Demenza senile e sovrappeso a 30 anni
Se a 30 anni si è in sovrappeso si ha un rischio maggiore di sviluppare malattie neurodegenerative come la demenza senile e l'Alzheimer. Si sa che una condizione di sovrappeso o obesità aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo due e alcune forme di tumori, i ricercatori dell'Università di Oxford hanno però scoperto che i chili di troppo possono influire anche sul declino cognitivo. I risultati dello studio sono stati pubblicati sul Postgraduate Medical Journal (Age at obesity and association with subsequent dementia: record linkage study - doi: 10 1136 / postgradmedj 2014 132571 - Agosto 2014).
Michael J Goldacre e Clare J Wotton, autori della ricerca, evidenziano che un fattore chiave per la demenza e l'età in cui si è obesi. In altri studi è stata trovata una correlazione tra i chili di troppo e le malattie neurodegenerative, ora però si è anche scoperto che il rischio può variare a seconda dell'età in cui si è obesi. Secondo gli esperti essere obesi a 30 anni può addirittura triplicare il rischio di demenza senile.
Per condurre lo studio sono stati esaminati i registri ospedalieri, relativi al periodo 1999-2011,di tutta l'Inghilterra. I ricercatori hanno prelevato i dati relativi ai pazienti obesi concentrandosi in particolar modo su quelli che si erano sottoposti a cure mediche correlate a casi di demenza. Complessivamente sono stati raccolti i dati di 451.232 pazienti, un campione composto per il 43 per cento da uomini.
Dall'analisi dei dati si è scoperto che i pazienti che risultavano obesi in un'età compresa tra i 30 e i 39 anni, avevano un rischio di demenza superiore di 3 volte e mezzo rispetto ai pazienti non obesi della stessa fascia d'età. Per la prima volta si è osservato che all'aumentare dell'età in cui la persona diventa obesa il rischio di demenza scende in percentuale. Negli individui che erano obesi tra i 40 e i 49 anni il rischio, rispetto al gruppo della decade precedente, scendeva del 30 per cento; nel gruppo della fascia d'età compresa tra i 50 e i 59 il rischio scendeva del 50 per cento e, infine, nel gruppo che andava dai 60 ai 69 anni si è registrata una riduzione del rischio del 60 per cento. Chi diventava obeso a settant'anni non mostrava ne un aumento del rischio di demenza ne una riduzione, chi invece diventava obeso dopo gli ottant'anni beneficiava di una riduzione del 22 per cento del rischio di demenza senile.
Secondo gli esperti una possibile spiegazione andrebbe ricercata nell'effetto che l'obesità ha sulle arterie, con il tempo si ha una riduzione del flusso ematico e di conseguenza diminuisce anche l'apporto di sangue al cervello. Prima inizia la diminuzione di apporto di sangue al cervello maggiori sono le probabilità che il cervello non funzioni come dovrebbe. I ricercatori evidenziano però che questi nuovi dati sono frutto di uno studio clinico osservazionale, di conseguenza non si possono trarre conclusioni definitive circa una relazione di causa/effetto. Ciò nonostante, è stato confermato quanto già scoperto in altre ricerche che hanno dimostrato un aumento del rischio di demenza nei giovani obesi.
Se quindi non si vuole incrementare il rischio di Alzheimer, demenza senile e altre patologie legate al declino cognitivo è opportuno seguire un corretto stile di vita: una dieta equilibrata, esercizio fisico costante e moderato (basta anche camminare ogni giorno) e, soprattutto, niente fumo e alcol. Per sapere se hai qualche chilo di troppo o sei obeso devi valutare il rapporto peso altezza attraverso questo strumento: calcolo sovrappeso.
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