Possibile cura per il diabete di tipo I (diabete giovanile)
Si può guarire dal diabete? Attualmente non esiste una cura per il diabete ma numerosi ricercatori stanno sperimentando nuove terapie, una di queste sembra poter guarire il diabete di tipo I. Un gruppo di ricercatori della Stanford University School of Medicine ha messo a punto un "vaccino inverso" in grado di combattere la patologia che comporta la somministrazione di insulina attraverso iniezioni. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista Science Translational Medicine (Plasmid-Encoded Proinsulin Preserves C-Peptide While Specifically Reducing Proinsulin-Specific CD8+ T Cells in Type 1 Diabetes - DOI: 10.1126 / scitranslmed 3006103 - Giugno 2013).
Il diabete di tipo I, conosciuto anche come diabete giovanile in quanto colpisce prevalentemente i giovani, interessa circa il 3 per cento della popolazione mondiale. A differenza del diabete mellito di tipo II, tipico dell'età adulta o senile anche se negli ultimi anni colpisce sempre più giovani, il diabete giovanile appartiene alla categorie delle malattie autoimmuni. L'insorgenza del diabete di tipo II è invece favorito dal sovrappeso e l'obesità (in particolar modo quella di tipo addominale).
Con il passare del tempo, il sistema immunitario delle persone colpite da diabete di tipo I "distrugge" le cellule del pancreas che producono insulina. Per compensare la carenza dell'ormone, le persone colpite da diabete giovanile sono obbligate per tutta la vita ad autosomministrarsi, attraverso un iniezione, l'insulina per abbassare i livelli di glucosio nel sangue.
Il professor Lawrence Steinman, uno degli autori della ricerca, spiega che la nuova cura per il diabete giovanile si basa su un "vaccino inverso". Funziona in pratica in maniera inversa rispetto ai vaccini tradizionali, invece di accendere una particolare risposta immunitaria la spegne.
Attualmente la sperimentazione ha coinvolto 80 pazienti ai quali era stato diagnosticato il diabete di tipo I da non più di 1-3 anni. I volontari sottoposti a vaccinazione hanno risposto molto bene alla terapia e, rispetto a quelli non trattati, hanno incrementato la produzione di insulina. Dalle anali si è inoltre rilevata una diminuzione delle cellule "impazzite" che attaccano il pancreas. Il prossimo passo dei ricercatori sarà quello di coinvolgere un numero maggiore di pazienti per confermare quanto osservato in questo studio preliminare.
Come per ogni nuova cura che si trova ancora in una fase di sperimentazione bisogna però stare attenti a non farsi delle facili illusioni. Allo stato attuale non si è ancora in grado di dire se, e quando, questa nuova terapia verrà commercializzata. Il vaccino inverso promette poi di curare il diabete di tipo I ma non quello di tipo II che si può però prevenire stando attenti agli stili di vita.
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