Per i problemi della tiroide alimenti con iodio
Si sa che un adeguato apporto di iodio aiuta a prevenire alcuni problemi della tiroide, per questo motivo si è studiato il modo per aumentare il contenuto di iodio in alimenti come pomodori, carote, insalata, latte e formaggi. Nei reparti dei supermercati è già possibile trovare sale iodato e patate allo iodio, purtroppo però non sempre vengono consumati in maniera sufficiente per raggiungere delle quantità di iodio adeguate. Per venire in contro ai consumatori si è deciso quindi di introdurre dei nuovi alimenti per facilitare l'apporto di iodio attraverso la dieta di tutti i giorni. La notizia dell'introduzione dei nuovi alimenti è stata data dal dottor Aldo Pinchera, endocrinologo e presidente dell'Ait (Associazione italiana tiroide), in occasione della presentazione della Giornata Europea della Tiroide (Maggio 2010).
Aldo Pinchera spiega che nel mondo oltre due miliardi di individui sono a rischio di carenza iodica, 800 milioni di persone hanno il gozzo e 30 milioni i bambini presentano un deficit mentale. Ogni aumento di volume della ghiandola tiroidea si definisce gozzo. Il gozzo può presentarsi sia in caso di ipertiroidismo che di ipotiroidismo. Può essere costituito da una singola area della tiroide (nodulo o gozzo uninodulare), da più aree (gozzo multinodulare) o da un aumento diffuso di tutta la ghiandola. La funzione della ghiandola può essere normale (gozzo eutiroideo) o alterata (gozzo iperfunzionante o ipofunzionante).
Lo iodio è anche molto importante durante il periodo della gravidanza, una carenza di ormone tiroideo durante la vita fetale e neo natale può avere effetti diversi. In alcuni casi si può avere addirittura l'arresto irreversibile della maturazione dell'encefalo con gravi conseguenze sullo sviluppo intellettivo e conseguente ritardo mentale, sordomutismo e paralisi spastica. Nelle sue forme più gravi la carenza iodica può portare a cretinismo. Tale condizione è raramente riscontrata in Europa ma rimangono tuttavia presenti aree con carenza iodica moderata che comporta deficit cognitivi e neuropsicologici minori.
Nel nostro paese il problema della carenza iodica riguarda il 10 per cento della popolazione, pari a circa 6 milioni di persone. Le conseguenze possono variare a seconda dell'età e di altri eventi. Per esempio, nelle donne oltre i 60 anni questo comporta l'ipotiroidismo mentre, come spiegato precedentemente, nelle donne in gravidanza possono verificarsi ripercussioni sul feto e nei bambini conseguenze sullo sviluppo cerebrale con difetti cognitivi.
I nuovi alimenti arricchiti di iodio sono il risultato di alcune ricerche condotte presso l'Università di Pisa. Uno degli esperimenti condotti nel 2009 ha coinvolto 70 mucche in lattazione. I bovini sono stati nutriti con mangime arricchito con iodio in quantità superiori alla norma ma ampiamente inferiori al massimo consentito dalla legislazione europea. Dall'esperimento si è ottenuto un formaggio grana padano con dei quantitativi di iodio superiori di due volte e mezzo. In un altro studio, condotto sempre da ricercatori dell'Università di Pisa, si è arricchito il terreno e i concimi con iodio ottenendo dei vegetali e degli ortaggi con dei quantitativi di iodio superiori al normale. Grazie a questa nuova tecnica si sono ottenute carote, insalata e pomodori arricchiti di iodio che si aggiungono alle patate iodate già presenti sul mercato. Attualmente è in fase di studio la possibilità di creare erba geneticamente modificata per il pascolo dei bovini, in questo modo gli animali possono assorbire direttamente con l'alimentazione una certa quantità di iodio che arricchisca naturalmente il latte e anche la carne.
La tiroide è soggetta a uno stretto controllo ormonale, da parte dell'ipofisi, mediante l'ormone tireotropo (TSH): quando si abbassano i livelli di ormone tiroideo, il TSH induce la tiroide a liberarne maggior quantità. Quando invece l'ormone tiroideo in circolazione è troppo, l'ipofisi "mette a riposo" la ghiandola tiroidea. La corretta funzione della ghiandola tiroidea è garantita da un adeguato apporto nutrizionale di iodio. Lo iodio, sotto forma di ioduro, viene assorbito dalla tiroide e combinato chimicamente con l'aminoacido tirosina per sintetizzare l'ormone tiroideo. L'apporto giornaliero di iodio necessario è stimato in 150 microgrammi/giorno, durante l'allattamento si deve aumentare la dose di 50 microgrammi/giorno mentre in gravidanza l'aumento deve essere di 25 microgrammi/giorno. Per rendersi più o meno conto dei quantitativi basti pensare che un Kg di sale iodato contiene circa 30 mg di iodio.
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