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Alimentazione e Alzheimer: il cacao

Alimentazione e Alzheimer: il cacao

Il cioccolato può essere utile contro la pressione alta, protegge le arterie, previene l'infarto, l'ictus e, stando ai risultati di un nuovo studio, riduce l'invecchiamento del cervello e ne migliora le capacità cognitive. E' bene precisare però che il cioccolato non è tutto uguale, i benefici si hanno solo se si mangia cioccolato fondente che contiene una percentuale maggiore di cacao. Si è scoperto che i flavonoli (composti di origine vegetale appartenenti alla classe dei flavonoidi), presenti nel cacao, se assunti in determinati dosaggi possono essere una valida arma nella lotta contro l'Alzheimer. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Hypertension (Benefits in Cognitive Function, Blood Pressure, and Insulin Resistance Through Cocoa Flavanol Consumption in Elderly Subjects With Mild Cognitive Impairment - Agosto 2012).

Un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Aquila, coordinato dal professor Giovambattista Desideri, ha tenuto sotto osservazione 90 anziani affetti da declino cognitivo lieve, una riduzione di efficienza mentale più grave del declino fisiologico dovuto all'età ma non così grave come una demenza senile. I 90 pazienti non sono stati scelti a caso ma sono stati reclutati dall'Unità Valutativa Alzheimer (U.V.A.), un servizio che si rivolge a pazienti con problemi cognitivi, in modo particolare affetti dalla demenza di Alzheimer e le sindromi correlate. I volontari sono stati divisi in modo casuale in 3 gruppi in base ai quantitativi di flavonoidi del cacao somministrati: 990 milligrammi (dose alta), 520 mg (media) o 45 mg (bassa).

Per un periodo di 8 settimane i pazienti dovevano bere giornalmente una bevanda a base di cacao (con quantitativi diversi si flavonoidi); attraverso dei test neuropsicologici sono state poi valutate le funzioni esecutive, la memoria a breve termine, la rapidità di pensiero e la capacità cognitiva complessiva. Dall'analisi dei dati raccolti si è scoperto che le persone che assumevano quantitativi medio-alti di flavonoidi erano anche quelle che, mediamente, avevano delle performance migliori rispetto a chi ne consumava meno.

Come già rilevato in altri studi, i ricercatori hanno constato che il cacao contribuiva a ridurre la pressione sanguigna, lo stress ossidativo e l'insulino-resistenza. Fattori che, secondo gli autori, sono responsabili del miglioramento, nella misura del 40 per cento, delle funzioni cognitive. Giovambattista Desideri evidenzia che il miglioramento della sensibilità all'insulina potrebbe essere cruciale. Bisogna ora capire se i benefici sul profilo cognitivo sono una conseguenza diretta del consumo di flavonoidi del cacao oppure un effetto secondario legato al miglioramento della funzione cardiovascolare.

Secondo gli esperti il consumo di cioccolato fondente (che rispetto al cioccolato a latte contiene una quantità maggiore di cacao e di conseguenza livelli più alti dei preziosi flavonoli), in abbinamento una dieta controllata a livello calorico e bilanciata dal punto di vista nutrizionale, può migliorare notevolmente la capacità cognitiva degli anziani rallentando, e in alcuni casi prevenendo, il declino cognitivo.


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