La dieta dimagrante iperproteica non fa dimagrire
Una dieta iperproteica, come potrebbe essere la dieta Dukan o Mayo, può far perdere peso inizialmente ma nel lungo periodo non è efficace e può addirittura incrementare il girovita. Un regime alimentare iperproteico è un tipo di dieta sbilanciata, i vantaggi, per'altro solo apparenti, si possono riscontrare inizialmente ma nel medio termine il rischio è di mettere su anche più chili di quelli che si avevano all'inizio. Questa è la conclusione di uno studio pubblicato sulle pagine di Cell Reports (Decreased Consumption of Branched-Chain Amino Acids Improves Metabolic Health - Doi: 10.1016/j.celrep.2016.05.092).
Sempre più studi mettono in guardia sui pericoli di un'alimentazione sbilanciata, solo qualche settimana fa avevamo parlato di un'altra ricerca dove si evidenziava che una dieta a base di carne fa male e fa ingrassare. Luigi Fontana, primo autore dello studio pubblicato su Cell Reports e professore di medicina e nutrizione presso l'Università di Brescia e la Washington University di St.Louis, spiega che in base a diverse indagini scientifiche, condotte su topi ed essere umani, un eccesso di proteine non solo non fa dimagrire ma al contrario fa addirittura ingrassare. In una dieta sbilanciata verso le proteine la riduzione di esse da invece notevoli vantaggi: migliora la perdita di peso, l'organismo riesce a controllare meglio la glicemia e, di conseguenza, diminuisce il rischio di diabete.
Luigi Fontana, in occasione del congresso sulle linee guida in alimentazione della Fondazione Giovanni Lorenzini, ha esposto i risultati dello studio a cui a preso parte spiegando che una dieta particolarmente ricca di proteine può portare a una leggera riduzione del peso corporeo nei primi 6 mesi ma a 12, o 24 mesi, il vantaggio si perde. L'esperto spiega che il nostro corpo non è in grado di produrre gli amminoacidi ramificati (noti anche come amminoacidi essenziali), essi devono quindi essere assunti con il cibo. In una dieta equilibrata i giusti quantitativi si possono assumere ad esempio con il latte e i suoi derivati, ci sono però alcuni sportivi (come ad esempio i culturisti) che iniziano a prendere degli integratori, o aumentano a dismisura la quantità di carne nella dieta, per far crescere la massa muscolare in fase di allenamento. Questa pratica nasconde però delle insidie per l'organismo (sopratutto se si superano i 15-30 giorni), si accelera infatti il processo di invecchiamento e di genesi dei tumori.
Le proteine sono importanti per l'organismo poiché servono per ricostituire le cellule, bisogna però stare attendi ad assumere la quantità corretta senza eccedere ne in un verso ne nell'altro. Secondo le linee guida, l'apporto di proteine deve essere compreso tra il 12 e il 18 per cento delle calorie totali giornaliere, salvo casi particolari meglio però rimanere sul limite basso. In seguito a una sperimentazione randomizzata, condotta su alcuni topolini e sull'uomo, si è osservato che una riduzione delle proteine (un limite di circa il 10 per cento delle calorie giornaliere) migliorava la massa magra, portava a una perdita di massa grassa (e conseguentemente di peso) e si riduceva significativamente la glicemia.
Durante le varie sperimentazioni, due gruppi di topolini sono stati sottoposti a un differente regime alimentare, uno ha seguito un'alimentazione con meno proteine (circa il 7 per cento delle calorie totali giornaliere) mentre all'altro non è stata ridotta la quota proteica (in questo gruppo gli alimenti proteici costituivano poco più del 20 per cento delle calorie totali). Si è così osservato che a parità di attività fisica, i topolini sottoposti a un regime alimentare con meno proteine perdevano più grasso. Secondo gli esperti la perdita di peso è riconducibile alla termogenesi, un particolare processo metabolico che consiste nella produzione di calore da parte dell'organismo. In pratica l'organismo brucia più calorie perché aumenta il metabolismo basale.
Risultati analoghi a quelli osservati sulle cavie sono stati rilevati anche nell'uomo, 38 volontari sono stati divisi in due gruppi: 19 di essi dovevano seguire una dieta con un apporto proteico compreso tra il 7 e il 9 per cento delle calorie totali, gli altri 19 dovevano invece seguire un regime alimentare ad alto apporto proteico (circa il 50 per cento delle calorie provenivano da alimenti proteici) tipico di diete quali Dukan o Mayo (note anche come diete chetogeniche). Dopo un periodo di 43 giorni si è constatato che i volontari del primo gruppo avevano perso più peso rispetto al secondo gruppo (mediamente 2,6 Kg). Il minor apporto proteico però non aveva influito solo sul peso, si è rilevato anche un notevole miglioramento dei livelli di glicemia, fattore che diminuisce considerevolmente il rischio di diabete di tipo 2.
Danni della dieta iperproteica (Dukan, Mayo, ecc.)
Molte persone sono alla ricerca di un esempio di dieta iperproteica da seguire (solitamente composta da una porzione di yogurt o latte con 2 uova per colazione, un pranzo e una cena composti entrambi da un secondo piatto accompagnato da una abbondante porzione di verdura, e il bando assoluto di carboidrati complessi e semplici), si dovrebbero però preoccupare più dei danni che essa può arrecare all'organismo. Sempre più studi evidenziano inoltre che per perdere peso è meglio stare lontani da un regime alimentare con troppe proteine e puntare invece su qualcosa di più equilibrato come la dieta mediterranea (il segreto per perdere peso sta nel mangiare poco ma di tutto).
Alcune diete, come ad esempio la Dunkun, promettono di perdere anche 7kg in un mese, allettati da questa prospettiva si cercano allora i menu da mettere in pratica trascurando i potenziali rischi. Diete di questo tipo, che non dovrebbero mai durare più di 15-30 giorni, devono essere affrontate solo sotto stretto controllo medico. I vantaggi non sono poi così eclatanti come potrebbero sembrare in apparenza, sopratutto se si vuole un risultato duraturo nel tempo.
Un eccesso di proteine, in particolar modo se di origine animale, può incrementare i rischi per la salute sopratutto in persone con determinate predisposizioni. Il rischio non riguarda solo quello di veder aumentare il giro vita ma ci potrebbero essere delle complicazioni ben più gravi a carico del cuore, dei reni oltre che un maggior rischio di tumori.
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