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Dino robot

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Come sempre è accaduto, la natura continua ad ispirare l'uomo nelle sue creazioni, fornendogli le basi e le idee per costruire il proprio progresso tecnologico.

Ciò che stavolta ha contribuito a dare vita alla nuova creatura di Peter Dilworth, ricercatore di robotica al MIT (Massachusetts Institute of Technology), è stato un piccolo dinosauro, il Troodon; piccolo naturalmente se confrontato con altre razze, come il temibile Tirannosauro, vissute nello stesso periodo, il Cretaceo, appendice terminale del Mesozoico.

Il rettile in questione era un bipede carnivoro lungo circa un metro e mezzo e alto un metro. La sua riproduzione robotica, battezzata Troody, è invece di dimensioni più ridotte (pesa in tutto cinque chili), ma è una duplicato fedele dell'originale. Dilworth ha infatti lavorato a lungo con i paleontologi per la realizzazione del suo modello, basandosi sui ritrovamenti fossili del Troodon. Come ogni prodotto "sfornato" dal Leg Lab del MIT, il laboratorio che studia il movimento e presso cui lavora Dilworth, tutta la ricerca è stata concentrata sul moto del rettile robotico.

Il robot è dotato di 16 piccoli motori elettrici, installati in varie parti del corpo, necessari per un movimento realistico e fluido. Ognuno di essi è dotato di 2 sensori collegati ad un computer, una sorta di cervello del movimento, che elabora i segnali inviati e coordina le varie parti meccaniche. Non si tratta di calcoli semplici: i dati vengono registrati 700 volte al secondo e elaborati in complesse formule matematiche, operazione che del resto il nostro cervello compie automaticamente e costantemente per garantirci l'equilibrio e la capacità  di moto. Nel caso di noi esseri umani, comunque, il cervello impiega circa un anno per imparare a mantenerci in equilibrio sulle due gambe.

Non resta infine che accendere il nostro robot. Questo cercherà  da subito l'equilibrio, come un cucciolo appena nato. Lo scienziato, attraverso un joystick, deve solo imprimergli il comando per andare avanti o indietro, e Troody da solo elaborerà  il suo movimento, tenendo conto del terreno e di eventuali ostacoli.


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