I piselli fanno ingrassare?
Quando si vuole perdere peso si sta attenti a ogni alimento che si inserisce nella propria dieta, alcune persone potrebbero quindi chiedersi se i piselli fanno ingrassare o meno. Secondo alcuni studi scientifici i legumi, compresi i piselli, si sono dimostrati molto utili per la linea, sebbene non siano proprio privi di calorie (85 calorie per 100 grammi di prodotto), sono da considerarsi un valido alimento, adatto per adulti e bambini, ricco di proprietà.
Stando ai dati di uno studio, pubblicato sull'American Journal Of Clinical Nutrition (Effects of dietary pulse consumption on body weight: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials - doi: 10.3945/?ajcn.115.124677), 130 grammi di legumi al giorno potrebbero essere molto utili per tenere il peso sotto controllo. Nel corso dell'indagine, frutto di un'analisi condotta sui dati di 21 studi clinici, si è scoperto che l'introduzione dei legumi nella dieta ha portato a una perdita di poco più di un terzo di kg nel giro di una settimana, questo vuol dire che in un mese l'introduzione di una porzione di legumi da 130 grammi al giorno porterebbe a una perdita di quasi un chilo e mezzo. Una perdita di peso in apparenza modesta ma allo stesso tempo importante visto che i partecipanti non hanno seguito particolari restrizioni alimentari.
L'introduzione dei legumi nel regime alimentare, oltre a contribuire alla perdita di peso, è molto importanti per non riacquistare i kg persi durante una dieta. Buona parte del risultato è da attribuire all'elevato potere saziante che hanno i legumi: mangiando di meno si ha comunque un senso di sazietà maggiore rispetto ad altri alimenti. Quando si vuole ottenere il massimo dei risultati, con l'apporto minore di calorie, entrano in gioco i piselli, fra tutti i legumi sono infatti quelli che fanno "ingrassare" di meno a parità di porzione.
I piselli, rispetto ad altri legumi quali ceci, fagioli e lenticchie, hanno una minore concentrazione di proteine e carboidrati mentre contengono un quantitativo maggiore di acqua, per questo motivo sono meno calorici. La loro introduzione nella dieta non è però importante solo per la linea ma anche per il benessere generale dell'organismo in quanto apportano buoni livelli di calcio, ferro, potassio, vitamina C, magnesio, zinco, ecc.. Chi mangia legumi almeno 2-3 volte a settimana avrà notevoli benefici per l'intestino (grazie alla componente fibrosa) e sulla glicemia (in quanto rallenta l'assorbimento degli zuccheri). Altre sostanze molto utili contenuta nei piselli (e anche in altri legumi) sono gli isoflavoni. In base ai risultati di alcuni studi gli isoflavoni contribuiscono a prevenire l'osteoporosi, prevengono le malattie cardiovascolari in quanto aumentano la resistenza del colesterolo all'ossidazione (fenomeno alla base dell'aterosclerosi) e riducono il rischio di tumore al seno in quanto incidono sulla produzione di antinfiammatori.
Altri benefici dei piselli
Oltre alle sostanze già elencate in precedenza, i piselli sono un'ottima fonte di folati, molto utili per lo sviluppo del sistema nervoso durante il periodo della gravidanza. Ci sono poi dei benefici per il metabolismo grazie alla vitamina B, per la salute delle mucose e della pelle grazie alla vitamina A e forniscono all'organismo una protezione antiossidante grazie alla vitamina C.
Piselli, controindicazioni e favismo
I piselli possono avere alcune controindicazioni se si assumono in concomitanza ad alcuni farmaci quali per esempio il warfarin (nome commerciale Coumadin), la vitamina K presente nei legumi può ostacola l'effetto dell'anticoagulante del medicinale.
Per quanto riguarda la carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (abbreviato in G6PD-carenza), meglio noto come favismo, ad oggi non vi è nessuno studio che correli l'assunzione di piselli con lo scatenamento delle crisi emolitiche. In passato si pensava che i pollini delle fave potessero "contaminare" le piantagioni di piselli e per questo, in via precauzionale, se ne sconsigliava il consumo. Le indagini hanno rilevato che non solo non ci sono studi che dimostrano il rischio nel consumo di piselli ma non esistono neanche prove sufficienti a correlare l'inalazione del polline con lo scatenamento delle crisi emolitiche. Nel 2012 il Comitato Nazionale per la sicurezza alimentare ha pubblicato un documento dove si sfatta una volta per tutte un luogo comune secondo il quale le persone fabiche non potrebbero mangiare piselli. In sintesi, il comitato evidenzia che l'ingestione di piselli e fagiolini, o l'inalazione di loro pollini, non possono essere considerate fattore scatenante di crisi emolitiche, quali quelle riconducibili al favismo. Per quanto riguarda l'inalazione di polline nei campi di fave in fiore, questi potrebbero provocare dei malesseri nei soggetti fabici che transitano nelle vicinanze ma non ci sono prove sufficienti a correlare l'inalazione di polline con lo scatenamento delle crisi emolitiche.
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