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La dieta mediterranea riduce il rischio cardiovascolare - Le persone che seguono una dieta mediterranea hanno un rischio cardiovascolare ridotto mediamente del 30 per cento

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La dieta mediterranea riduce il rischio cardiovascolare

Dieta mediterranea e rischio cardiovascolare

Le persone che seguono una dieta mediterranea hanno un rischio cardiovascolare ridotto mediamente del 30 per cento. La probabilità di subire una malattia a carico del cuore o dei vasi sanguigni è quantificata attraverso il rischio cardiovascolare, un parametro globale che prende in considerazione diversi fattori di rischio. Nel corso di uno studio condotto presso l'Ospedale Clinico di Barcellona (Spagna) si è scoperto che la dieta mediterranea riesce a ridurre in maniera considerevole l'incidenza delle patologie a carico dell'apparato cardiovascolare, in particolar modo l'ictus. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul New England Journal (Primary Prevention of Cardiovascular Disease with a Mediterranean Diet - DOI: 10 1056 / NEJMoa 1200303 - Febbraio 2013).

Lo studio, coordinato da Remon Estruch, ha coinvolto 7.447 volontari, con un'età compresa tra i 55 e gli 80'anni, che presentavano un alto rischio cardiovascolare. Il rischio cardiovascolare prende in considerazione dei fattori di rischio non modificabili (età, sesso maschile e familiarità) e dei fattori di rischio modificabili (fumo, pressione arteriosa, colesterolemia totale, HDL-colesterolemia e diabete). Il rischio che ogni persona ha di sviluppare qualche la malattia cardiovascolare dipende dall'entità dei fattori di rischio; il rischio è continuo e aumenta con l'avanzare dell'età. Non esiste un livello di rischio nullo e tutti presentano un certo rischio, anche le persone più giovani. Uno stile di vita sano può però abbassare considerevolmente il rischio cardiovascolare e attraverso questo studio i ricercatori hanno voluto quantificare i benefici della dieta mediterranea.

I volontari sono stati divisi in tre gruppi in base alla dieta che seguivano. Il primo gruppo era costituito da quelle persone che seguivano una dieta mediterranea particolarmente ricca di olio d'oliva (mediamente ne consumavano un litro a settimana), il secondo gruppo seguiva una dieta mediterranea più ricca di frutta secca (circa 30 grammi al giorno costituiti per un 50 per cento da noci, un 25 per cento da mandorle e il restante 25 per cento da nocciole), mentre il terzo gruppo seguiva una dieta povera di grassi (sia animali che vegetali). Dopo un periodo di follow-up di 8 anni i ricercatori hanno iniziato ad analizzare tutto il materiale raccolto.

Rosa Maria Lamuela-Raventos, una delle autrici dello studio, spiega che dall'analisi dei dati una dieta ricca di grassi vegetali porta, per il cuore, maggiori benefici rispetto ad una dieta povera di grassi. I volontari dei primi due gruppi sono stati quelli che hanno ricevuto i maggiori benefici dalla dieta con una riduzione media del 30 per cento dell'incidenza di numerose malattie dell'apparato cardiovascolare (infarti, ictus, ecc.). Si è inoltre costatato che le persone che segavano una dieta sana potevano concedersi, occasionalmente, qualche dolce senza incidere sul rischio cardiovascolare.


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