Tumori, cresce l'incidenza ma diminuiscono i morti
Il numero di tumori diagnosticati nel nostro paese è in continuo aumento, le stime attuali indicano circa 250.000 nuovi casi ogni anno, si registra però un dato in contro tendenza, grazie ai progressi della medicina pur crescendo le diagnosi di tumori la mortalità è in diminuzione. Osservando i dati relativi alle medie nazionali si nota come ci sia un'alta probabilità che ad un uomo ogni tre e a una donna ogni quattro sia diagnosticata una forma tumorale, per fortuna dalle statistiche si osserva anche un dato incoraggiante in quanto negli ultimi 15 anni si è anche registrato un netto calo della tendenza dei tassi di mortalità.
Questi e altri dati emergono dal "Rapporto 2006 sui tumori in Italia", realizzato dall'Associazione italiana registri tumori (AIRT) e pubblicato come supplemento a Epidemiologia & Prevenzione, la rivista dell'Associazione Italiana di Epidemiologia. I dati del rapporto saranno presentati e discussi anche in occasione del convegno "Carte in tavola! Due anni di CCM e di Sanità Pubblica" che si terrà a Roma presso il Centro Congressi Fondazione IRCCS Santa Lucia, in Via Ardeatina, 354, il 3 e 4 luglio 2006.
A circa due anni dalla sua istituzione con la legge 138 del 26 maggio 2004, il Centro nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie (CCM), insieme alle Regioni, ha elaborato importanti strategie di sanità pubblica e coordinato numerosi interventi di prevenzione, tra i quali l'applicazione della legge contro il fumo passivo, le linee operative per i Piani Regionali di Prevenzione, l'attuazione della legge 138/04 sull'offerta attiva degli screening oncologici, il piano pandemico.
Allo stesso tempo, sono stati avviati più di 20 progetti, finanziati con il budget del CCM, raggruppabili in due tipologie: progetti a sostegno di sistemi di sorveglianza già esistenti o da sviluppare e progetti di tipo innovativo per il trasferimento dei risultati della ricerca nella pratica, ad esempio, la gestione integrata del diabete o la diffusione della carta del rischio cardiovascolare.
In tal modo, il CCM promuove l'incontro tra le istituzioni, i professionisti e i ricercatori che operano all'interno del sistema sanitario, contribuendo a gettare un ponte tra mondi a volte distanti, formando centri di riferimento e sollecitando il confronto tra le Regioni sugli interventi di prevenzione. Con il convegno "Carte in tavola! Due anni di CCM e di Sanità Pubblica", i principali attori della salute pubblica si incontreranno per discutere sullo sviluppo del Piano Nazionale della Prevenzione e dei progetti del CCM, per un confronto che consenta di individuarne ed esplicitarne i punti di forza e quelli critici.
Alcuni dati relativi ai tumori in Italia
I dati relativi agli ultimi decenni hanno mostrato che l'incremento della mortalità va rallentando rispetto all'incidenza. Questa tendenza è il risultato del miglioramento della sopravvivenza dei malati, che in Italia ha raggiunto in media il livello di 55 per cento di sopravviventi a 5 anni dalla diagnosi. Sono risultati importanti, che dipendono dal miglioramento della diagnostica e dell'efficacia delle terapie a disposizione, come anche dalla maggiore precocità delle diagnosi grazie ad attività di screening organizzate o spontanee (mammella, cervice uterina, colon-retto). Un ruolo importante va riconosciuto anche alla maggiore attenzione culturale alla salute, diffusasi nella popolazione italiana attraverso i media. In diversi paesi europei, come in Italia, sono in corso programmi di screening di popolazione, soprattutto per il tumore della mammella, del colon retto e della cervice uterina, mentre è ancora in fase di discussione la validità del test PSA per il carcinoma alla prostata.
Per quanto riguarda l'incidenza dei tumori nei giovani, uno studio presentato alla fine del 2001, condotto dall'Istituto nazionale di statistica, l'Istituto superiore di sanità e l'Associazione per la lotta ai tumori nell'età giovanile, ha mostrato che su un totale di circa 21 milioni di persone di età compresa fra 15 e 39 anni, circa 100 mila siano gli adolescenti e i giovani adulti ammalati di una qualche forma di tumore.
La maggiore differenza che si osserva fra i due sessi è dovuta alla aggressività differente dei diversi tipi di tumori che colpiscono prevalentemente uomini o donne. A parità di tipo di tumore e di età le differenze di sopravvivenza fra uomini e donne sono lievemente a vantaggio del sesso femminile.
In generale lo studio di E&P mostra che è possibile dividere le diverse forme tumorali in 4 fasce, a seconda della sopravvivenza media. Una prima fascia con una sopravvivenza maggiore del 75 per cento raggruppa i tumori al labbro, i melanomi cutanei, i tumori della mammella, quelli della tiroide, i linfomi di Hodgkin, i tumori del testicolo negli uomini e quello al corpo dell'utero nelle donne. Fra i tumori con sopravvivenza dal 50 al 75 per cento si collocano, quello alle ghiandole salivari, al colon, al retto, alla laringe, all'osso e ai tessuti molli, alla prostata, alla vescica, al rene, i linfomi non-Hodgkin e la leucemia linfatica cronica. La terza fascia raggruppa le forme tumorali con sopravvivenza fra il 25 e il 50 per cento, che comprende tutti i tumori della sfera orl, allo stomaco, all'intestino tenue, all'ovaio, il mieloma multiplo e la leucemia mieloide cronica. Infine nell'ultima fascia ci sono le forme tumorali con sopravvivenza inferiore al 25 per cento. E' un gruppo, purtroppo, ancora molto numeroso e raggruppa: tumore all'esofago, al fegato, al pancreas, alla colecisti, al polmone, alla pleura, all'encefalo e le leucemie acute.
Un confronto fra dati relativi a casi diagnosticati fra il 1990 e il 1994, e fra il 1986 e il 1989, mostra che nel complesso di tutti i tumori maligni la sopravvivenza è migliorata di 7 punti percentuali per gli uomini e di 6 per le donne. Miglioramenti consistenti si osservano per i tumori dello stomaco, del colon, per il melanoma della pelle, per i tumori della mammella e del corpo dell'utero, della vagina e della vulva, del testicolo, del rene, della tiroide e dei linfomi. Se poi si va a distinguere la sopravvivenza per classi di età, per il complesso di tutti i tumori si vede che questa decresce all'aumentare dell'età: negli ultra 75enni è la metà rispetto a quella dei pazienti con età compresa fra 15 e 44 anni.
I tumori infantili rappresentano una patologia particolare con categorie diagnostiche differenziate rispetto agli adulti. L'esito per le leucemie linfatiche acute, che rappresentano la categoria maggioritaria, è buono e ha visto miglioramenti molto forti negli anni '90 raggiungendo il livello di 78 per cento di sopravviventi a 5 anni della diagnosi. La sopravvivenza dei tumori infantili complessiva per tutti i tumori è del 72 per cento, molto migliore di quella (55 per cento) per gli adulti.
Dati più recenti che esaminano gli anni che vanno dal 1970 e arrivano fino al 2002 evidenziano un'ulteriore diminuzione dei tassi di mortalità. In Italia, nel 2002, su 556.000 decessi totali, 156.000 sono stati causati da un tumore (90.000 tra gli uomini e 66.000 tra le donne). Le forme di cancro più mortali per gli uomini sono: il tumore del polmone (28,3 per cento), prostata (8,1 per cento) e stomaco (8,0 per cento). Per le donne al primo posto c'è il tumore della mammella (17,1 per cento), seguito da quello del polmone (9,5 per cento), colon (9,1 per cento) e stomaco (7,9 per cento).
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