verso il feto e quest'ultimo non riesce a utilizzarli a dovere. I risultati di questa indagine confermano quindi quanto già osservato in ricerche precedenti: i figli delle donne che hanno un'alimentazione scorretta in gravidanza hanno un maggior rischio di incorrere in determinate malattie.
Se non si vuole incrementare il rischio di diabete, ipertensione e obesità nei propri figli, è bene prestare molta attenzione a quello che si mangia in gravidanza. Attualmente non si è in grado di quantificare esattamente l'impatto di uno squilibrio metabolico durante il periodo della gestazione, si sa però con certezza che le alterazioni nell'apporto di nutrienti e ossigeno patite in grembo, in una fase delicata dello sviluppo di tutti gli organi, possono causare delle alterazioni permanenti nella struttura e nella funzione di alcuni tessuti.
Cibi vietati in gravidanza e alimenti da limitare
Durante il periodo della gravidanza bisogna stare molto attenti all'alimentazione, questo serve prima di tutto per garantire, non solo al nascituro ma anche alla mamma, un buon apporto di sostanze nutritive e di energia. Una carenza di nutrienti potrebbe incidere sullo sviluppo del piccolo e/o su carenze vitaminiche nella madre che si trascinano anche nel periodo dopo al parto. Ci sono poi una serie di cibi da evitare per prevenire possibili infezioni e altri da limitare per evitare degli squilibri metabolici.
Cibi da evitare in gravidanza
Carne cruda: per limitare il rischio di toxoplasmosi è bene non mangiare la carne poco cotta, nei nove mesi di gravidanza meglio quindi evitare le bistecche al sangue e il carpaccio.
Sushi: il pesce crudo, sopratutto se conservato male e non se ne conosce la provenienza, può essere sempre pericoloso a causa del parassita anisakis. Se fresco e di qualità, il sushi può essere consumato in gravidanza fatta eccezione per quello di sgombro, squalo e pesce spada. Si consiglia inoltre di non esagerare con quello di tonno.
Pesce affumicato: questo alimento è da evitare perché potrebbe essere contaminato dalla Listeria monocytogenes, un microrganismo pericoloso per il bambino. Nel caso del salmone affumicato, se viene fatto saltare in padella per condire ad esempio la pasta, non ci sono problemi perché una temperatura superiore a 65° uccide eventuali batteri.
Frutti di mare e molluschi: in gravidanza si possono consumare tranquillamente molluschi e frutti di mare, l'importante è che siano cotti. Se consumati crudi c'è invece il rischio di una possibile infezione da salmonelle. La salmonella non riesce ad attraversare la placenta ma, un eventuale infezione nel periodo della gestazione, comporta l'assunzione di farmaci che potrebbero influire sulla salute del bambino.
Salumi e insaccati: in questo caso valgono gli stessi consigli dati per la carne cruda. Per prevenire il rischio di toxoplasmosi è bene consumare solo quelli cotti quali ad esempio il prosciutto cotto e la mortadella. Se si acquistano dal salumiere, e non dal banco frigo dove sono disponibili confezionati singolarmente, si consiglia di surgelarli per almeno 24 ore prima di consumarli. Questo accorgimento va preso perché la lama che affetta il salume potrebbe essere "contaminata" dal taglio effettuato in precedenza su uno dei prodotti sconsigliati.
Latte crudo: come qualsiasi alimento crudo presenta un certo rischio microbiologico. Il late crudo in gravidanza, quando non pastorizzato, è sconsigliato. Per eliminare eventuali agenti patogeni basta consumare l'alimento previa bollitura.
Formaggi molli: alcuni formaggi molli, o semi molli, quali ad esempio il brie, il gorgonzola, il camembert o il roquefort, potrebbero essere contaminati dal batterio della Listeria monocytogenes. Tale batterio può provocare un'intossicazione alimentare, pertanto si sconsiglia il consumo di questi alimenti in gravidanza.
Uova crude: il consumo di uova crude in gravidanza è da evitare. Se proprio non se ne può fare a meno bisognerebbe consumare, in maniera molto limitata, solo il tuorlo. L'albume crudo è "pericoloso" perché contiene una sostanza, l'avidina, che impedisce l'assorbimento della biotina (nota anche come vitamina H). Attraverso la cottura si elimina questa "antivitamina" e non ci sono quindi problemi per la salute.
Verdure crude non lavate: se non si è passata la toxoplasmosi, prima di essere consumate, le verdure crude devono essere accuratamente lavate e disinfettate con il bicarbonato.
Piatti pronti: i piatti pronti del reparto di gastronomia andrebbero evitati se non si ha l'assoluta certezza del rispetto delle norme igieniche. Il problema potrebbe nascondersi sopratutto nel caso si decidesse di consumare frutta e verdura cruda (per esempio delle insalatone o una macedonia).
Acqua filtrata: in gravidanza si può tranquillamente bere l'acqua del rubinetto, l'importante è che non sia filtrata. Il processo di filtrazione elimina buona parte dei minerali presenti nell'acqua (calcio, rame, zinco, magnesio, manganese, ecc.), sostanze molto importanti nel periodo della gravidanza.
Alcolici: anche se per alcuni un bicchiere di vino al giorno può essere bevuto anche in gravidanza, ci sono numerosi studi che hanno evidenziato i potenziali rischi, anche per quantità minime, dell'alcol in gravidanza. Meglio quindi evitare completamente le bevande alcoliche durante i 9 mesi di gestazione. Per maggiori informazioni potete leggere un approfondimento sull'alcol in gravidanza e gli effetti sul neonato.
Cibi da limitare in gravidanza
Zuccheri e dolci: durante il periodo della gravidanza bisognerebbe ridurre il consumo di alimenti ricchi di zuccheri, e più in generale di dolci, come ribadito nell'articolo pubblicato sul Journal of Physiology. Un eccesso di questi alimenti potrebbe infatti contribuire a causare un picco glicemico, un livello eccessivo di glucosio nel sangue. Meno controindicati sono gli zuccheri complessi, presenti ad esempio nei carboidrati, che portano a un aumento più graduale della glicemia nel sangue.
Bibite gasate e succhi: bevande quali coca cola, aranciata, succhi di frutta ecc., andrebbero limitate perché sono ricche di zuccheri. Si sconsiglia anche il consumo di bibite light perché in genere contengono dei dolcificanti artificiali poco salutari per l'organismo.
Tonno: pesci di taglia grande quali il tonno e il pesce spada andrebbero consumati con moderazione, queste specialità ittiche tendono infatti ad accumulare più mercurio. Il discorso vale sia per il pesce fresco che quello in scatola.
Caffè: molte donne si chiedono se si possa consumare caffè in gravidanza. La risposta è si, purché lo si faccia con moderazione. Secondo alcuni studi il limite giornaliero è di una tazzina, per maggiori informazioni vi rimandiamo però alla sezione di approfondimento: Caffè e caffeina in gravidanza.
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