Il colesterolo alto negli over60 sembrerebbe non influire sul cuore
Dopo i 60anni il colesterolo alto potrebbe non influire sulle malattie cardiovascolari e sembrerebbe avere addirittura un effetto protettivo contro i tumori. Sono ormai diversi anni, e alcune pubblicità sfruttano questo messaggio, che si evidenzia l'importanza di un colesterolo nella norma (colesterolo totale non superiore a 200 mg/dl) per tutelare la salute dell'organismo con particolare riferimento alle malattie dell'apparato cardiocircolatorio. Ora, il primo nel suo genere, uno studio scientifico solleva qualche perplessità ed evidenzia che superata una certa età non ci sarebbero effetti negativi. I risultati dello studio, frutto di una revisione sistemica, sono stati pubblicati sul British Medical Journal (Lack of an association or an inverse association between low-density-lipoprotein cholesterol and mortality in the elderly: a systematic review - Doi: 10.1136/bmjopen-2015-010401).
Le nuove informazioni arrivano da una revisione sistemica, uno strumento di ricerca secondario che riesamina i dati provenienti da ricerche primarie, di 19 studi che hanno coinvolto complessivamente poco più di 68mila pazienti. Uffe Ravnskov, primo autore dello studio, spiega che in base ai dati raccolti il colesterolo cattivo (LDL), anche se alto, dopo i 60anni non rappresenta un fattore di rischio per le malattie dell'apparato cardiovascolare. L'analisi ha evidenziato che ben il 92 percento degli over60 con colesterolo alto hanno vissuto gli stessi anni, e in alcuni casi addirittura di più, di chi aveva dei livelli bassi. Anche nel restante 8 per cento non è stata trovata nessuna associazione rilevante tra colesterolo e malattie cardiovascolari.
Attualmente per combattere l'ipercolesterolemia si consiglia una dieta equilibrata, l'abbandono del vizio del fumo, una moderata attività fisica e, se presente, il corretto trattamento del diabete. Nella maggior parte dei casi dietro a un colesterolo alto c'è una dieta sbilanciata verso i grassi saturi, degli acidi grassi contenuti in alimenti quali: formaggi, insaccati e carni rosse. I grassi saturi aumentano i livelli del colesterolo cattivo (LDL) e abbassano quelli del colesterolo buono (HDL). Secondo gli autori dello studio pubblicato sul British Medical Journal, alla luce delle nuove informazioni, non è sbagliato consigliare una dieta equilibrata ma bisognerebbe rivalutare l'uso delle statine (spesso prescritte in caso di ipercolesterolemia).
Sebbene questi nuovi dati possono sembrare contro corrente, potrebbero essere plausibili anche se ulteriori ricerche saranno comunque necessarie. Giuseppe Paolisso, ex Presidente della Società italiana di Gerontologia e Geriatria, spiega che esistono dei fattori che negli adulti sono un rischio mentre nell'anziano hanno un effetto protettivo. Per esempio, in base ad alcune indagini si è osservato che il sovrappeso ha un effetto protettivo nell'anziano mentre per l'adulto è un fattore di rischio.
Un'altro aspetto evidenziato dalla revisione sistemica riguarda l'effetto protettivo del colesterolo alto, i soggetti anziani con ipercolesterolemia presentavano infatti un incidenza di tumori minore rispetto a chi lo aveva basso. Dei test condotti su dei topi hanno inoltre mostrato che le terapie farmacologiche per abbassare il colesterolo contribuivano ad aumentare l'incidenza dei casi di cancro. Ci sono però degli studi che hanno invece evidenziato che alti livelli di colesterolo cattivo (LDL) potrebbero incrementare il rischio di metastasi.
Come già detto, queste nuove informazioni saranno da approfondire con ulteriori indagini. Ci sono poi alcuni esperti come Jeremy Pearson, della British Heart Foundation, che rimarcano i risultati di numerosi studi che hanno evidenziato l'efficacia dei farmaci contro il colesterolo nella prevenzione di attacchi di cuore e ictus in anziani e giovani.
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