Preoccupati per la pressione minima alta? provate la barbabietola
Se la massima supera i 140 mmHg o avete la pressione minima alta (un valore che supera i 90 mmHg), potreste prevenire i casi di ipertensione lieve bevendo succo di barbabietola. Un gruppo di ricercatori del Barts Health NHS Trust, in collaborazione con i colleghi del London Medical School, ha constatato che la pressione scende di 10 mmHg se si bevono giornalmente 250 ml di succo di barbabietola rossa. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Hypertension (Enhanced Vasodilator Activity of Nitrite in Hypertension - doi: 10 1161 / HYPERTENSIONAHA 111 00933 - Aprile 2013).
La ricerca, guidata da Amrita Ahluwalia , non è la prima che mette in relazione la barbabietola rossa con la pressione arteriosa. Già nel 2008 un altro studio nato sempre dalla collaborazione dei due centri aveva rilevato che il succo di barbabietola rossa poteva abbassare la pressione arteriosa, i nuovi dati confermano quindi quanto già rilevato in precedenza.
Anche se i nuovi dati sono frutto di uno studio condotto su un numero limitato di persone, 7 uomini e 8 donne con un'ipertensione moderata, hanno comunque una certa importanti per i risultati ottenuti. Con soli 250 ml di succo di barbabietola rossa gli effetti sulla pressione persistevano a distanza di 3-6 ore e anche dopo 24 ore se ne potevano apprezzare, anche se in maniera ridotta, gli effetti.
Secondo i ricercatori l'elemento chiave è il nitrato, un composto che si trova in concentrazioni abbastanza elevate nella barbabietola rossa. Ogni bicchiere bevuto dai partecipanti conteneva circa 0,2g di nitrato. Come mai questo composto riesce ad abbassare la pressione sanguigna? Il nitrato, una volta nel sangue, si trasforma in nitrito, una sostanza che promuove la vasodilatazione e di conseguenza migliora la circolazione del sangue.
Amrita Ahluwalia spiega che anche loro sono rimasti sorpresi dallo scoprire che una quantità così ridotta di nitrato potesse dare dei risultati significativi, tali livelli si potrebbero assumere tranquillamente inserendo nella dieta alimenti ad alto contenuto di nitrati quali: lattuga, cavolo rapa, lattuga cappuccina, crescione, bietola da costa, ravanello, rafano, rabarbaro, rapa rossa e spinaci. Potreste poi prendere spunto dai risultati di un altro studio che ha concluso che il bianco delle uova (il tuorlo) ha più o meno lo stesso effetto di alcuni farmaci utilizzati nella terapia dell'ipertensione lieve o moderata. Integrando determinati alimenti si può quindi contrastare l'ipertensione in maniera naturale, questo ovviamente vale solo in determinati casi perché nel caso di ipertensione severa bisognerà percorrere altre strade. Ricordatevi inoltre che non potete diagnosticarvi da soli una patologia ma questa deve essere valutata dal vostro medico dopo un accurato esame delle vostre analisi.
Ipertensione: sintomi e valori
Nella maggior parte dei casi l'ipertensione non da sintomi evidenti, per questo motivo molti soggetti ipertesi non sanno di avere dei valori superiori al normale. La massima e la minima sono date da due eventi distinti: la prima, chiamata anche sistolica, corrisponde al momento in cui il cuore pompa il sangue nelle arterie La minima, conosciuta anche come diastolica, è la pressione nelle arterie quando il cuore si rilassa.
Essendoci due valori, molti si chiederanno quale dei due è più importante. Quando ci si misura la pressione a casa il valore da tenere sotto controllo è quello della massima, questo non vuol dire che la minima sia da sottovalutare ma è un valore che "interessa" più al medico quando deve valutare determinate analisi.
Dei valori compresi tra 110 e 140 di massima e 70 e 90 di minima sono da considerarsi, il più delle volte, del tutto normali. Ci sono però dei casi dove i valori di guardia sono differenti, nel caso in cui sussistano altri fattori di rischio i valori non devono superare i 130/80 mmHg. Sovrappeso, colesterolo, patologie come diabete o precedenti casi di infarto, ictus o malattie renali sono situazioni che abbassano il valore limite.
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