Cellule staminali ottenute riprogrammando cellule adulte
Le Cellule staminali pluripotenti indotte (Induced Pluripotent Stem Cells - IPS), un particolare tipo di cellule staminali pluripotenti ottenute artificialmente partendo da una cellula adulta (una cellula che non è più pluripotente, in pratica non è più in grado di specializzarsi in tutti i tipi di cellule che troviamo in un individuo adulto), sono state ottenute con una nuova tecnica che non prevede l'utilizzo di virus. Questo nuovo passo in avanti nel campo delle cellule staminali è frutto di una ricerca condotta da due team, uno dell'Università di Edimburgo e l'altro dell'Università di Toronto. I dettagli dello studio sono stati pubblicati su Nature (Marzo 2009).
Fino a questo momento, l'unico metodo per ottenere delle cellule staminali pluripotenti indotte prevedeva l'utilizzo di particolari virus, un processo non completamente sicuro che in alcuni casi poteva causare delle anomalie pericolose. Stando a quanto riportato sulle pagine di Nature, i ricercatori hanno trovato il modo di sfruttare particolari "navette molecolari" in grado di trasportare nelle cellule adulte i geni che le fanno "regredire" fino allo stato di cellule staminali pluripotenti (cellule che possono trasformarsi in qualsiasi tessuto umano).
Qualche anno fa, sulle pagine della Rivista Cell (Novembre 2007), furono pubblicati i risultati di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell'Università di Tokyo coordinati da Shinya Yamanaka. Quella fu la prima volta che si riuscì a riprogrammare delle cellule adulte umane in modo da farle funzionare come cellule staminali embrionali pluripotenti. Tale scoperta, se pur sensazionale, non venne mai applicata sull'uomo in quanto la tecnica prevedeva l'utilizzo di virus che in determinate situazioni rendevano le cellule cancerose. L'obiettivo principale della nuova ricerca condotta dai due team è stato proprio quello di trovare una tecnica alternativa più sicura per l'uomo.
La nuova tecnica messa a punto accantona l'utilizzo dei virus a favore di un vettore molecolare chiamato "piggyBac", una sequenza di materiale genetico (trasposone) capace di spostarsi da una posizione all'altra del genoma. Per il momento, anche se la sperimentazione condotta su alcuni topi ha dato degli ottimi risultati, una possibile applicazione sull'uomo è ancora lontana. Grazie a ricerche di questo tipo in futuro sarà forse possibile rigenerare organi e tessuti danneggiati da patologie oggi incurabili.
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