Dieta, digiuno depurativo e sistema immunitario
Il digiuno come dieta dimagrante non fa bene alla salute e può alterare il metabolismo con effetti controproducenti per la linea, il digiuno depurativo può invece rinforzare il sistema immunitario. Secondo un recente studio può esistere un digiuno terapeutico, che va effettuato sotto stretto controllo medico, in grado di contrastare i danni causati al sistema immunitario dalla chemioterapia. I risultati di questa nuova indagine sono stati pubblicati su Cell - Stem Cell (Prolonged Fasting Reduces IGF-1/PKA to Promote Hematopoietic-Stem-Cell-Based Regeneration and Reverse Immunosuppression - Volume 14, Issue 6, p810-823, Giugno 2014).
Valter D. Longo, ricercatore presso l'Università della Southern California e coordinatore dello studio, spiega che un digiuno depurativo di 2-4 giorni contribuisce a migliorare il sistema immunitario ed elimina le cellule danneggiate. Una sperimentazione condotta su alcuni topi ha dimostrato che cicli di digiuno di 2-4 giorni, per 2-6 volte nel corso dei sei mesi di osservazione, contribuivano a modificare la condizione di alcune cellule staminali da uno stato di inattività ad uno di auto-rinnovamento. Si è osservato che si innesca un ciclo di pulizia da parte dell'organismo, che punta ad eliminare le cellule danneggiate e vecchie, ipoteticamente per risparmiare energia; è come se un aereo venisse alleggerito del carico in eccesso per riprendere quota.
Gli esperti spiegano che dai diversi dati raccolti, in questo e in altri studi, il digiuno ha un'azione protettiva nei confronti degli effetti collaterali e dai danni provocati al sistema immunitario nei pazienti sottoposti a cicli di chemioterapia. Inoltre, il digiuno depurativo potrebbe potenzialmente favorire l'eliminazione di cellule anomale precursori delle cellule cancerogene. Si è poi rilevata una riduzione dell'enzima PKA, associato all'estensione della longevità, e dell'ormone IGF-1.
Nei prossimi mesi i ricercatori raccoglieranno nuovi dati sugli effetti del digiuno depurativo sull'organismo. La ricerca coinvolgerà 64 volontari, con un'età compresa tra i 20 e i 70 anni, che dovranno sottoporsi a due cicli di 4-5 giorni di digiuno a intervalli di un mese.
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