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Epatite virale C, B, A: sintomi e vaccino

Le epatiti virali sono delle patologie infettive, molto contagiose, caratterizzata da lesioni a carico del fegato; sebbene le più conosciute sono quelle di tipo C, B e A, in totale (ad oggi) sono sette, alle tre già citate si aggiungono quelle causate dal virus HDV (virus dell'epatite D) e dal virus HEV (virus dell'epatite E), ci sono poi i virus dell'epatite F e i virus dell'epatite G. Tutte le epatiti possono avere un quadro clinico simile, esse sono però causate da virus differenti, differiscono inoltre sotto l'aspetto epidemiologico e dell'immunopatogenesi. Attualmente, nel nostro Paese, i virus epatici rappresentano la principale causa di epatite acuta e cronica.

Per quanto riguarda la trasmissione, i virus dell'epatite A ed E sono gli unici che si trasmettono attraverso bevande e/o cibo infetto (trasmissione oro-fecale). Le epatiti B,C,D,F e G sono invece malattie a trasmissione parenterale, il contagio avviene attraverso il sangue contaminato od oggetti che sono stati a contatto con esso. La trasmissione parenterale può avvenire in seguito a trasfusioni di sangue od emoderivati, uso di siringhe contaminate e punture accidentali, il contagio può avvenire anche per via materno-fetale o sessuale.

Sintomi epatite

La maggior parte delle epatiti virali sono asintomatiche od oligosintomatica, solo nel 25 per cento dei casi sono sintomatiche e itteriche. Solitamente si riesce quindi a diagnosticare esclusivamente quelle che si manifestano con danni specifici al fegato che portano a ittero, feci chiare, colore scuro delle urine e prurito. Altri sintomi generali dell'epatite sono: anoressia, astenia, febbricola o febbre, malessere e nausea.

Il virus HAV causa un'epatite che non cronicizza, il tempo che passa tra l'infezione e l'evidenza clinica (incubazione) è compreso mediamente tra le tre e le sei settimane, in alcuni casi tale periodo può però essere anche di sei mesi. La maggior parte dei pazienti colpiti da epatite A guarisce senza particolari problemi, la malattia risulta letale solo nello 0,02 per cento dei casi. I principali sintomi dell'epatite A sono: ittero (presente nella maggior parte dei pazienti e caratterizzato da una colorazione giallastra della pelle), vomito, nausea, perdita di appetito, stanchezza (astenia), dolore addominale, diarrea, ecc.. I sintomi dell'infezione sono generalmente più severi negli adulti, nei bambini l'epatite A è invece spesso asintomatica.

Il virus HBV causa dei sintomi simili a quelli dell'epatite A, a differenza di quest'ultima l'epatite B si cronicizza nel 5 per cento delle infezioni. Di norma, se non si guarisce entro sei mesi dall'inizio della malattia, l'epatite B si cronicizza. Alcune delle conseguenze dell'infezione da HBV sono: cirrosi, tumore del fegato e insufficienza epatica. La forma acuta della malattia provocata da HBV è letale nello 0,5 per cento dei casi.

L'infezione da HCV è spesso asintomatica, quando presenti, i sintomi dell'epatite C sono caratterizzati da: dolori addominali, ittero, dolori muscolari, vomito, nausea e febbre. Tali sintomi possono comparire prevalentemente dopo due o tre mesi dall'infezione. In un'alta percentuale di pazienti, dal 60 all'85 per cento dei casi, l'infezione da virus C si cronicizza. In circa il 20 per cento dei pazienti con epatite cronica, nel giro di 15-30 anni la patologia progredisce verso la cirrosi epatica. Per maggiori informazioni su questa forma di infezione potete consultare la scheda relativa all'epatite C.

Vaccino epatite

Per quanto riguarda l'epatite A, la vaccinazione è consigliata nei soggetti a rischio: persone affette da malattie epatiche croniche, persone che devono fare dei viaggi in paesi dove l'epatite A è endemica, persone che lavorano nei laboratori dove ci può essere contatto con il virus, tossicodipendenti e contatti familiari di soggetti con epatite A in atto. Il vaccino prevede un'iniezione nella parte alta del braccio con un virus inattivato (in pratica morto), sebbene la vaccinazione prevede la somministrazione di 2 dosi a distanza di 6-12 mesi l'una dall'altra, già dopo 14-21 giorni dalla prima dose si è protetti dal virus. Sebbene esiste la vaccinazioni per il virus HAV, le norme igieniche sono comunque molto importanti per la prevenzione delle infezioni oro-fecali, bisogna quindi stare attenti a: lavaggio e cottura delle verdure, igiene personale, consumo di frutti di mare, ecc..

Per l'epatite B esiste un vaccino, obbligatorio nel nostro paese dal 1991 per tutti i nuovi nati e i 12enni, sicuro e molto efficace. La vaccinazione per il virus HBV è inoltre raccomandata per tutte quelle persone che hanno un rischio maggiore di infezione, le stesse elencate per il virus HAV (conviventi di portatori cronici, personale sanitario e lavoratori che hanno a che fare con il virus, tossicodipendenti, ecc). Il vaccino per l'epatite B è inoltre efficace anche contro il virus HDV dell'epatite D.

Attualmente non esiste ancora un vaccino per l'epatite C, l'unico modo per prevenire il virus HCV è l'osservazione delle norme igieniche generali: sterilizzazione degli strumenti usati per gli interventi chirurgici e i trattamenti estetici, uso di materiale monouso (come avviene ad esempio dal dentista), protezione nei rapporti sessuali a rischio.

Per l'epatite E, poco diffusa nei paesi industrializzati, esiste un vaccino che si è dimostrato efficace sul larga scala e a lungo termine (tale vaccino è presente sul mercato cinese già dal 2012). Per quanto riguarda la prevenzione, soprattutto nelle donne gravide, si sta sperimentando la somministrazione di gammaglobuline per evitare la trasmissione materno-fetale.

Approfondimenti e Pubblicazioni Scientifiche relative all'Epatite


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