Chemioterapia: effetti collaterali anche sulla memoria
Fra gli effetti collaterali della chemioterapia ci potrebbero essere anche dei problemi di memoria e difficoltà di concentrazione. Secondo quanto scoperto in un recente studio, la chemioterapia e la radioterapia potrebbero, in alcuni casi, avere degli effetti a livello neurofisiologico. I risultati della ricerca, condotta presso il Jonsson Comprehensive Cancer Center dell'Università della California (UCLA), sono stati pubblicati sul Journal of the National Cancer Institute (Relating Neuropsychological Test Performance To Cognitive Complaints After Breast Cancer - doi: 10.1093/jnci/djt112 - Aprile 2013).
I risultati dello studio sono frutto di un'indagine che ha coinvolto 189 pazienti, con un'età media di 52 anni, affette da un tumore al seno. La ricerca è stata coordinata dalla dottoressa Patricia Ganz, direttrice del Cancer Prevention and Control Research. Gli esperti spiegano che per la prima volta è stato dimostrato che vi è una possibile correlazione tra i trattamenti radioterapici e chemioterapici e le facoltà cognitive, dei risultati che portano a rivedere le precedenti ipotesi che davano una spiegazione di tipo psicosomatico.
Due terzi delle donne coinvolte nello studio si sono sottoposte a un intervento di chirurgia conservativa del seno, circa tre quarti sono state sottoposte a radioterapia e più della metà a chemioterapia. I ricercatori hanno poi coinvolto un altro gruppo di donne per avere dei dati di controllo. Tutte le partecipanti hanno risposto ad una serie di domande utili per valutare la memoria, la concentrazione e più in generale le capacità cognitive.
Una volta raccolti tutti i dati, dallo studio sono state escluse quelle donne che potevano alterare i risultati. Per esempio sono state escluse le pazienti che presentavano gravi sintomi depressivi in quanto sintomi di ansia e depressione sono stati spesso associati a disturbi cognitivi. Particolare attenzione è stata poi posta al tipo di trattamento oncologico utilizzato e se le donne stavano seguendo o meno la terapia ormonale sostitutiva (TOS).
Dall'analisi dei dati è emerso che le pazienti che hanno avuto a che fare con il cancro, sottoponendosi a trattamenti chemioterapici e radioterapici, erano quelle che presentavano il maggior numero di problemi cognitivi. In quasi una su quattro, il 23,3 per cento, sono stati rilevati problemi di memoria mentre nel 19 per cento sono stati riscontrati problemi di tipo cognitivo (difficoltà nel concentrarsi, difficoltà nella risoluzione di problemi, ecc.). il campione che soffriva in maniera più significativa di questi problemi era quello che si era sottoposto sia a cicli di chemioterapia che di radioterapia.
La dottoressa Patricia Ganz evidenzia che in passato, in molto casi, si sosteneva che non si poteva far conto sui sintomi riportati dai pazienti perché dipendevano esclusivamente dal loro stato psicologico derivante dalla notizia della malattia. Questo accadeva perché in precedenti studi non si era riusciti a trovare questa associazione tra test neuropsicologici e le denunce su problemi cognitivi. Attraverso questa nuova ricerca è stato invece possibile osservare i componenti specifici dei disturbi cognitivi rilevando un'associazione con le più importanti anomalie neuropsicologiche nei test di funzionalità.
I nuovi dati stabiliscono quindi che i disturbi cognitivi lamentati dalle pazienti non sono di origine psicosomatica ma una conseguenza dei trattamenti antitumorali come la chemioterapia e la radioterapia. Anche se probabilmente ora verranno condotte ulteriori analisi, questo non è il primo studio che collega dei vuoti di memoria al trattamento chemioterapico. Già nel 2011 una ricerca dell'università di Stanford, pubblicata su Archives of Neurology, aveva rilevato che le donne colpite da tumore al seno e curate con la chemioterapia, in alcuni casi, possono subire dei rallentamento dell'area cerebrale legata alla memoria e all'organizzazione. Altre informazioni si possono trovare anche in uno studio precedente, del 2006, dal titolo "Altered frontocortical, cerebellar, and basal ganglia activity in adjuvant-treated breast cancer survivors 5-10 years after chemotherapy" (Breast Cancer Research and Treatment - Doi: 10.1007/s10549-006-9380-z).
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