La cancerogenicità della carne rossa dipende anche dalla cottura
Dopo la notizia che la carne rossa può incrementare il rischio di tumore al colon, molte persone hanno iniziato a porsi delle domande, il consumo di tale alimento non è però diminuito più di tanto. Visto che l'allarme era arrivato dall'Organizzazione mondiale della Salute e i risultati sono stati pubblicati su Lancet Oncology, una prestigiosa rivista scientifica, il ministero della salute italiano ha chiesto un parere da parte del Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare (CNSA). Sebbene il documento completo arriverà solo nel secondo semestre del 2016, alcune informazioni sono state già divulgate.
Gli esperti spiegano che se si segue un regime alimentare vario, come può essere quello della dieta mediterranea, limitando il consumo eccessivo di carne rossa, sia fresca che trasformata (come ad esempio gli insaccati e i salumi), l'incremento di probabilità di contrarre un tumore al colon è molto limitato. Bisogna ricordarsi però che l'insorgenza dei tumori deriva da un insieme di fattori di natura individuale, comportamentale e ambientale. Fra i comportamenti che bisognerebbe tenere in conto vi è il tipo di cottura che si sceglie per la carne. Bisognerebbe limitare in particolar modo cotture alla brace con i barbecue e con alte temperature che possono essere raggiunte ad esempio con la frittura.
Sarebbe quindi sbagliato eliminare completamente la carne rossa dal proprio regime alimentare. La carne costituisce un'importante fonte di proteine ad alto valore biologico e di altri nutrienti essenziali (es. ferro e zinco) per la vita, soprattutto in alcune fasce d'età e condizioni di salute (per esempio in caso di anemia).
Per quanto riguarda il tumore al colon retto ci sono vari fattori che possono incidere sul rischio, uno non dovrebbe quindi pensare solo a quanta carne si mangia e come la si cucina, dovrebbe stare attento a non condurre una vita sedentaria, stare all'interno di un range di normopeso (IMC tra 18,5 e 24,9 ), mangiare alimenti ricchi di fibre e limitare l'assunzione di quelli ad alto valore calorico. Se ci si attiene a questi consigli alimentari, non solo si contribuisce a ridurre il rischio di diverse forme tumorali ma si riduce anche la probabilità di malattie cardiovascolari.
Approfondimenti sull'argomento
Cerca nel sito
Se non hai trovato quello che ti serve, o vuoi maggiori informazioni, utilizza il motore di ricerca