Vitamina C per bloccare i tumori
L'acido ascorbico, meglio noto come Vitamina C, potrebbe bloccare la crescita di alcuni tumori molto aggressivi. Un nuovo studio sembrerebbe confermare alcune teorie di Linus Pauling, uno scienziato vincitore di due Nobel, di cui uno per la chimica, che per anni condusse numerose analisi nel campo della scienza della nutrizione e della vitamia C. La ricerca, che confermerebbe l'intuizione di Linus Pauling, è stata condotta da un gruppo di scienziati dei National Institutes of Health (NIH) coordinati da Mark Levine. I dettagli dello studio sono stati pubblicati su PNAS (Proceedings of the National Academy of Sciences - Agosto, 2008).
Nella prima fase dello studio, i ricercatori hanno indotto in un gruppo di topi la formazione di tre forme di tumori molto aggressive: tumore del pancreas, tumore delle ovaie e tumore del cervello. Successivamente le cavie sono state suddivise in vari gruppi e alcune di esse sono state trattate con iniezioni di alte dosi di acido ascorbico (Vitamina C). Analizzando i dati relativi ai topi trattati, e confrontandoli con quelli del gruppo di controllo, i ricercatori hanno constatato che nei primi la crescita delle cellule cancerose era pari alla metà di quelli non sottoposti alla terapia. In base ai risultati ottenuti il trattamento consentirebbe di ridurre la crescita del tumore di una percentuale variabile tra il 41 e il 53 per cento.
Per ottenere questi benefici la Vitamina C non va però ingerita, l'acido ascorbico deve essere iniettato. Durante alcuni esperimenti condotti in precedenza, i ricercatori avevano utilizzato la vitamina C sotto forma di pillole ottenendo però dei risultati deludenti. Il minor effetto è legato alla concentrazione della Vitamina C nel sangue, sembra infatti che solo tramite iniezione si possano ottenere dei livelli sufficienti utili a proteggere l'organismo dai tumori.
Mark Levine è molto soddisfatto dei risultati ottenuti fino ad ora e spiega che si è molto vicini al prossimo passo della sperimentazione, una fase di test che esaminerà gli effetti della Vitamina C iniettata anche nell'uomo.
Per numerosi anni l'idea di poter utilizzare la Vitamina C per cura alcune forme di tumori è stata messa da parte, lo studio di Linus Pauling e Ewan Cameron risale infatti a circa 30anni fa (Proceedings National Academy of Science, 73: 3685-89, 1976). I due ricercatori furono i primi ad evidenziare che la Vitamina C somministrata per via endovenosa poteva prolungare in maniera significativa la vita dei pazienti colpiti da un tumore in stadio avanzato.
Probabilmente in tutti questi anni altri centri hanno condotto delle ricerche in questo campo, nessuno però deve aver raggiunto dei risultati soddisfacenti tali da meritarsi una pubblicazione nelle più note riviste scientifiche, almeno fino al 2004, quando, uno studio condotto sempre da ricercatori del NIH (National Institutes of Health), venne pubblicato negli Annals Internal Medicine (140:533-7, 2004).
Lo studio pubblicato nel 2004 concluse che la Vitamina C, somministrata per via endovenosa, era tossica per le cellule cancerose ma non aveva effetto su quelle sane. Gli studi del NIH evidenziano inoltre che per ottenere una concentrazione di Vitamina C adeguata c'è bisogno della somministrazione per via endovenosa, altri studi però, condotti sempre presso i National Institutes of Health, mostrano che la Vitamina C somministrata per via orale può portare a concentrazioni nel sangue tre volte superiori a quanto ritenuto possibile in precedenza. In questi ultimi anni, a partire dal 2004, i ricercatori non hanno più riesaminato questo aspetto evidenziando che solo per via endovenosa si possono ottenere dei benefici, scartando definitivamente l'ipotesi della somministrazione per via orale. Oltre ad ulteriori studi per valutare l'effettiva efficacia della Vitamina C nel limitare la crescita dei tumori, sarebbe interessante approfondire anche l'aspetto della somministrazione e relativa concentrazione nel sangue.
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