Il cancro alla prostata si cura in cinque giorni
In passato una diagnosi di tumore non dava molte speranze di sopravvivenza, oggi invece la medicina ha fatto enormi passi in avanti e una nuova tecnica promette di curare il cancro alla prostata in cinque giorni. I sintomi del tumore alla prostata non sono percepiti dal paziente nella fase iniziale, la neoplasia può essere però diagnosticata attraverso una visita urologica e il controllo del PSA con un prelievo di sangue. La nuova cura, presentata all'Istituto oncologico europeo di Milano (Ieo), si avvale di uno strumento attualmente utilizzato per la cura di alcuni tumori cerebrali: il Cyberknife.
La chirurgia, la chemioterapia e la radioterapia sono le tre armi che consentono di curare i pazienti affetti da tumore. Con il passare degli anni si sono compiuti enormi progressi e oggi, in numerosi casi, si riesce a concentrare il trattamento sul target neoplastico preservando i tessuti sani adiacenti. Da poco tempo in radiochirurgia si adopera il Cyberknife, un apparecchio costituito da un acceleratore lineare miniaturizzato collegato ad un braccio mobile robotizzato. Questo "bisturi invisibile" è ormai una consolidata alternativa per il trattamento di determinati tumori cerebrali e della colonna ma può essere utile anche nel trattamento delle neoplasie del polmone, del fegato, del pancreas e della prostata.
Attualmente l'unico centro italiano che adopera il Cyberknife per il trattamento del cancro alla prostata è il Centro nazionale di adroterapia oncologica (Cnao) di Pavia, il primo centro non solo a livello italiano ma anche Europeo. Dieci pazienti sono già stati trattati e i prossimi saranno operati nelle prossime settimane. Il Cyberknife offre una nuova chance terapeutica ai pazienti che hanno un tumori non aggredibile chirurgicamente e ai pazienti con recidiva di malattie tumorali precedentemente irradiate. Ci sono poi ulteriori vantaggi, gli esperti spiegano che grazie a questa nuova cura saranno sufficienti cinque sedute, una al giorno della durata di 40/45 minuti, per curare un tumore prostatico in fase iniziale. Nei casi più gravi si può invece arrivare a sedici sedute. Un notevole miglioramento nel tempo di cura se si considera che la terapia attualmente utilizzata negli altri centri dura ben otto settimane. Questa nuova tecnica è stata già largamente utilizzata in Giappone, presso il National Institute of Radiological Sciences (NIRS) di Chiba, dove sono stati trattati circa un migliaio di pazienti.
Il nuovo trattamento per il tumore alla prostata, oltre ad essere indolore, da dei risultati molto buoni. Solitamente, quando va bene, in caso di tumori non operabili e resistenti alla radioterapia con le cure tradizionali si riesce a tenere sotto controllo la neoplasia nella metà dei casi, con il Cyberknife la percentuale sale al 75 per cento. Vi è inoltre una notevole riduzione degli effetti collaterali: in caso di operazione chirurgica vi è il 66 per cento di probabilità di perdere l'efficienza sessuale, questa scende al 34 per cento con la radioterapia robotica; si riducono inoltre le possibilità che si verifichino problemi di incontinenza.
Approfondimenti sull'argomento
Cerca nel sito
Se non hai trovato quello che ti serve, o vuoi maggiori informazioni, utilizza il motore di ricerca