Papilloma virus, meglio una profilassi prima dell'adolescenza
Per combattere efficacemente il Papilloma virus umano (HPV), la profilassi che ne preverrebbe la comparsa andrebbe messa in atto prima dell'età adolescenziale delle bambine, tra i 9 e i 10 anni. A questa conclusione è arrivata una delle più autorevoli esperte mondiali di Papilloma virus, Silvia Franceschi, responsabile del Gruppo Infezioni e Cancro dell'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) di Lione.
Lo studio epidemiologico che ha portato la Dottoressa Franceschi a questa conclusione verrà presto pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Cancer, l'esperta ne ha però anticipato alcuni punti durante la seconda giornata del primo meeting internazionale sulle terapie mirate nella lotta ai tumori (Milano - 4 e 5 Settembre 2006) promosso dal centro di ricerca e sviluppo Nerviano Medical Sciences (NMS).
Franceschi ha spiegato che l'uso del solo profilattico, non è sufficiente per una protezione sicura dal Papilloma virus umano in quanto è presente anche in aeree esterne dai genitali dove non vi è alcuna "barriera". Alla luce dei dati raccolti durante lo studio epidemiologico, la prevenzione effettuata attraverso i vaccini risulta essere particolarmente importante, a questo punto si evidenzia però un altro problema riguardante il periodo in cui la profilassi andrebbe iniziata. I vaccini, presto disponibili anche sul mercato europeo, per essere efficaci devono essere somministrati in un periodo precedente all'adolescenza in quanto funzionano solo prima che si sia contratta l'infezione.
Il Papilloma virus, che è la causa scatenante della maggior parte delle forme tumorali del collo dell'utero, è fra le prime cause di morte per le donne di numerosi paesi come l'Africa, l'Asia e l'America Latina, non ne sono però esenti neanche le donne dei paesi occidentali dove ogni anno per via dell'HPV sono numerosi i casi di tumori.
In base ai dati relativi allo studio epidemiologico presentati dalla Dottoressa Franceschi, nella maggior parte dei Paesi almeno il 10 per cento delle donne di età compresa tra i 15 e i 59 anni è risultata portatrice del Papilloma virus, la probabilità di infettarsi almeno una volta è quindi altissima, intorno al 50 per cento. Anche se nei Paesi più progrediti i tumori causati dall'HPV sono meno numerosi in quanto lo screening per il carcinoma del collo dell'utero è molto efficace, quasi il 5 per cento dei tumori della donna è attribuibile al Papilloma virus.
L'esperta spiega che la grande diffusione del virus fa sì che le probabilità di contrarre l'infezione dopo l'inizio dell'attività sessuale siano molto elevate, è per questo motivo che la profilassi contro il virus, per essere efficace, deve essere messa in atto necessariamente prima dell'adolescenza, nelle bambine tra i 9 e i 10 anni.
Questo innovativo vaccino che contribuirà a prevenire la diffusione dell'infezione da papilloma virus è composto dagli involucri vuoti del virus ottenuti con tecnologie ricombinanti, la profilassi prevede tre iniezioni intramuscolari. I test effettuati fino a questo momento hanno evidenziato dei buoni livelli di protezione, si sono dimostrati capaci di evocare livelli anticorpali molto superiori a quelli che seguono l'infezione naturale.
L'autore del vaccino contro il Papilloma virus umano (Hpv) è lo scienziato australiano Ian Frazer. Per il momento è arrivata l'approvazione da parte dall'ente governativo Therapeutic Goods Administration per uso su ragazze dai nove ai 15 anni e su ragazze dai nove ai 26 anni, il vaccino è già in commercio da qualche mese (Giugno 2006) in Australia, Usa, Canada, Messico e Nuova Zelanda, in Europa dovrebbe essere distribuito entro il 2007.
Altri articoli correlati
- Vaccino per il tumore all'utero
- Papilloma virus e cancro all'utero, finalmente un nuovo vaccino
- Vaccini antivirali per prevenire i tumori
Cerca nel sito
Se non hai trovato quello che ti serve, o vuoi maggiori informazioni, utilizza il motore di ricerca