Calciatori e SLA: mangiare carote e broccoli riduce il rischio
Una dieta ricca di carote, broccoli e spinaci (alimenti particolarmente ricchi di beta-carotene e luteina) sembrerebbe diminuire il rischio di SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica). La SLA, o malattia di Lou-Gehrig, è una patologia rara (nella popolazione generale ha un'incidenza che si attesta intorno a 1-3 casi all'anno ogni 100.000 individui) ma nei calciatori si ha un'incidenza di 5 volte superiore rispetto alla media (si ipotizza che una possibile causa sia dovuta ai ripetuti microtraumi causati quando si colpisce il pallone con la testa). Lo studio che mette in relazione il tipo di dieta con un minor rischio di SLA è stato condotto da un gruppo di ricercatori dell'Harvard School of Public Health, i risultati sono stati pubblicati sugli Annals of Neurology (Intakes of vitamin C and carotenoids and risk of amyotrophic lateral sclerosis: Pooled results from 5 cohort studies - DOI: 10.1002 / ana.23820 - Gennaio 2013).
I risultati dello studio sono frutto di un'indagine condotta su più di 1 milione di persone, 562.942 uomini e 537.968 donne. Sul totale, 1.153 persone sono decedute a causa della SLA. Analizzando i vari dati si è scoperto che le persone la cui dieta era più ricca di verdure contenenti luteina e beta-carotene avevano una probabilità più bassa del 25 per cento di contrarre la Sclerosi Laterale Amiotrofica rispetto a chi ne consuma quantitativi modesti. Per ottenere questo "scudo" bisognerebbe mangiare almeno 5-6 porzioni al giorno tra carote e verdure di colore verde scuro come spinaci, bietole, broccoli, ecc.. 5-6 porzioni possono sembrare molte ma come già evidenziato altre volte una porzione non va intesa come un piatto intero ma il quantitativo contenuto in mezzo bicchiere o in un palmo di mano.
Non tutta la frutta e la verdura è però utile per prevenire la SLA, anche se rimane comunque utile per prevenire altre patologie e per la salute generale dell'organismo. I ricercatori hanno constatato che gli alimenti contenenti licopene, beta-criptoxantina e vitamina C non contribuiscono a ridurre il rischio di Sclerosi Laterale Amiotrofica. Alberto Ascherio, che ha coordinato la ricerca, evidenzia che anche se saranno necessari ulteriori studi, i risultati suggeriscono che un consumo di alimenti ricchi di carotenoidi e luteina può aiutare a prevenire o ritardare l'insorgenza della SLA. I calciatori quindi, essendo maggiormente a rischio di SLA, potrebbero integrare nella dieta questi alimenti.
Cosa è la SLA?
La SLA, a differenza di altre malattie neurodegenerative, non altera le funzioni cognitive e sensoriali del paziente. Chi ne è affetto soffre di una degenerazione progressiva del motoneurone centrale e periferico, con un decorso del tutto imprevedibile e differente da soggetto a soggetto, con un grave peggioramento della qualità della vita. Le conseguenze di questa malattia sono la perdita progressiva e irreversibile della normale capacità di deglutizione (disfagia), dell'articolazione della parola (disartria) e del controllo dei muscoli scheletrici, con una paralisi che può avere un'estensione variabile, fino ad arrivare alla compromissione dei muscoli respiratori, quindi alla necessità di ventilazione assistita e in seguito alla morte.
I sintomi della SLA
La malattia ha generalmente un esordio subdolo, il paziente presenta astenia e affaticamento muscolare. In alcuni casi sono presenti crampi, cadute a terra inspiegabili e/o difficoltà a tenere in mano gli oggetti, segni e sintomi aspecifici di un male che porta inevitabilmente all'exitus nel giro di circa 3 anni. Con il progredire della malattia sempre più muscoli vengono interessati fino alla paralisi completa degli arti, alla difficoltà o impossibilità a masticare, deglutire, parlare.
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