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Frutta e verdura, in Italia fra le più sane d'Europa

Frutta e verdura fra le più sane

La frutta e la verdura prodotta nel nostro paese e presente sulle tavole degli italiani raggiunge dei livelli di sicurezza per la salute fra i più alti in Europa. I dati sono emersi durante un incontro dal titolo "Mangiare informa" organizzato da Agrofarma, Coldiretti, Intesa consumatori e ministero della Salute.

Secondo i dati raccolti durante un monitoraggio sui residui di agrofarmaci svolti dal Ministero della Salute attraverso l'ONR (Osservatorio Nazionale Residui) e dall'Intesa Consumatori, circa il 97 per cento dei campioni analizzati non ha residui superiori ai limiti di legge e oltre il 60 per cento ne è assolutamente privo. Gli agrofarmaci, conosciuti anche come prodotti fitosanitari, sono sostanze attive per la difesa delle piante al fine di incrementare il rendimento delle produzioni agricole proteggendo le coltivazioni dall'attacco di insetti parassiti, oppure come diserbanti contro le erbe infestanti.

La ricerca che ha portato a questi risultati è iniziata diversi anni fa, le misurazioni dei livelli di agrofarmaci sugli alimenti è sta fatta direttamente nelle piazze e nei principali mercati della penisola. Fino ad oggi, da quando si è iniziati ad esaminare questi dati, sono state condotte circa 10 milioni di analisi su 50 mila prodotti che hanno evidenziato come la quasi totalità della produzione commercializzata fosse all'interno dei parametri fissati per legge. Attualmente, il 64,4 per cento del toltale è privo di residui mentre il 34,3 per cento ha residui nei limiti di legge, solo l'1,3 per cento ha residui superiori ai limiti. Sergio Marini, vicepresidente di Coldiretti, ha evidenziato come questi risultati sono il frutto dell'impegno degli imprenditori agricoli che hanno reso i prodotti italiani fra i migliori a livello europeo e non solo.

Cesare Cursi, Sottosegretario alla Salute, ha evidenziato alcuni timori sulla sicurezza alimentare e l'Europa a 25. L'Italia ha raggiunto degli standard ottimi, bisognerà vedere se i paesi appena entrati a far parte dell'Unione Europa attuino le stesse procedure di controllo alla produzione e distribuzione da noi applicate. Non si può pretendere che gli agricoltori italiani investano a favore della sicurezza alimentare e poi si permetta l'importazione di prodotti che non garantiscono gli standard di qualità e sicurezza raggiunti in Italia.

Gian Pietro Molinari, coordinatore dell'ONR, ha spiegato che osservando i dati da 1997 ad oggi è possibile notare come ci sia stata un'evidente riduzione dei residui irregolari e un sostanziale aumento dei campioni senza residui rilevabili. Nel 1997, circa il 3,6 per cento dei campioni esaminati presentavano dei residui irregolari mentre quelli privi di residui erano solo il 34,1 per cento, un notevole miglioramento paragonato ai dati attuali che sono rispettivamente di 1,3 e 64,4 per cento.

Alcuni dei prodotti sui quali non sono state rilevate irregolarità sono: clementino, banana, prugna, nocciolo, ananas, actinidia, meloni, uva da vino, per quanto riguarda la frutta. Per gli ortaggi sono risultati privi di agrofarmaci prodotti come carote, cipolle, melanzane, fagioli, cetrioli, radicchio, carciofi, spinaci, piselli, scarola e lenticchie. Gli esami condotti su cereali e olio non hanno evidenziato nessuna irregolarità, mentre su 483 campioni di vino, 17 sono risultati non regolamentari. Si trattava di campioni appartenenti a diverse partite, i prodotti risultavano irregolari per via della presenza del principio attivo monocrotofos impiegato illegalmente, tutte le bottiglie erano relative a un solo piccolo produttore, le partite di vino sono state comunque distrutte.

Sa da un lato possiamo essere soddisfatti dei prodotti del nostro paese, dall'altra c'è un fenomeno preoccupante che già da un po' di tempo viene evidenziato dagli esperti, gli Italiani consumano sempre meno frutta e verdura. Secondo le ultime stime relative al 2005 in quest'ultimo anno c'è stato un calo dei consumi di frutta del 2 per cento e delle verdure del 7 per cento. In parte un problema causato anche dall'aumento dei prezzi, oltre a puntare sulla qualità bisognerebbe quindi cercare di regolamentare meglio i prezzi considerando che frutta e verdura sono molto importanti per la salute.


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