Causa autismo: 50% genetica 50% ambientale
Cosa causa l'autismo? Alla base dell'autismo c'è sia una componente genetica che ambientale. Le prove raccolte fino ad ora facevano pendere l'ago della bilancia verso i fattori genetici, si ipotizzava un'influenza dell'80-90 per cento contro un 10-20 per cento a carico dei fattori ambientali. I nuovi dati, frutto di uno studio del Karolinska Institutet di Stoccolma e del King's College di Londra, ridistribuiscono le percentuali attribuendo un 50 per cento ai fattori ambientali e l'altro 50 per cento ai fattori genetici. Lo studio è stato pubblicato sul Journal of the American Medical Association (The Familial Risk of Autism - doi: 10.1001 / jama.2014.4144 - Maggio 2014).
Sven Sandin, primo autore della ricerca, spiega che i dati sono frutto di un'indagine che ha coinvolto più di 2 milioni di persone svedesi nate tra il 1982 e il 2006. Attualmente questa indagine è la più ampia mai condotta per cercare di capire l'influenza dei fattori genetici e ambientali nell'autismo, un disturbo generalizzato dello sviluppo neurologico che colpisce circa un bambino su 100.
Abraham Reichenberg, ricercatore del Mount Sinai Seaver Center for Autism Research e coautore dello studio, spiega che i risultati hanno meravigliato tutti in quanto non ci si aspettava che i fattori ambientali avessero un peso di questo tipo. Nello studio non sono stati individuati dei fattori ambientali specifici, si ipotizza però che l'autismo possa essere scatenato da eventuali complicazioni al momento del parto, medicinali assunti in gravidanza, infezioni che colpiscono la mamma e lo stato sociale nel quale nasce un bambino. Da soli i fattori ambientali non sono comunque sufficienti per scatenare l'autismo, ci deve essere anche una componente genetica.
Indagini future potrebbero far luce su quali fattori ambientali espongono a un rischio maggiore di autismo, in questo modo potrebbe essere più semplice prevenirne la comparsa. Altri ricercatori stanno invece valutando la possibilità di diagnosticare l'autismo già durante la gravidanza. Il progetto, battezzato Developing Human Connectome Project, testerà la presenza degli eventuali primi segni dell'autismo già durante la gravidanza e subito dopo la nascita attraverso la risonanza magnetica del cervello.
Lo studio che punta a diagnosticare l'autismo prima della nascita coinvolgerà complessivamente 500 bambini a partire dal terzo trimestre di gestazione e mille bambini appena nati. L'indagine durerà diversi anni in quanto per avere una diagnosi di autismo si deve attendere che il bambino abbia compiuto almeno i due anni di età. Al termine dello studio verranno poi comparati gli scan cerebrali dei bambini con autismo con quelli dei bambini senza autismo.
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