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Sintomi ictus ischemico: rischio ridotto con le fibre - Il rischio di ictus, sia ischemico che emorragico, può essere ridotto se nella dieta sono presenti alimenti ricchi di fibre

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Ictus ischemico: rischio ridotto con le fibre

Il rischio di ictus, sia ischemico che emorragico, può essere ridotto se nella dieta sono presenti alimenti ricchi di fibre. L'Ictus ischemico, noto anche come infarto cerebrale, non deve essere confuso con l'ictus cerebrale emorragico, sono infatti due patologie distinte. Nell'ictus ischemico si ha un'ostruzione, completa o parziale, del vaso mentre nell'ictus emorragico, molto meno frequente, si ha una violenta emorragia dal vaso colpito. I benefici delle fibre nella prevenzione dell'ictus ischemico sono stati esaminati nel corso di uno studio revisionale condotto da un team di ricercatori della School of Food Science and Nutrition presso l'Università di Leeds (Uk). I risultati sono stati pubblicati sulla rivista dell'American Heart Association "Stroke" (Dietary Fiber Intake and Risk of First Stroke - A Systematic Review and Meta-Analysis - doi: 10.1161 / STROKEAHA 111.000151 - Marzo 2013).

Secondo quanto rilevato dai ricercatori basterebbero anche sette grammi di fibre al giorno per ridurre del 7 per cento il rischio di ictus. Diane E. Threapleton, prima autrice dello studio, spiega che ricerche precedenti avevano evidenziato come gli alimenti ricchi di fibre contribuiscono a ridurre due dei fattori di rischio per l'ictus: abbassano il colesterolo cattivo (colesterolo LDL) e diminuiscono la pressione sanguigna. Per produrre i nuovi dati i ricercatori hanno riesaminato i risultati di otto studi scientifici, pubblicati tra il 1990 e il 2012, che avevano preso in considerazione sia gli ictus di tipo emorragico sia quelli ischemici.

Di seguito riportiamo alcuni degli alimenti più ricchi di fibre (la quantità è relativa a 100 grammi di prodotto): rosmarino secco (42,6 grammi), origano (42,5 grammi), peperoncino in polvere (34,8 grammi), prezzemolo secco (26,7 grammi), pepe bianco (26,2 grammi), pepe nero (25,3 grammi), cioccolata liquida senza zucchero (18,1 grammi), cioccolato fondente amaro (16,6 grammi), pop corn (14,5 grammi), grano tenero (12,7 grammi), mandorle (12,2 grammi), grano duro (12,2 grammi), ecc..

Solo in Italia, ogni anno l'ictus colpisce circa duecentomila persone, una malattia che ha spesso conseguenze psico-fisiche di una certa entità. Nel 70 per cento delle persone che sopravvivono a un attacco di ictus, la patologia può comportare deficit fisici: problemi nell'uso del braccio e della gamba sullo stesso lato, difficoltà nel camminare oppure nello svolgere le normali mansioni della vita quotidiana. Un'alta percentuale delle persone colpite da ictus presenta un grado di invalidità residua importante tale da richiedere la necessità di una assistenza costante oppure, nei casi più gravi, il ricovero in strutture dedicate. Per quanto riguarda l'aspetto psicologico si può andare incontro a una sindrome depressiva o a una riduzione del tono dell'umore; questo è dovuto in parte alla reazione psicologica nei confronti della malattia ma può essere determinata anche dall'area di tessuto cerebrale colpita dall'infarto cerebrale.

Nonostante la ricerca abbia fatto enormi passi avanti, pochi sanno che l'ictus si può prevenire e in alcuni casi curare con buoni risultati. I ricercatori spiegano che è importante per tutti, in particolare per coloro che presentano fattori di rischio per l'ictus come il sovrappeso, il fumo e un'alta pressione sanguigna, prevenire la patologia con dei comportamenti virtuosi come ad esempio una maggiore assunzione di cibi ricchi di fibre. Una prevenzione fatta bene aiuterebbe a evitare circa l'80 per cento dei casi di ictus. Ipertensione, vizzi come il fumo e l'alcool, uso di droghe, alimentazione scorretta e vita sedentaria sono le principali responsabili dell'aumento degli ictus anche in età molto giovane (sotto i 30 anni).

Oltre alla prevenzione è molto importante riconoscere i sintomi dell'ictus, se si chiamano i soccorsi al primo sospetto si può intervenire entro 4 ore fermando l'emorragia prima che invada il cranio. La diagnosi precoce dell'ictus e le cure adeguate permettono di ridurre al minimo le conseguenze psico-fisiche con un risparmio, stimato, di circa 740 milioni di Euro all'anno per il Sistema Sanitario Nazionale.

Riconoscere i sintomi dell'ictus

Riconoscere i sintomi dell'ictus non è sempre semplice perché questi possono variare a seconda della parte del cervello colpita. Frequentemente si ha una forma di debolezza o di completa incapacità a muovere una metà del corpo (braccio, gamba, faccia) e difficoltà a deglutire. Se il lato colpito è quello destro alla paralisi motoria si aggiunge afasia, la non comprensione di ciò che viene detto e l'impossibilità a parlare. Se il lato colpito è quello sinistro si ha agitazione, incapacità a rendersi conto del proprio stato o di riconoscere familiari o amici. Se la parte colpita è quella posteriore del cervello i sintomi più evidenti sono legati alla vista (non si vede più da un lato o si ha una macchia scura nel centro del campo visivo). Se è stata interessata un'ampia parte del cervello l'ammalato va rapidamente in coma e non risponde più ad alcuno stimolo. Se si riconoscono alcuni di questi sintomi è molto importante intervenire con grande tempestività chiamando il 118 o portando il paziente nell'ospedale più vicino dotato di stroke unit (reparti con personale in grado di diagnosticare i sintomi dell'ictus e trattarlo nel modo più efficace). In caso di ictus è bene non perdere tempo chiamando la guardia medica o il medico di famiglia, ogni minuto è prezioso per prevenire effetti devastanti o invalidanti.


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