Valori pressione arteriosa e indicazioni
Capire se i valori della pressione arteriosa sono in un range di normalità è molto importante per prevenire una serie di malattie collegate all'ipertensione. Esistono infatti dei valori pressori ideali ricavati dai dati di numerose ricerche che hanno analizzato la salute dell'apparato cardiocircolatorio di centinaia di migliaia di persone. Tali parametri di riferimento non sono però immutabili e, in base a nuove evidenze scientifiche, potrebbero subire degli aggiustamenti. Se fino a qualche tempo fa era considerata accettabile una pressione sanguigna massima compresa tra 120 e 129 mmHg, ora tale parametro è classificato come elevato e si suggerisce di stare al di sotto dei 120 mmHg.
Le linee guida aggiornate per l'ipertensione sono state presentate in occasione della Scientific Session 2017 dell'American Heart Association. Per chi volesse avere maggiori informazioni può trovare numerosi dati su due pubblicazioni: una su Hypertension, 2017 Hypertension Clinical Practice Guidelines - Doi: 10.1161/HYP.0000000000000066, e l'altra su Circulation, Potential U.S. Population Impact of the 2017 American College of Cardiology/American Heart Association High Blood Pressure Guideline (Doi: 10.1161/CIRCULATIONAHA.117.032582).
Paul Whelton, autore principale delle nuove linee guida per la gestione della pressione arteriosa,spiega che l'obiettivo è quello di fornire delle indicazioni complete inerenti la prevenzione, la diagnosi e la valutazione, per poi arrivare al trattamento. Sono inoltre presenti alcuni consigli su quali strategie si possono mettere in atto per migliorare il controllo nel corso della terapia.
Tra le varie raccomandazioni c'è quella di non trascurare un eventuale aumento della pressione, anche se inizialmente potrebbe non essere preoccupante. In questo modo si possono prevenire ulteriori aumenti pressori e le complicanze ad essi correlate. Spesso ci si concentra solo sugli eventi cardiovascolari, trascurando il processo nella sua fase iniziale. Statisticamente, il rischio di eventi incomincia a crescere una volta superata la soglia dei 40anni, oltrepassata questa età bisognerebbe quindi prendere le dovute precauzioni per tutelare la propria salute. Non bisogna dimenticarsi che l'ipertensione è collegata a patologie mortali quali infarto e ictus, la buona notizia è però che si tratta di un fattore di rischio modificabile.
Vediamo quindi quali sono, secondo la classificazione del JNC 7 (Joint National Committee on Prevention, Detection, Evaluation and Treatment of High Blood Pressure), gli attuali valori di riferimento per la pressione arteriosa con le relative categorie:
I valori precedenti, rimasti immutati dal 2003 al 2017, erano invece i seguenti:
Pressione sistolica (in mmHg) | Pressione diastolica (in mmHg) | |
Normale | 90-119 | 60-79 |
Pre-ipertensione | 120-139 | 80-89 |
Ipertensione stadio 1 | 140-159 | 90-99 |
Ipertensione stadio 2 | maggiore o uguale 160 | maggiore o uguale 100 |
Ipertensione sistolica isolata | minore o uguale 140 | minoe o uguale 90 |
Esaminando le due tabelle si potrà notare che non viene modificato il valore della pressione normale, esso rimane infatti entro il limite di 120/80 mmHg, varia però la classificazione delle fasce successive.
La fascia che in precedenza era classificata come pre-ipertensione, compresa tra 120 e 139 mmHg, ora è stata divisi in due gruppi:
- pressione elevata: tra 120 e 129 mmHg, con diastolica entro 80 mmHg
- ipertensione di stadio 1: sistolica tra 130 e 139 mmHg, o diastolica tra 80 e 89 mmHg
È stato quindi abbassato il valore dell'ipertensione di stadio 1 e, di conseguenza, anche le altre categorie. Ora, in base alla classificazione del JNC 7, si parla di ipertensione di stadio 2 se si rilevano dei valori pressori da 140/90 mmHg in su (in precedenza dovevano essere uguali o superiori a 160/100 mmHg). C'è poi una nuova fascia, definita come crisi ipertensiva, nei casi in cui viene rilevata una pressione sistolica oltre i 180 mmHg e/o un valore pressorio diastolico oltre i 120 mmHg. Per quanto riguarda quest'ultimo caso, in assenza di sintomi, gli esperti suggeriscono un intervento farmacologico urgente al fine di correggere la situazione, in presenta di segni o sintomi di danno d'organo si consiglia invece il ricovero ospedaliero.
Quanto detto fino ad ora vale, in linea di massima, per la sanità americana. Per quanto riguarda il nostro Paese i medici si rifanno nella maggior parte dei casi alle linee guida ESH/ESC sull'ipertensione arteriosa.
Se si osservano i valori pressori riportati nella tabella, si noterà che è ritenuta normale la pressione tra 120 e 120 mmHg ma, è ottimale un valore sotto i 120 mmHg. Negli ultimi anni, quando si parla di ipertensione, c'è una tendenza ad abbassare il limite di normalità.
Dietro a questa tendenza non c'è una motivazione economica, alcuni potrebbero pensare che le case farmaceutiche spingano in questa direzione per vendere più farmaci antipertensivi, ma i risultati di diverse ricerche che hanno evidenziato quanto sia importante per la salute, avere bassi livelli della pressione del sangue. I dati dimostrano infatti che le persone che presentano una pressione di 110 mmHg hanno effettivamente un rischio cardiovascolare inferiore rispetto a chi ha un valore di 120 mmHg. Questo non significa, ovviamente, che chi ha la pressione di 120/80 mmHg deve prendere dei farmaci per abbassarla ulteriormente, ma si potrebbero mettere in atto dei cambiamenti nello stile di vita, per esempio una maggiore attività fisica, o alimentari, per migliorare ulteriormente la propria salute allontanando ulteriormente il rischio di determinate patologie.
In base al parere degli esperti, le persone che dovrebbero stare molto attente sono quelle che presentano mediamente una pressione compresa tra 130 e 140 mmHg, una vera e propria fascia di pre-ipertensione che, se non si prendono le dovute precauzioni, porterà con molta probabilità all'ipertensione. Anche le linee guida americane non spingono verso un eccessiva medicalizzazione, sebbene il valore appena indicato rientri in una ipertensione di grado 1 (secondo la classificazione del JNC 7), viene precisato che la terapia farmacologica andrebbe utilizzata solo nei casi di reale necessita: altri fattori di rischio come il diabete, precedenti eventi cardiovascolari o patologie renali croniche.
Come misurare la pressione
Ora che conosciamo i valori pressori di riferimento può essere utile sapere come misurare la pressione. Si tratta di un'operazione che può essere compiuta anche a casa ma, per non rilevare dei dati sbagliati che potrebbero creare falsi allarmi, bisogna stare attenti ad osservare alcune regole fondamentali.
Chi cerca informazioni su come si misura la pressione, spesso si pone alcune domande in apparenza banali, per esempio se l'operazione va fatta sul braccio destro o sinistro. Cercheremo quindi di dare tutte le indicazioni utili a fugare ogni dubbio.
La prima cosa da fare, se già non se ne possiede uno, è quella di acquistare uno sfigmomanometro. Si tratta di un dispositivo costituito da un bracciale regolabile in gomma collegato da una parte a una piccola pompa a mano e, dall'altra, a una colonnina di mercurio. In commercio esistono anche degli apparecchi elettronici, se si sceglie uno di questi, uno dei dubbi più comuni non si porrà in quanto sono progettati per l'applicazione sul braccio sinistro. Tali strumenti facilitano inoltre anche diverse operazioni di misurazione.
Prima di vedere come si utilizza uno sfigmomanometro non digitale, è importante dare alcune indicazioni preparatorie che valgono a prescindere dall'apparecchio utilizzato. Innanzitutto bisogna essere in una condizione di tranquillità, cercate quindi di evitare stanze dove ci sono altre persone o animali che potrebbero impedire un completo rilassamento. La misurazione non va mai fatta in piedi, bisogna quindi sedersi in un posto comodo poggiando il braccio su un piano tenendo il polso alla stessa altezza del cuore. Quando possibile, gli esperti suggeriscono però di sdraiarsi in modo da avere le gambe e il cuore alla stessa altezza. È necessario essere in una condizione di rilassamento da almeno 5 minuti. Nel caso dei fumatori, l'ultima sigaretta deve essere stata accesa almeno 3 ore prima. Lo tesso lasso di tempo deve trascorrere anche nel caso si sia bevuto un caffè o altre bevande contenenti caffeina.
Il momento migliore della giornata per misurare la pressione è tra le 18 e le 20, in pratica poco prima di cena. In base alle evidenze scientifiche, tale rilevazione corrisponde in linea di massima alla media dei valori di un'intera giornata.
Se tutte le condizioni elencate fino ad ora sono state rispettate, si può infilare nel braccio, all'incirca all'altezza del cuore tra la piega del gomito e l'ascella, il bracciale di gomma. Bisogna stare attenti che le sue dimensioni siano adeguate al proprio braccio perché un bracciale inappropriato può falsare la lettura delle misurazioni. Le fasce standard dello sfigmomanometro sono di solito lunghe tra i 12 e i 13 cm e larghe 35 cm, se però il braccio è eccessivamente grasso bisognerà adoperare una fascia più larga mentre in caso di braccio particolarmente magro ne servirà una più stretta. Ci sono inoltre delle fasce più piccole per effettuare le misurazioni sui bambini.
Secondo le indicazioni del JNC 7, per un braccio che ha una circonferenza compresa tra 22 e 26 cm bisogna utilizzare un manicotto small da adulti, per una circonferenza tra i 27 e i 34 cm va bene un manicotto standard da adulti, per una circonferenza da 35 a 44 cm servirà un manicotto per adulti large e, infine, per una circonferenza braccio compresa tra 45 e 52 cm servirà un manicotto da adulto per coscia.
A questo punto bisogna sistemare la campana del fonendoscopio, da non confondere con lo stetoscopio, sotto il bracciale. Questo strumento serve l'auscultazione delle viscere in generale e, in questo specifico caso, per raccogliere e trasmettere all'orecchio il rumore generato dal passaggio del sangue nell'arteria.
A questo punto bisogna iniziare a gonfiare il bacciale con la pompetta tenendo sotto controllo il livello di mercurio nella colonnina di vetro. Bisogna pompare fino a quando non si sente più alcun rumore con il fonendoscopio. A questo punto, pompando ancora un po' di aria, bisogna superare di 20 mm di mercurio il punto in cui è scomparsa la pulsazione. Lo step successivo prevede lo svitamento della piccola valvola presente sulla pompetta in modo da far uscire lentamente l'aria dal bracciale, bisogna ora attendere fino a quando ricompare un rumore. Appena si riesce a percepire chiaramente il primo suono, si può leggere sulla colonnina di mercurio il valore della pressione sistolica (nota anche come pressione massima).
Adesso bisogna continuare a svuotare il bracciale stando sempre attenti a quello che si sente con il fonendoscopio. I rumori si faranno inizialmente più intensi per poi affievolirsi, nel momento in cui spariranno completamente si potrà leggere il valore che corrisponderà alla pressione diastolica (nota anche come pressione minima).
Per maggiore sicurezza, si consiglia di effettuare almeno due misurazioni distanziate di 1-2 minuti. Se si dovesse rilevare una differenza di lettura superiore a 5 mmHg, bisognerà procedere con ulteriori misurazioni fino a quando non si ottengono dei valori stabili.
In apertura di questo approfondimento abbiamo parlato di dubbio sulla scelta del braccio, destro o sinistro. Bisogna sapere che non importa quale si sceglie ma è importante sapere che ci possono essere delle differenze pressorie. In questi casi, per la misurazione, si consiglia di scegliere il braccio dove la pressione è più alta.
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