Evoluzione dell'uomo, una nuova teoria
La teoria sull'evoluzione dell'uomo potrebbe essere riscritta dopo il ritrovamento di due fossili rinvenuti non molto lontano dal lago Turkana in Kenya. La scoperta, vista la sua importanza, è stata riportata sul numero di Agosto (2007) di Nature aggiudicandosi anche la copertina della rivista scientifica.
I ritrovamento dei due fossili, uno di un Homo habilis e l'altro di un Homo erectus, proverebbe che le due specie, contrariamente a quanto creduto finora, non sono l'una l'evoluzione dell'altra. Dall'analisi dei nuovi reperti si è constatato che le due specie del genere Homo hanno convissuto, fianco a fianco, nell'Africa orientale per almeno mezzo milione di anni.
Fred Spoor, coordinatore della ricerca e docente di anatomia evolutiva presso l'University College di Londra, ha evidenziato che l'evoluzione umana negli ultimi due milioni di anni è spesso ritratta come una successione lineare di quattro specie: l'Homo habilis dalla cui evoluzione è nato l'Homo erectus, successivamente si è arrivati all'Homo sapiens dal quale si è arrivati a noi, ovvero l'Homo sapiens sapiens, una teoria che però viene mesa in crisi da questa nuova scoperta.
Il fossile di Homo erectus dovrebbe risalire a circa 1,55 milioni di anni fa, la sua scoperta ha destato un grande interesse in quanto è il più piccolo mai trovato fino ad ora. In base alle analisi, si tratterebbe di un giovane adulto, molto probabilmente una femmina, che presenta delle dimensioni più minute rispetto ai reperti scoperti in precedenza in Tanzania. Secondo gli esperti queste caratteristiche potrebbero essere ricondotte ad una forma di dimorfismo sessuale comune ai primissimi antenati dell'uomo, gli Australopithecus, una caratteristica simile anche ai moderni gorilla nei quali il maschio è più grande della femmina per garantire accoppiamenti multipli e una maggiore competizione sessuale. I reperti dell'Homo habilis risalgono invece a 1,44 milioni di anni fa, di questa specie è stata rinvenuta una parte di mascella con sei denti ben conservati, dal canino al dente del giudizio.
Per entrambi gli ominidi si è fatto ricorso al calcolo indiretto partendo dalle informazioni relative ai minerali e alle ceneri vulcaniche presenti negli strati di terra dove sono stati scoperti i reperti. Oltre al professor Fred Spoor, hanno preso parte alla ricerca anche la paleontologa Meave Leakey e sua figlia Louise Leakey.
Spoor spiega che attraverso i fossili è anche possibile raccogliere informazioni sulla dieta di questi primi ominidi, un informazione più utile di quanto si possa credere in apparenza. Secondo il ricercatore le due specie non sono entrate in competizione, e di conseguenza potevano coesistere nella stessa regione, in quanto avevano due diete differenti. L'Homo habilis, con dei denti grossi e resistenti adatti a masticare cibi duri, aveva un alimentazione prevalentemente vegetariana al contrario, l'Homo erectus, aveva dei denti più piccoli adatti per masticare la carne.
Homo habilis - 2.500.000 di anni fa
L'Homo habilis è il primo appartenente al genere homo, e compare sulla terra circa 2,5 milioni di anni fa. Esso presentava una scatola cranica più grande di quella dei suoi predecessori ed era molto abile nel costruire utensili perfezionati.
Homo erectus - 1.800.000 di anni fa
Circa 1,8 milioni d'anni fa comparve sulla terra una specie diversa dall'homo habilis; essa aveva un cervello di maggiori dimensioni, molto vicine a quelle dell'uomo moderno. Il suo nome è homo erectus. Gli uomini appartenenti a questa specie conoscevano il fuoco, che usavano per cuocere i cibi e per tenere lontani gli animali feroci e si spostavano seguendo gli animali che cacciavano. Partito dall'Africa, l'homo erectus arrivò a distribuirsi in Asia e in Europa.
Homo di Neanderthal e Homo sapiens - 150.000 anni fa
Circa 150 mila anni fa compare il primo homo sapiens, caratterizzato da una massa cerebrale analoga a quella dell'uomo moderno. Questa specie è stata divisa in due sottospecie: la più primitiva è detta homo sapiens di Neanderthal, perchà© i primi fossili furono ritrovati in Germania nella valle del fiume Neander. L'uomo di Neanderthal si serviva di strumenti fatti di schegge appuntite e cominciava ad usare i primi coltelli. Era capace di accendere il fuoco, sviluppò tecniche di caccia elaborate ed iniziò a seppellire i morti.
L'uomo di Neanderthal e l'Homo sapiens non sono parenti, lo sostiene uno studio dei ricercatori dell'Università di Ferrara secondo il quale le due specie sono rimaste sempre distinte. Il test del Dna effettuato sull'uomo di Neanderthal e stato confrontato con alcuni esemplari di Homo sapiens evidenziando che i due gruppi, pur avendo abitato insieme in Europa, non si incrociarono tra loro, rimanendo sempre due specie distinte, fino a che Neanderthal, perdendo la battaglia evolutiva con Sapiens, si estinse.
Homo sapiens sapiens - 30.000 anni fa
La più evoluta sottospecie di homo sapiens, quella a cui appartiene l'uomo moderno, è detta homo sapiens sapiens. I primi scheletri d'uomini con caratteristiche tipiche dell'uomo moderno furono ritrovati in una località francese, Cro-Magnon, e risalgono a 30 mila anni fa.. La storia dell'uomo moderno non riguarda più un'evoluzione biologica, ma una rapidissima evoluzione culturale.L'uomo sapiens sapiens usava strumenti molto specializzati, cuciva vestiti e costruiva ripari di una certa complessità . Sviluppò inoltre le arti: pittura, incisioni, scultura, ornamenti personali.
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