Dieta sindrome metabolica: la frutta secca (proprietà)
La frutta secca non dovrebbe mai mancare in una dieta per la sindrome metabolica, una condizione clinica caratterizzata da un gruppo di fattori che incrementano il rischio di diabete, malattie cardiovascolari e ictus. Secondo quanto scoperto da un gruppo di ricercatori dell'Università di Toronto e del St. Michael's Hospital, alcune proprietà della frutta secca potrebbero contribuire a ridurre gli zuccheri e i grassi nel sangue (trigliceridi), due dei cinque fattori di rischio della sindrome metabolica. I risultati dello studio sono stati pubblicati sul British Medical Journal - BMJ (Effect of tree nuts on metabolic syndrome criteria: a systematic review and meta-analysis of randomised controlled trials - doi: 10.1136 / bmjopen 2013 004660).
Sonia Blanco Mejia, prima autrice dello studio, spiega che questa è la prima revisione sistematica di una meta-analisi che ha analizzato tutti i risultati ottenuti nel corso dei più recenti studi clinici randomizzati sull'impatto delle noci nella sindrome metabolica. L'esperta ha puntualizzato alcuni aspetti della ricerca: prima di tutto spiega che i grassi contenuti nei vari tipi di frutta secca sono insaturi, poi, nonostante le noci siano particolarmente ricche di calorie e grassi, non è stato rilevato un aumento di peso riconducibile alla frutta secca.
John L Sievenpiper, coordinatore dello studio, spiega che questa indagine conferma quanto già scoperto in precedenti ricerche: dai risultati della curva da carico (OGTT o Oral Glucose Tolerance Test) le persone che mangiano frutta secca hanno una minore concentrazione ematica di glucosio. Secondo Sievenpiper l'integrazione della frutta secca nella dieta può quindi essere un buon modo per mantenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue.
In base ai dati si è stimato che per ridurre i trigliceridi e la glicemia a digiuno basta mangiare giornalmente 54 grammi di frutta secca. Non c'è bisogno di mangiare tutti i giorni le stesse cose, i frutti che presentano delle proprietà benefiche nei confronti della sindrome metabolica sono diversi: noci, mandorle, noci del Brasile, anacardi, nocciole, noci di macadamia, pinoli, pistacchi, ecc.. Dall'elenco mancano gli arachidi che erroneamente vengono spesso classificati come frutta secca ma in realtà fanno parte della famiglia dei legumi.
In conclusione gli studiosi evidenziano che la frutta secca può sostituire in parte l'assunzione di carboidrati nelle persone affette da diabete di tipo 2, una buona strategia per tenere sotto controllo la glicemia e i lipidi nel sangue senza influire sul peso corporeo (se ci si attiene ai 54 grammi giornalieri).
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