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Terapia del dolore: alternativa alla morfina con meno effetti collaterali

Terapia del dolore: alternativa alla morfina

Un farmaco per la terapia del dolore, da usare in alternativa alla morfina o altri analgesici basati sugli oppioidi, risulta essere ugualmente efficace ma con meno effetti collaterali. L'antidolorifico, identificato con la sigla Pzm21, è stato sviluppato da un gruppo di ricercatori internazionale coordinato dal professore Brian K. Shoichet, docente di chimica e farmaceutica presso la University of California (San Francisco - USA). I dettagli relativi alla sperimentazione dell'antidolorifico Pzm21 sono stati pubblicati sulla rivista Nature (Structure-based discovery of opioid analgesics with reduced side effects - Doi: 10.1038/nature19112).

Aashish Manglik, primo autore dello studio, spiega che il farmaco sintetico messo a punto è in grado di inibire il dolore analogamente a quanto riesce a fare la morfina, a differenza di quest'ultima non presenta però gli effetti collaterali correlati agli oppiacei. Il Pzm21 potrebbe sostituire anche la codeina, un analgesico basato anch'esso sugli oppioidi ma 10 volte meno potente della morfina. Uno dei vantaggi del nuovo antidolorifico è che non attiva quei percorsi biochimici che portano a un rallentamento respiratorio e non c'è un pericolo di dipendenza da oppioidi.

Brian K. Shoichet evidenzia che la morfina è stata una scoperta rivoluzionaria per la medicina, grazie ad essa si possono mettere in pratica numerose procedure mediche perché si riesce a tenere sotto controllo il dolore che non potrebbe essere sopportato dal paziente. Nel suo utilizzo c'è però un rovescio della medaglia, la morfina è anche "pericolosa" ed è per questo che da numerosi anni si cerca una valida alternativa che non preveda l'utilizzo di oppioidi. Dopo diverso tempo, e l'analisi delle interazioni di oltre 4 miliardi di sostanze chimiche, si è riusciti a individuare un nuovo antidolorifico battezzato Pzm21. Esso non presenta i classici effetti collaterali degli analgesici oppiacei e risulta essere efficace quanto la morfina e, come quest'ultima, 10 volte più efficace della codeina.

Per il momento l'analgesico Pzm21, in grado di attivare nel cervello un processo molecolare che inibisce il dolore, è stato testato solo su alcune cavie. Il farmaco sembrerebbe non innescare il fenomeno della dipendenza, o comunque risulta notevolmente ridotto, tipico della morfina e di altri medicinali analgesici quali: ossicodone, idrocodone, codeina, ecc.. Durante l'indagine si è inoltre constatato che Pzm21, a differenza della morfina, non solo limita il fenomeno della dipendenza ma non presenta altri effetti collaterali quali ad esempio la stitichezza. Adesso i dati dovranno essere confermati da ulteriori studi, prima su altri modelli animali e successivamente sull'uomo dove la dipendenza non è riconducibile solo a fattori fisiologici ma anche psicologici.

Terapia del dolore ed effetti collaterali della morfina

Quando si parla di antidolorifici spesso si pensa a un dolore circoscritto nel tempo, ci sono però persone che soffrono di dolore cronico, in questi casi una terapia del dolore è fondamentale per migliorare la qualità della vita. In certi casi la psiche può giocare un ruolo molto importante e contribuisce a peggiorare notevolmente una condizione di dolore cronico; se per esempio il dolore compromette la vita relazionale e/o le capacità lavorative, esso porta a un forte stato di stress che può amplificare notevolmente la percezione della sofferenza.

Grazie alle nuove tecnologie biomediche la medicina del dolore offre ai pazienti molteplici soluzioni inimmaginabili fino a qualche anno fa. Oltre all'impiego di nuovi farmaci, più sicuri e potenti rispetto a quelli del passato, si dispone di nuovi mezzi di somministrazione a rilascio lento: delle pastiglia in grado di tenere sotto controllo il dolore nell'arco delle 24 ore o dei cerotti che garantiscono una copertura di addirittura 3 giorni. In particolari casi si può ricorrere anche a un intervento chirurgico che prevede l'impianto di una "pompa totalmente impiantata" per la somministrazione diretta nella zona del midollo spinale.

In diversi casi di dolore con intensità da moderata a grave si utilizza la morfina, un antidolorifico molto efficace in grado di inibire alcuni neuroni che partecipano alla percezione del dolore. La morfina può essere assunta per via orale o sotto forma di supposta, la somministrazione per iniezione può avvenire invece direttamente in vena, per via epidurale, intratecale o sottocutanea. Questo antidolorifico non deve essere assolutamente assunto in caso di problemi respiratori gravi, asma, blocchi gastrointestinali o ileo paralitico. Bisogna inoltre seguire scrupolosamente le indicazioni mediche in quanto anche a dosi regolari può causare dipendenza e overdose.

La morfina non deve essere assunta in concomitanza di alcolici e bisogna fare attenzione alla possibile interazione con altri farmaci. La morfina può rallentare il respiro e, in alcuni casi, addirittura bloccarlo. fra i vari effetti collaterali della morfina troviamo: stitichezza, sonnolenza, mal di stomaco, capogiri, nausea e vomito, mal di testa, astenia, ansia e lieve prurito. Nei casi in cui si dovesse presentare uno dei seguenti sintomi: respiro debole, dolore al petto, battito cardiaco accelerato o rallento eccessivamente, sensazione di svenimento o sonnolenza estrema, bisogna contattare immediatamente il medico.

Tutti questi effetti collaterali appena citati potrebbero in futuro non essere più un problema se la sperimentazione sul Pzm21 confermerà i risultai rilevati fino ad ora.


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