Il cacao fa bene? Parte la sperimentazione
Numerosi studi hanno evidenziato che il cioccolato, in particolare quello fondente, fa bene al cuore, ora una nuova ricerca punta a dimostrare in maniera scientifica le proprietà del cacao. Un gruppo di esperti del Brigham and Women's Hospital di Boston, insieme a ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, somministreranno per un periodo di quattro anni delle "pillole di cioccolato" a diverse migliaia di volontari per poi valutare gli effetti sulla salute.
JoAnn Manson, coordinatrice dello studio, spiega che le pillole utilizzate nella sperimentazione non saranno veramente delle pillole di cioccolato ma delle pasticche contenenti alcuni elementi del cacao, come ad esempio i flavonoidi, ma prive di altre sostanze, come zuccheri e grassi, presenti nelle tavolette di cioccolato. Fra i finanziatori dello studio c'è anche la Mars Inc., un noto marchio che ha anche brevettato il metodo per estrarre i flavonoidi dal cacao in elevate concentrazioni. Attualmente in commercio esistono già delle capsule ricche di flavonoidi ma gli esperti precisano che quelle utilizzate nella sperimentazione, oltre a contenere anche altri elementi, hanno un quantitativo maggiore di antiossidanti.
Gli autori dello studio evidenziano che i flavonoidi che si utilizzeranno non si trovano nella maggior parte della cioccolata che si può acquistare al supermercato, questo perché vengono distrutti in buona parte durante i processi di lavorazione. Complessivamente saranno coinvolti circa 18 mila volontari, sia maschi che femmine, per un periodo di 4 anni. Per condurre lo studio i volontari saranno divisi in due gruppi: un gruppo assumerà un placebo mentre l'altro prenderà due capsule di flavonoidi al giorno. Ne i partecipanti ne gli scienziati saranno a conoscenza di chi stia prendendo la pillola o il placebo poiché entrambe le capsule somministrate sono rivestite e insapore. Lo studio in doppio cieco sarà fondamentale per prevenire eventuali condizionamenti, volontari o involontari, sia da parte dei paziente che dei ricercatori.
Gli autori sperano di poter comunicare i primi risultati nel giro di tre anni, stanno inoltre pianificando una seconda fase della ricerca che avrà il compito di studiare l'effetto dei flavonoidi sulla prevenzione del cancro. Precedenti studi avevano già esaminato questa relazione ma solo su uomini anziani, i nuovi dati riguarderanno invece un campione più ampio e con un'età più eterogenea.
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